Regia: Takashi Miike
Anno: 2014
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5
Shun Takahata si è appena lamentato
della sua vita, noiosa e uguale a se stessa, quando la mattina, in
classe, la testa del professore esplode e al suo posto compare un
gioco parlante e assassino (il Daruma ga koronda, "Daruma è
caduto"), una versione mortale di "Un, due, tre, Stella"
che miete una vittima dopo l'altra, lasciando un solo vincitore per
aula. Non c'è tempo per domandarsi cosa stia succedendo, ma solo per
prepararsi al secondo gioco, altrettanto infantile e sterminatore.
La scuola. Ancora una volta ad essere
presa di mira è proprio l'istituzione ad hoc degli studenti che
stanchi della noia sperano in un miracolo.
Quel miracolo arriva e non viene più
di tanto spiegato.
Sono le divinità nipponiche che
attraverso un insieme di prove stabiliscono un gioco perverso e
mortale.
Takashi Miike non merita presentazioni
essendo a tutti gli effetti uno degli outsider maggiori e più
eversivi del suo tempo. Oltre ad essere anche un precursore e un
amante dei generi, ha una nutrita filmografia che abbraccia in un
trentennio di anni almeno un ottantina di pellicole (in realtà sono
di più).
As the gods will è un film frenetico
che parte subito in quinta spiazzando il pubblico e insistendo sullo
humor nero e l'elemento splatter onnipresente.
Tratto da un manga, sembra fare il
verso a film come HUNGER GAMES contando che lascia aperte le porte
per un sequel, risultando un concentrato d'azione, soprattutto nei
primi due atti, per poi perdere solo in parte, nel finale,
l'aggressività che lo contraddistingue.
Anche a livello tematico non fa una
piega.
Divinità che si contraddicono e
studenti ambivalenti, il tutto seguendo una line precisa che ha come
filo conduttore l'enorme acume del protagonista.
Il Tao che mette di fianco a Shun, in
fondo buono e puro, un compagno che rappresenta l'opposto in una
parabola delirante in cui comunque l'intrattenimento supera a tutti
gli effetti le ambizioni filosofiche che Miike trattava in modo più
esaustivo in altri film.
A soli due anni di distanza dal
truculento IL CANONE DEL MALE, Miike torna alla ribalta con quel
qualcosa di più contaminato che sembra mischiarlo a YOKAI DAISENSO e
ZEBRAMAN 2.