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martedì 15 dicembre 2015

A testa alta

Titolo: A testa alta
Regia: Emmanuelle Bercot
Anno: 2015
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Malony è stato abbandonato da sua madre alla età di 6 anni e da allora fa dentro e fuori da istituti e la giudice dei minori Florence viene costantemente chiamata a decidere del suo futuro. Il ragazzo viene affidato al tutoring di Yann, un educatore che comprende le sue difficoltà avendo avuto un'infanzia difficile. Il ragazzo ha una bassissima autostima e neppure le attenzioni che gli rivolge Tess, figlia di una insegnante di un istituto, sembrano inizialmente rassicurarlo.

Alcuni film non è facile affrontarli in modo oggettivo, soprattutto quando richiamano alcuni aspetti in comune con la propria professione.
Famiglie problematiche, educatori, magistrati minorili, assistenti sociali, giudici, psicologi,
riformatori, strutture correttive e infine la comunità.
Tutto sembra non avere mai fine in questa galleria di imposizioni che vede nella rete e nell'attuale panorama del sistema educativo, un quadro più che mai abbondante di canali ed esplicativo sotto diversi aspetti trattati mai con leggerezza.
Bercot dirige tutto senza sembrare in difficoltà, ma rivelando quel bisogno di creare un monitoraggio più ampio della struttura che sta dietro alcuni importanti scelte e ruoli.
Riesce a non essere mai buonista e non è mai troppo severa con se stessa, anche se giovane e soprattutto senza sapere da cosa nasca il bisogno di trattare in questo modo questo soggetto.
Alcune figure di questa rete allargata non sembrano farci proprio una bella figura, con una critica soprattutto verso gli educatori e i riformatori spietata e pungente, ma anche allo stesso tempo, rivela un quadro veritiero e appagante per certi versi di come vengono approfondite le scelte e meno i ruoli, a volte purtroppo solo accennati e non caratterizzati a dovere.
La sensibilità e l'equilibrio emotivo, sembrano essere gli strumenti principali con cui si và alla scoperta di Malony e della sua storia.
Dai Die Antwoord a Schubert proprio per sottolineare alcuni passaggi e contrasti potenti che la musica rivela nel film, proprio come nel titolo, portano anche i diversi aspetti della personalità di Malony, i più duri e istintivi e le scene topiche del film sono in grado di riassumere e approfondire l'adolescenza, rendendola quell'insieme di complessità che spesso e volentieri si fa fatica a comprendere.
Ed è grazie al lavoro di persone che svolgono con passione e fedeltà il proprio mestiere che esiste ancora oggi una ferma speranza per l’avvenire, la volontà di riuscire a cambiare lo stato dei fatti e a sanare l’insanabile, sembra ribadire continuamente l'autrice.
Dove infatti il sistema e le istituzioni tutelano appieno i diritti dei minori, favorendo l’educazione piuttosto che la repressione e avvalendosi di ottimi rappresentanti che si adoperano con grande umanità e spirito di sacrificio, A testa alta analizza anche un welfare importante come quello francese con tutte le sue contaminazioni e il suo policentrismo culturale.

Albert Einstein diceva: “Non esistono grandi scoperte né reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice.”