Titolo: Dead Lands
Regia: Toa Frazer
Anno: 2014
Paese: Nuova Zelanda
Giudizio: 3/5
Dopo il massacro della sua tribù
tramite un atto di tradimento, il figlio adolescente del capo, Hongi,
decide di vendicare il padre in modo da portare la pace alle anime
dei suoi cari. Notevolmente in inferiorità numerica contro la banda
di predoni assassini che sono ancora in agguato, Hongi ha una sola
speranza: deve entrare nelle proibite "Terre dei morti" e
chiedere aiuto al misterioso "Guerriero", un combattente
leggendario che si dice risieda lì.
I film che prima erano d'avventura e
poi sono diventati d'azione con protagonisti i Maori e la bellissima
Nuova Zelanda non mancano di certo. Ora facendo tabula rasa di tutto
ciò che nel cinema è uscito sul tema e sulla location di recente,
l'approccio con "Le terre morte" non è un buco nell'acqua,
ma in quanto a originalità lascia perlomeno perplessi.
Il revenge-movie è davvero un tema
abusatissimo e anche cambiando la geografia, se non sei in possesso
di una sceneggiatura come si deve, il risultato alla dura stanca e in
alcuni casi annoia pure.
Dead Lands è uno scontro dove a fare
da padrona sono le smorfie, le linguacce dei suoi protagonisti e un
essere straordinario, un mostro cannibale, una furia da combattimento
capace di affrontare da solo molti uomini, il cui nome è 'Il
guerriero'.
Tra viaggi dell'eroe, spiriti di
antenati, premonizioni, rituali, e combattimenti, il film prosegue
con una struttura che dire lineare è poco. Tutto alla fine è
destinato ad essere scontato senza nessun guizzo e trovando in alcune
scene anche dei momenti morti.
Poi sarà che sono spesso un nostalgico
ma quando penso alla Nuova Zelanda il mio mito continua ad essere
Jake la Furia.