Titolo: Noi
Regia: Jordan Peele
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
In Tv uno spot pubblicizza l'iniziativa
di beneficenza "Hands Across America", siamo infatti nel
1986, quando sei milioni e mezzo di americani si tennero per mano e
fecero donazioni per combattere fame e miseria. Un'immagine che
colpisce la piccola Adelaide e che colpirà anche il suo doppio,
incontrato una notte in una casa degli specchi in un Luna Park. Ai
giorni nostri Adelaide è cresciuta, ha più o meno superato il
trauma, e ha una famiglia, ma di nuovo una vacanza alla spiaggia
scatena minacciosi doppi e questa volta non solo suoi, bensì di
tutta la sua famiglia.
Peele è sicuramente un nome ormai
conosciuto tra i seguaci dell'horror per la sua astuzia, la sua
maturità nello scrivere e nel dirigere, nell'essere assolutamente al
passo coi tempi e per riuscire a coniugare spirito indie e main stream
con risultati finora molto convincenti.
Certo la metafora sociale di Get
Out rimane un binario a
parte, che forse il regista non riuscirà più a ripetere. Noi è un
film molto maturo che a differenza dell'esordio infila una quantità
di elementi di genere che rischiavano di creare quel caos o quel
cocktail mal dosato.
Invece grazie ad un cast di tutto
rispetto (come lo era anche il film precedente) Lupita Nyong'o
strepitosa con una mimica facciale e un uso della voce davvero
inquietante, dove dai traumi senza parole vissuti sin dall'incidente
scatenante iniziale, si arriva ad un uso della voce lugubre e
deforme, passando poi da un registro all'altro in tempi molto veloci
pur senza perdere di vista gli elementi importanti della storia.
Anche Noi è un horror politico sulle
disparità e le specularità americane (“Ma voi cosa siete?”
– “Siamo americani”) dove ad un certo punto viene fatto riferimento a quest'anomala invasione da da parte di un’indefinita massa di persone, vestite di rosso e armate di forbici affilate… (“Si dice che provengano dalle fogne”) essendo di fatto più ambizioso e allegorico, appunto più stratificato e complesso per cui vale la pena riguardarlo più volte per coglierne tutte le sfaccettature e le complessità.
– “Siamo americani”) dove ad un certo punto viene fatto riferimento a quest'anomala invasione da da parte di un’indefinita massa di persone, vestite di rosso e armate di forbici affilate… (“Si dice che provengano dalle fogne”) essendo di fatto più ambizioso e allegorico, appunto più stratificato e complesso per cui vale la pena riguardarlo più volte per coglierne tutte le sfaccettature e le complessità.
Doppelgänger e home-invasion,
svirgolate di violino ed espressioni di pura paura.
Noi di diritto entra nella cerchia dei
migliori e più intelligenti horror del 2019, ancora una volta a
dimostrare come il genere possa servire a far luce in alcuni
inquietanti misteri come quello scambio
iniziale della piccola Adelaide.