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lunedì 24 marzo 2025

Mr Pinkle-Season 1


Titolo: Mr Pinkle-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2016
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 4/5

Nella piccola e antiquata comunità di Old Town, la famiglia Goodman e il loro innocente figlio di sei anni Tommy hanno un border collie satanico di nome Mr. Pickles. I due trascorrono le loro giornate divertendosi in giro mentre all'insaputa di Tommy, della famiglia o di chiunque altro tolleri Mr. Pickles, eccetto il nonno di Tommy che cerca di farlo scoprire, il cane sgattaiola segretamente via per uccidere e mutilare le sue innumerevoli vittime. Il cane spesso ricompone e resuscita le sue vittime che poi risiedono nella sua tana sotterranea e eseguono i suoi ordini. Attraverso la sua furia malvagia e omicida contro coloro che minacciano Tommy, Mr. Pickles sembrerebbe portare ordine a Old Town, che altrimenti sarebbe piena di crimini di fronte ad uno sceriffo incapace.
 
Mr. Pinkle mi è stata presentata come una delle opere d'animazione più violente degli ultimi anni e manco a farlo apposta posso dire che si avvicina molto a quell'idea di violenza senza senso e raccapricciante come se SOUTH PARK avesse deviato in chiave satanista sotto molti aspetti.
Ora uno degli aspetti è la durata degli episodi di undici minuti che scorrono molto velocemente e aprono e chiudono siparietti con personaggi agghiaccianti che cercano di mostrare ogni nefandezza possibile e dove la stessa natura del protagonista Mr. Pickles è un servo di Satana ma al contempo un salvatore dai veri pericoli della società come a sottolineare la dicotomia onnipresente tra bene e male. L'asino uccello, il doc Walton che innesta delle protesi al seno al piccolo Tommy, il Bigfoot, l'Uomo Formaggio, Bello Kid, pedofili, criminali nani, cannibali, membri di società segreta, trash, fetish, fisting, bondage, sadomaso, la tana di Mr. Pinkle in cui avviene ogni tipo di orgia di sangue e mostruosità. Il tutto con uno stile che sembra quasi ironico quando invece è totalmente grottesco e libero da ogni tipo di critica e censura con un umorismo nero e cupo. Si ha proprio l'impressione di aver voluto creare qualcosa di anarchico dando un calcio in culo ad ogni tipo di perbenismo ma molto poco critico come invece succedeva per la saga di Trey Parker e Matt Stone. Qui sembra solo essere un divertissement accentuando gli aspetti violenti, grezzi, che prendono in giro tutto e tutti senza distinzione alcuna. Si fa beffe dei problemi e dei disagi, accentua problematiche che diventano punti di forza dei singoli personaggi ed è demenziale come pochi.

Signore degli anelli-La guerra dei Rohirrim


Titolo: Signore degli anelli-La guerra dei Rohirrim
Regia: Kenji Kamiyama
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Le cronache della Terra di Mezzo sono affollate di epiche battaglie ed eroi leggendari, ma ci sono anche gesta meno conosciute raccontate di notte attorno ad un fuoco. Una di queste storie la ricorda Éowyn, la guerriera capace di abbattere il Re Stregone durante la Battaglia ai Campi del Pelennor, e si svolge quasi duecento anni prima della Guerra dell'Anello: Helm Mandimartello governa su Rohan, affiancato dai figli Hama, Haleth e Hera, come dal nipote Fréaláf; un giorno, durante un consiglio del regno, si presenta Freca, ricco possidente appartenente alla stirpe dei dunlandiani, chiedendo la mano di Hera per suo figlio Wulf; Helm rifiuta l'offerta, e nello scontro che ne segue uccide con un solo pugno Freca, scatenando l'ira di Wulf che giura vendetta.
 
Potremmo quasi definirlo un grimdark questo capitolo d'animazione di Kamiyama davvero appassionato al progetto tale da renderlo una costola di tutta la saga del ciclo tolkeniano.
In più di due ore abbiamo assalti, guerre, tradimenti, rese dei conti, drammi familiari, duelli all'ultimo sangue e molto altro ancora che seppur a tratti in maniera rocambolesca riescono a dare vita ad una storia epica dove abbiamo tanti personaggi interessanti che come per GOT o la saga di Abercrombie non conviene affezionarsi a nessuno perchè manco a farlo apposta quasi tutti moriranno. Compaiono anche degli orchi e da quello che nel finale diventa il personaggio di Helm, il re che si trasforma in una sorta di demone impossibile da battere in una scena epica che sembra presa dalla mitologia norrena e che riesce ad essere enfatizzata a dovere

Witcher-Sirene degli abissi


Titolo: Witcher-Sirene degli abissi
Regia: Kang Hei Chul
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Potrebbe scoppiare una guerra ma l'amore tra un principe e una sirena lo impedisce. Riuscirà Geralt di Rivia a evitare il conflitto prima che sia troppo tardi?
 
Nel precedente WITCHER-NIGHTMARE OF THE WOLF era diretto da Kwan II Han qui abbiamo invece Kang Hei Chul. Potrebbe voler dire qualcosa...Witcher è un soggetto interessante, quell'eroe norreno di cui non ho ancora visto la serie che potrebbe essere associato a Beowulf oppure Slaine o molti altri di quel pantheon mitologico. L'atmosfera è sempre cupa e medievale, ci sono mostri, creature, maghi, stregoni. Insomma un contesto fantasy dove riesce a dimorare l'horror con combattimenti epici e la scelta di non lesinare con il sangue. In questo caso le sirene, quegli esseri spesso taciuti o mostrati dalla letteratura e dai film come creature leggiadre e positive quando invece spesso e volentieri hanno saputo rappresentare totalmente il contrario grazie proprio ad altri film e ad altra letteratura basti pensare anche solo all'Odissea di Omero.
Il risultato è un prodotto che si incastra alla perfezione all'interno dell'universo multimediale di The Witcher: gli amanti dei libri troveranno una storia che era stata tagliata dalla serie TV, anche se ritoccata, quelli dei videogame hanno il "loro" Geralt, mentre coloro che hanno visto solo la serie TV possono godersi una nuova avventura in quell'universo in compagnia del Ranuncolo che conoscono e con Yen sullo sfondo.

venerdì 28 febbraio 2025

Mary e lo spirito di mezzanotte


Titolo: Mary e lo spirito di mezzanotte
Regia: Enzo d'Alò
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Mary è una bambina di undici anni appassionata alla cucina. La nonna la sostiene sempre, anche quando esaminatori saccenti non apprezzano i suoi piatti. Ma la nonna è anziana e subisce un ricovero in ospedale. Mary ne è addolorata ed aumenta nei suoi confronti le attenzioni da nipote affezionata, sostenuta in questo da una misteriosa giovane donna che è comparsa all'improvviso sul suo cammino.
 
Enzo d'Alò ci ha fatto commuovere in tutti questi anni con delle opere importanti scegliendo sempre scrittori molto famosi e racconti di formazione per ragazzi ma adattabili a tutte le età. Mary ha forse lo stile d'animazione più moderno tra le opere dell'autore, non sembra nemmeno di vedere un'opera italiana ma la si riconosce dallo stile, dai dialoghi e soprattutto da come vengono caratterizzati i personaggi. Ci sono tanti temi sociali presenti in quest'opera legati ad una sorta di fiaba moderna che solo per alcuni aspetti sembra riprendere un filone fantastico. Infatti è tutto collegato alla misteriosa figura che comparirà per dare sollievo e aiutare Mary a cercare di accettare la malattia della nonna. Si parla dell'importanza dei nostri avi, di alberi genealogici, di segreti inconfessati e di molte altre cose. Ma ciò che più conta, in questa delicata storia, è l'attenzione nell'affrontare un tema non facile da trattare come quello della malattia di una persona anziana con il conseguente distacco.

Castlevania Nocturne-Season 2


Titolo: Castlevania Nocturne-Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2025
Paese: Usa
Stagione: 2
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Mentre la rivoluzione travolge la Francia, Richter Belmont lotta per difendere l'eredità della famiglia e per impedire l'ascesa di una spietata vampira assetata di potere.
 
La seconda stagione di Castelvania dopo la delusione cocente della serie di CASTLEVANIA del 2018 non poteva realizzarsi meglio di così. Contesto storico degno di nota e reso in maniera soddisfacente apportando anche personaggi storici come Robespierre ma soprattutto Erzsebet Bathory personaggio poco conosciuto ma con una storia quasi inverosimile. I personaggi sono ottimamente caratterizzati dalla parentesi iniziale in Egitto con Alucard a Richter che diventa a tutti gli effetti l'eroe principale ben affiancato da maghe di ogni tipo e componenti della famiglia Belmont.
Sembra in parte Berserk con tutta la galleria di demoni infernali, il sodalizio con la chiesa, dove tutto sembra corrotto e ci sono bagni di sangue in quasi ogni episodio. L'animazione poi è perfettamente bilanciata e il ritmo come non succedeva nella serie precedente è molto alto senza lasciare mai momenti di noia e incompiutezza. Se già i primi episodi sono interessanti nel finale si avrà una vera guerra tra vampiri, divinità, creature infernali, esercito e il nostro manipolo di protagonisti.


giovedì 30 gennaio 2025

Memoir of a Snail


Titolo: Memoir of a Snail
Regia: Adam Elliot
Anno: 2024
Paese: Australia
Giudizio: 5/5

Grace è una donna di mezza età che all’ombra di un grande albero si ritrova a percorrere a ritroso tutta la sua vita, tra memorie personali e racconti altrui. Orfana di madre dalla nascita, trascorre l’infanzia e la preadolescenza in totale povertà insieme a suo fratello gemello Gilbert, l’ancora di salvezza verso cui è sempre protesa, e suo padre, un ex performer di strada, alcolizzato, goloso di liquirizie e costretto su di una sedia a rotelle da un brutto incidente. Brutalmente separati e costretti a vivere lontani, Grace e Gilbert verranno affidati a due famiglie completamente diverse: una coppia di mezza età senza figli, amanti dell’ordine, rappresentanti di una società di semafori di giorno e scambisti di notte, per Grace; una coppia di contadini ultra bigotta, con cinque figli e un’ossessione liturgica verso le mele, per Gilbert. I due si ritroveranno a essere fratelli-amici di penna – elemento autobiografico che torna presente dopo essere stato perno narrativo in Mary and Max– sognando, un giorno, di ritornare a vivere insieme.
 
Il secondo lungometraggio di Elliot è uno dei migliori film del 2024. Un capolavoro dell'animazione. Un film solido, magnetico, un concentrato di mix di generi, un film sul sociale, sui rapporti umani, sui drammi esistenziali, sulla perdita, l'abbandono, la crescita, il sacrificio, la rinascita. E' un film che per forza di cose diventa commovente, pieno di significati, maturo. Riesce a sorprendere in goni passaggio, l'animazione è perfetta, i personaggi caratterizzati come non mai e non sembra esserci mai nulla di scontato. E' un film libero e anarchico dove la vita deve essere vissuta in maniera arbitraria e dove soprattutto gli anziani sembrano aver trovato the meaning of life provando a sussurrare i segreti ai più giovani. E' un film doloroso, a tratti tremendo e brutale come la parte di Gilbert con la new family composta di fanatici religiosi. E' un'opera così matura e così piena che fa sperare come ancora ad oggi la settima arte abbia così tanto da dire sapendo devastare emozioni e sentimenti in un turbinio senza fine.

DanDaDan-Season 1


Titolo: DanDaDan-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2024
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 12
Giudizio: 4/5

Momo Ayase è una liceale bizzarra: vive con la nonna medium che ha l’aspetto di una ventenne, adora gli uomini all’antica come il suo nume tutelare, ed è convinta che i fantasmi esistano ma gli extraterrestri no. L’esatto opposto di un suo compagno di scuola piuttosto nerd, timido e riservato, bullizzato da tutti e miniera inesauribile di informazioni sugli alieni. I due fanno amicizia e si mettono alla prova: lei andrà in un ospedale dove in passato sono stati avvistati degli UFO, lui in un tunnel abbandonato teatro di apparizioni ultraterrene. Entrambi proveranno sulla loro pelle che alieni e fantasmi esistono, e dovranno fare squadra per evitare possessioni demoniache e incontri ravvicinati… di un certo tipo. L’intesa tra i due non è così casuale: il timido compagno nerd all’antica di Momo si chiama… Ken Takakura.
 
DanDaDan di cui non sapevo nulla circa il manga e la trama mi ha stupito fortemente per tutta una serie di motivi dalla sboccataggine, al non avere assolutamente freni inibitori, ha mostrare quanto sanno essere delle merde gli studenti d'oggi, ha come può essere pericoloso sottovalutare il folklore culturale del proprio paese e ad aver saputo mischiare azione, horror, body horror, mostri, alieni, trasformazioni, magia nera, esoterismo e tanto altro ancora. In più con una padronanza e velocità di ritmo e con dialoghi frenetici e calzanti che rendono tutta la visione un trip lisergico come non capita spesso anzi sta diventando sempre più raro.
DanDaDan è un titolo perfetto, onomatopeico, per riassumere l’idea di frastuono, confusione, accumulazione visiva e narrativa che si infrange sullo spettatore. Un frastuono anarchico che accompagna Momo e Ken attraverso i generi, dall’horror alla fantascienza, passando per il demenziale e il romanzo di formazione sentimentale tanto caro ai lettori degli shonen manga.

mercoledì 1 gennaio 2025

Ponoc Short Films Theatre


Titolo: Ponoc Short Films Theatre
Regia: AA,VV
Anno: 2018
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Eroi modesti - Ponoc Short Films Theatre è un film d'animazione antologico giapponese del 2018 realizzato dallo Studio Ponoc. Primo capitolo della serie Ponoc Short Films Theatre, è composto da tre cortometraggi, diretti rispettivamente da Hiromasa Yonebayashi, Yoshiyuki Momose e Akihiko Yamashita.
 
Prima di regalarci MARY E IL FIORE DELLA STREGA, QUANDO C'ERA MARNIE e ARIETTY, la Ponoc stava cercando la sua strada incrociando quella con lo studio Ghibli e con quella chè fino a prova contraria è l'eccellenza della scuola d'animazione nipponica. Tre cortometraggi. Un prodotto antologico dove i registi e autori si cimentano su tre storie che parlano di drammi diversi passando dal fantasy puro, al dramma sociale fino ad una storia che sembra unire ambo le parti.
Kanini & Kanino - In un mondo popolato da creature magiche, Kanīni e Kanīno sono piccoli fratelli umanoidi che vivono sott'acqua in un lago. Il padre si prende cura di loro mentre la madre incinta si è allontana per partorire in un luogo tranquillo. Quando una forte corrente porta via il padre, i fratelli intraprendono un pericoloso viaggio per trovarlo e salvarlo. Cortometraggio di formazione dove i due fratelli combatteranno un pesce enorme aiutati dal fato e alla fine riabbracceranno la propria madre e i nuovi fratelli. Sembra atingere dalle fiabe folkloristiche degli abitanti del lago
Life Ain't Gonna Lose - Shun nasce con una letale allergia alle uova. Ogni giorno, quindi, la famiglia si prodiga a proteggerlo da qualunque sostanza possa contenerne le tracce. Shun quindi deve mangiare pasti speciali a scuola, i suoi compagni di classe devono stare attenti a non sputargli addosso e ad ogni gita scolastica devono essere prese serie misure precauzionali. Allo stesso tempo, sua madre cerca di mantenere la sua carriera professionale di danzatrice. Un giorno Shun mangia inconsapevolmente qualcosa che lo mette in pericolo. Anche qui il corto inizia con un'area dell'ospedale dove vengono curati i bambini affetti da allergie. Il lavoro e la tecnica sono incredibili anche se il terzo rimane il migliore come stile d'animazione.
Invisible – Un salaryman vive nella più totale invisibilità, da emarginato venendo ignorato da tutti gli altri. In più, deve sempre portarsi appresso dei pesi per non volare via: quando un giorno quasi galleggia via quando perde l'estintore che usa per trattenersi, viene in contatto con un cieco che gli parla, facendolo sentire meglio con se stesso. L'uomo invisibile quindi improvvisamente ha l'opportunità di essere un eroe. Un film sugli invisibili della società. Una metafora potente e per certi versi kafkiana

mercoledì 11 dicembre 2024

Blue Giant


Titolo: Blue Giant
Regia: Yuzuru Tachikawa
Anno: 2023
Paese: Giappone
Giudizio: 5/5

Un giorno, Dai Miyamoto ha preso in mano un sassofono e ha deciso di diventare uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi. Lascia così la sua città natale per i vivaci locali notturni di Tokyo, ma il viaggio per diventare un musicista professionista non è facile. Dopo molte difficoltà, il suo entusiasmo conquista il pianista Yukinori e convince il suo amico Shunji a imparare a suonare la batteria. Insieme formano un trio jazz.
 
"Il jazz è passione e intesa, è un'esperienza intensa e tempestosa, la musica delle emozioni."
Blue Giant è un'opera formidabile che parla di musica, di jazz, di talento, di amicizia, di legami, perdite e molto altro ancora. Un piccolo capolavoro che restituisce i fasti dell'animazione nipponica in una lunga e lenta ascesa di un trio di ragazzi che hanno creduto in un sogno.
E' strano come ancora una volta un colosso di questo tipo non arrivi da noi se non attraverso lo streaming e il web senza poter nemmeno parlare di piattaforme. Dopo aver sfornato diverse opere del DETCTIVE CONAN Tachikawa forse insegue il suo progetto più personale e ambizioso con un film che riesce ad andare oltre diventando uno dei film sulla musica più importanti di sempre.
Commovente a tratti esaltante per quanto riesca ad esprimere la passione per la musica e lo sforzo dei suoi protagonisti che non sembrano avere altri intenti e ambizioni se non quelle di superarsi nelle performance

Mary e il fiore della strega


Titolo: Mary e il fiore della strega
Regia: Hiromasa Yonebayashi
Anno: 2017
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Mary ha undici anni, capelli rossi e tanta voglia di avventura. Ospite estiva nella casa di campagna della vecchia zia, si annoia e combina guai suo malgrado. In un giorno più pigro degli altri, un gatto misterioso la conduce nel cuore della foresta dove trova e coglie un fiore magico che le dona il potere di volare a cavallo di una scopa. Al di là delle nuvole scopre piena di stupore il palazzo di Endor, una scuola di magia dove viene accolta come un'eroina. Apprezzata per il colore fiammante della chioma e per capacità che ignorava di avere, scopre a sue spese che tra le mura del prestigioso edificio cova un terribile segreto.

Mary e il fiore della strega è il primo film dello studio di animazione Ponoc che sembra raccogliere l'eredità di Ghibli con cui ha collaborato negli ultimi film. Lo studio d'animazione venne fondato il 15 aprile 2015 proprio da Yoshiaki Nishimura e Hiromasa Yonebayashi, entrambi noti per il loro lavoro presso Studio Ghibli ed alcuni tra i nomi più autorevoli dell'animazione contemporanea nipponica. Proprio Hiromasa aveva firmato per QUANDO C'ERA MARNIE e ARIETTY e qui al suo terzo film trova l'opera più fantasy e magica confermando un talento importante e con un'opera che ancora dimostra la capacità di sorprendere e di scavare dentro i generi trovano riflessioni sociali, politiche sulla sete di potere e ambientali. E' soprattutto la magia a fare da padrona, una scuola che sembra Hogwarts, esperimenti a danno di animali per creare esseri soprannaturali e chimere fantastiche, l'amicizia e il continuo passare da un mondo all'altro.

Mio amico Robot


Titolo: Mio amico Robot
Regia: Pablo Berger
Anno: 2023
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5

New York, anni 80, settembre. Dog, cane antropomorfo, vive un'esistenza solitaria, fatta di televisione e cibi preconfezionati. Durante una serata malinconica, consulta dei modelli di robot da acquistare e ne ordina uno per corrispondenza. Quando Robot gli viene recapitato a domicilio, nasce un'intensa amicizia tra questi e Dog: i due girano Manhattan in lungo e in largo, condividendo esperienze inebrianti. Dopo una giornata trascorsa in spiaggia Robot si blocca e non riesce più a rialzarsi: Dog cerca una soluzione, ma al suo ritorno trova lo stabilimento chiuso fino alla stagione successiva. Costretti a rimanere separati l'uno dall'altro per molti mesi, Dog e Robot finiranno per trovare soluzioni alternative alla rispettiva solitudine.

Il film di Berger ha saputo trasportarmi in un'atmosfera di speranza e tristezza. Tra emozioni e sentimenti in quello che appare come un film muto ma molto musicale, lo stile di scrittura e i tempi sono pressochè perfetti dando autorialità, peso e forma ad un film ambizioso seppur semplice con tanti elementi analizzati in maniera matura riuscendo però a trovare un accordo tra le parti diventando un film adatto a tutti i target.
Berger trasporta ed esalta questa "umanità" è prigioniera dei consueti vizi di avidità e menefreghismo, proprio come quella che conosciamo al di fuori dell'allegoria.
Nonostante ciò, Dog cerca e spera in un domani migliore e la coppia che forma con Robot, una bromanc tenera e platonica, sembra estrarre il lato migliore di New York, un immenso potenziale sociale e creativo nascosto sotto la coltre di stress e arrivismo.

venerdì 13 settembre 2024

Immaginario


Titolo: Immaginario
Regia: Yoshiyuki Momose
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Un amico immaginario deve tornare dal suo creatore prima di essere dimenticato o catturato da un uomo malvagio
 
Senza scomodare i faraoni dell'animazione come Kon Satoshi che ancora adesso piangiamo per la sua anticipata dipartita, il film di Momose è la consacrazione di quanto possa spingersi la voglia di riflettere sul potere salvifico dell'immaginazione. Per questo solo in piccolissimi momenti ho pensato a quel capolavoro di PAPRIKA. Qui ci troviamo di fronte ad un gran bel film, sontuoso, spettacolare, pieno di mezzi e risorse, di mondi e una galleria di personaggi esaustiva.
C'è un nemico molto potente, c'è la paura di crescere e di non essere creduti dagli adulti, c'è da parte di questi ultimi la rassegnazione e la voglia di razionalizzare troppo. C'è un passaggio di consegne che nel secondo atto cambia drasticamente mondo e piano di realtà. Ci sono colpi di scena, mentori magici, scene d'azione, di inseguimenti, di fuga da qualcosa che sta spegnendo l'immaginazione nei bambini e di una creatura famelica che si ciba dei sogni e dei ricordi di questi ultimi.
Spero che questo film abbia il suo dovuto spazio per farsi largo e dire la sua in un genere quello d'animazione fantasy che non è mai appassito ma qui si punta molto in alto con metafore importantissime che sono alla base per la comprensione dei personaggi come Amanda che crea mondi e amici immaginari per elaborare un brutto lutto appena capitato

mercoledì 3 luglio 2024

Invincible-Season 2


Titolo: Invincible-Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 2
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Nel finale della prima stagione Mark Grayson ha dovuto fare i conti col tradimento del padre, e la scoperta che questi non era il benevolo protettore che sembrava;Omni-Man era semmai un conquistatore inviato per indebolire la Terra, e preparare l'invasione da parte dell'Impero Vitrumita.
Di contro, piuttosto che uccidere il figlio l'alieno abbandona il proprio incarico, ma resta implicito che è solo questione di tempo prima che i suoi superiori vengano a conoscenza del fallimento e compaiano sulla Terra per finire ciò che Nolan ha iniziato.

Di sicuro questa seconda stagione riesce a non stonare rispetto alla prima, portando sempre un tasso di violenza incredibile, personaggi interessanti e originali, new entry, una simpatica storia d'amore e tanti colpi di scena attraversando multi versi e puntando un impianto di antagonisti decisamente più accattivanti rispetto alla prima. Più che altro perchè si fa tanto il verso a Superman o a Dragon Ball con l'ingresso a tutto tondo dei Viltrumiti e della loro storia e soprattutto i loro intenti sugli umani e sulle altre specie. Così come Angstrom Levy e tutto l'episodio tra le mura domestiche e quella violenza a danno della madre di Mark davvero a tratti esagerata. C'è il personaggio favoloso di Allen della Coalizione dei Pianeti e la sua amicizia con Mark, ma ci sono anche tutti gli altri membri della squadra dei
Guardiani del Globo di Mark che vengono mandati da Cecil a combattere i mostri o i pericoli che arrivano sulla Terra dagli altri pianeti e dove assistiamo anche qui a dei combattimenti colossali che massacreranno molti personaggi a cui non conviene affezionarsi.
Ciò fa sì che Invincible rimanga un prodotto di pregio innegabile, capace allo stato corrente di migliorare sotto diversi punti di vista la stagione d'esordio
Strutturalmente, insomma, non c'è affatto paragone tra la prima e la seconda stagione, con quest'ultima che surclassa e stravince in ogni categoria. Se a ciò aggiungiamo, infine, il solito livello immancabile di violenza negli scontri, animazioni migliorate - ma che comunque non riescono a porre Invincible al top in questo campo, va ammesso - e una trama che amplia maestosamente i confini della serie, da una storia padre-figlio alle avvisaglie di uno scontro tra fazioni universali, il piatto è servito e porta con sé tutti i sapori imprescindibili.

X-Men '97


Titolo: X-Men '97
Regia: AA-VV
Anno: 2024
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Dopo il finale della serie Insuperabili X-Men che ha portato la scomparsa di Charles Xavier dal mondo, gli X-Men si preparano ad affrontare nuove incredibili minacce.
 
Di fatto sono un sequel questi dieci episodi dopo la famosa serie d'animazione del '94. Infatti dagli intenti, dalla soundtrack e dalla scelta dei protagonisti si può dire che si è fatto un buon lavoro avvalendosi di una animazione più matura e stratificata e immettendo una quantità biblica di personaggi, questo per far capire come senza scomodare gli altri personaggi Marvel, l'universo X-Men sia già abbastanza popolato. Avendo un periodo storico ben preciso in cui si è andato a collocare, dove la scelta da noi sui prodotti seriali d'animazione americani non era proprio così interessante, dove i nipponici dettavano legge e dove soprattutto concepire un prodotto che non fosse solo botte da orbi e intrattenimento, non era facile. Beau DeMayo di MOON KNIGHT per certi versi è stata la scelta giusta andando a scegliere tematiche mature, politiche dove Marvel Animation è stata attenta, come quasi mai succede, a fare in modo di legare insieme in dieci episodi faccende spigolose legate al nazismo, la difficoltà di conciliare un’esistenza normale con le conseguenze del gene X e ovviamente i triangoli amorosi e la difficoltà a farsi piacere e a dover accettare le scelte scriteriate di una grossa parte dei "sapiens". In più c'è un multiverso dove vediamo Xavier e come viene portato in prima linea da una popolazione mutante e aliena, cattivi di cui ci si era dimenticati e soprattutto la morte di uno dei personaggi più interessanti della serie, un buono che non verrà dimenticato e che porterà nel finale ad una separazione prima di una riconciliazione


Delta Space Mission


Titolo: Delta Space Mission
Regia: Calin Cazan, Mircea Toia, Victor Antonescu
Anno: 1984
Paese: Romania
Giudizio: 3/5

Nel 3084, l’uomo viaggia nello Spazio da tempo, per scoprirne i misteri. L’astronave Delta, guidata da un potente cervello elettronico, viene inviata verso una galassia appena scoperta per esplorarla. Il progetto Delta è stato concepito per stabilire un dialogo tra civiltà intergalattiche. Subito dopo che una giornalista aliena, Alma, viene autorizzata a salire a bordo dell’astronave, lei e il capitano notano che il super-computer può agire da solo. Si renderanno conto che la bellezza della giornalista era la ragione dello strano comportamento del computer. L’intelligenza artificiale innamorata di lei perderà il controllo, minacciando tutti gli esseri viventi intorno a loro…
 
Delta Space Mission è il primo lungometraggio d'animazione rumeno. Interessante nella direzione tecnico artistica, nei disegni e nelle geometrie delle forme le quali creano un'impressionante lavoro cromatico e con una grande direzione della fotografia. Mette in scena uno dei grandi dubbi e temi della scifi di sempre ovvero cosa succederebbe se l’intelligenza artificiale avesse delle emozioni?
E cosa succederebbe se si innamorasse? Soprattutto di una scienziata della base spaziale protetta da un essere alieno che si ciba di metalli.
Si fugge, si cerca di elaborare dati, di studiare e di essere studiati, di cercare di capire a cosa è disposta a fare tale AI per ottenere ciò che vuole e come risponde agli attacchi umani.
Delta Space Mission diventa una sorta di trip psichedelico coadiuvato da un motivo musicale incessante e ipnotico.

Once upon a studio


Titolo: Once upon a studio
Regia: Dan Abraham, Trent Correy
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Pregevole cortometraggio Disney citazionista omaggiando Walt e avendo come obbiettivo una foto dei Disney animation cent'anni dopo la loro creazione. Aspettando la chiusura dei cancelli Topolino invita tutti i personaggi presenti a unirsi al gruppo e immortalare un momento così importante.
In otto minuti tra i nuovi e i vecchi compaiono una galleria impressionante di personaggi, buoni e cattivi, datati e moderni, tutti con lo stesso spirito partecipativo e volendo omaggiare il loro creatore
Lo stile artistico del corto combina grafica computerizzata, animazione tradizionale e live-action. Il corto presenta 545 personaggi di tutti i lungometraggi e cortometraggi animati dello studio usciti fin'ora. È inoltre dedicato a Burny Mattinson, animatore morto otto mesi prima della sua uscita e presente nella scena di apertura del corto

giovedì 16 maggio 2024

Unicorn Wars


Titolo: Unicorn Wars
Regia: Alberto Vazquez
Anno: 2022
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5

La storia di due fratelli orsacchiotti addestrati a combattere i loro più grandi nemici: gli unicorni. Una guerra che dura dalla notte dei tempi, e se Bluet vede questa missione come la sua ragione di vita, perché il sangue degli unicorni fa restare per sempre giovani, Tubby è invece più dolce e interessato più che altro a mangiare. Una volta entrati nella magica foresta degli unicorni, entrambi si accorgeranno che la loro missione sarà in realtà assai differente.
 
Posso tranquillamente dire che Unicorn Wars è uno dei film più violenti e cruenti dell'anno.
Tutt'altro che una favola per bambini infatti lo metterei vm 18 anni, il film di Vazquez nonostante l'esaltazione di un certo tipo di estetica violenta, è puro talento visionario strutturando un dramma come pochi che parla di tantissime cose cambiando i piani narrativi con un film rouge interessantissimo nonostante non sia poi così originale. Un film di formazione, un survivor movie, un viaggio dell'eroe, la caduta e poi la rinascita chi come difensore del male e chi come paladino del "nemico". C'è questa postilla che spiega quasi in tono biblico come si sia creata la faida tra orsacchiotti e unicorni, esiste un male interno al bosco molto simile a quella massa tumorale che compare nell'universo di Miyazaki. C'è una natura che non risparmia difficoltà mettendo alla prova i suoi soldati contro creature che danno allucinazioni e insetti che portano il corpo in cancrena.
Ci sono accenni biblici un'altra volta nel rapporto tra due fratelli in eterna competizione come una sorta di Caino e Abele dove ancora una volta l'invidia è il male maggiore. E poi c'è quel climax finale che sembra sottolineare come quando avviene un genocidio si decida di riplasmare il mondo a propria immagine e somiglianza ma bisogna capire di chi...

giovedì 9 maggio 2024

Manodopera


Titolo: Manodopera
Regia: Alain Ughetto
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 5/5

Ughettera alla fine dell'800. Lì vive la famiglia Ughetto che attraverserà, con la propria condizione di contadini ed operai, la prima metà del '900. Vivranno le guerre a cui gli uomini saranno chiamati e saranno costretti dalla povertà ad andare a cercare il lavoro dove c'è, cioè all'estero, dove però si trova anche la discriminazione per i 'macaroni'.
 
Mio padre raccontava sempre che in Italia, in Piemonte, c’era un paese chiamato Ughettera, dove tutti gli abitanti si chiamavano Ughetto, come noi. Quando mio padre morì, decisi di andare a controllare. Era vero: UGHETTERA, la terra degli Ughetto!
La mia ricerca iniziò quel giorno di nove anni fa e, con essa, ebbe inizio anche la storia di questo film.
Dietro al mio nome ho trovato una storia: la cronaca di una famiglia originaria del Piemonte. Ho sviluppato questa storia ispirandomi alla realtà, cercando nei miei ricordi, poi in quelli delle mie cugine e cugini, dei miei fratelli e sorelle. Guerre e migrazioni, nascite e morti… e il racconto ha preso vita.
E' commovente il film d'animazione di Ughetto. Personale ma che sembra raccontare il passato di ognuno di noi, di una certa Italia, di una certa dimensione povera e contadina dove non esiste ricchezza se non quella interiore e del concetto di famiglia unita. Un film che racconta, cercando di metterci sorrisi, vite precarie di sacrifici e sforzi immani. Dove si muore per il freddo, nella guerra, si persono figli e fratelli, si diventa nomadi per costrizione, dove da Ughetteria in mezzo a costruzioni campate alla meno peggio si vive di sogni e di speranze pensando alla Francia, al mito dell'America e poi nuovamente alla Francia. Un albero genealogico che vede la Prima Guerra Mondiale, l'influenza spagnola e l'avvento del fascismo. Di case costruite e distrutte, bombardate e poi riconsolidate. Un film che parla di amore dove non bisogna mai perdere le speranze e continuare a combattere nonostante l'ambiente ostile e il disprezzo vissuto da parte degli italiani con i francesi come lo era stato per gli ebrei in Italia.


venerdì 26 aprile 2024

Ragazzo e l'airone


Titolo: Ragazzo e l'airone
Regia: Hayao Miyazaki
Anno: 2023
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

La guerra del Pacifico brucia Tokyo e il mondo di Mahito, un ragazzino traumatizzato dalla morte della madre, divorata dal fuoco dei bombardieri. Due anni dopo, elaborato il lutto, suo padre lascia la città per la campagna e per la cognata, da cui adesso aspetta un figlio. Mahito fatica ad accettare una nuova mamma e una nuova vita ma qualcosa lo distrae dal dolore. Un airone cenerino e ostinato lo tormenta e 'gli parla' conducendolo in un mondo fantastico e nascosto, dove scoprirà il mistero della vita e della sua famiglia. Tra antenati e parrocchetti, madri e matrigne, il ragazzo troverà le risposte che cerca e il futuro che merita.
Il ragazzo e l'airone è un bellissimo testamento di un autore che credo abbia regalato più di quanto potesse al suo pubblico creando un vero e proprio mondo magico.

Opere su cui si potrebbe rimaner a parlare per ore, significati e sfumature di ogni tipo. Temi sociali, globali, politici, ambientali e quant'altro. Una fiaba sempre più matura e coesa, alta e complessa, stratificata e solo in parte auto citazionista. Un film adulto e complesso dove i piani reali e surreali si alzano toccando sfere infinite, cosmiche e astrali, dove vediamo il grande costruttore ma anche una sorta di Caronte, morti che cercano una deriva, pappagalli cannibali e uomini e donne reali o mischiati con i poteri magici del folklore nipponico. E' molto minimale e minuziosa quest'opera, ancora più complessa da stratificare, passando da un estremo all'altro tra le intercapedini nascoste di varie dimensioni che risucchieranno Mahito in questo viaggio dell'eroe alla ricerca e la riscoperta di se stesso.

mercoledì 27 marzo 2024

Little from the fish shop


Titolo: Little from the fish shop
Regia: Jan Balej
Anno: 2015
Paese: Cecoslovacchia
Giudizio: 5/5

Costretti ad abbandonare le acque devastate in cui vivono, il re dei pesci e la sua famiglia si avventurano a vivere tra gli umani. Un gorno la figlia del re, Petite, incontra J.J., un perfetto sconosciuto. Ed è qui che le cose si complicano.

Siamo di fronte ad un capolavoro. Balej riprende un classico e lo riadatta in chiave contemporanea.
Un film per adulti, una rielaborazione animata in stop motion e cg dove a parte rimanere affascinati dalla sorprendente cura maniacale nei personaggi e nelle location, ci si lascia contagiare da un'atmosfera che nei suoi silenzi riesce a toccare picchi di poesia impressionanti.
E' una fiaba drammatica dove non c'è un vero e proprio happy ending finale ma anzi, dove Petite non è la Ariel che conosciamo, dove scopriamo una storia di amore non corrisposto, di prostituzione, dove per compiacere il proprio compagno si scende nei bassifondi per fare patti pericolosi con delle streghe. Dove non manca l'ironia, la musica con un'orchestra incredibile, le questioni familiari e i valori di questa vecchia famiglia che ama la tradizione con una società contemporanea ormai ancorata al piacere effimero. Il sacrificio finale di Petite, l'impossibilità a cambiare la propria natura, fa entrare subito questa perla del mare tra i film d'animazione più belli di sempre.