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lunedì 22 giugno 2015

As the gods will

Titolo: As the gods will
Regia: Takashi Miike
Anno: 2014
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Shun Takahata si è appena lamentato della sua vita, noiosa e uguale a se stessa, quando la mattina, in classe, la testa del professore esplode e al suo posto compare un gioco parlante e assassino (il Daruma ga koronda, "Daruma è caduto"), una versione mortale di "Un, due, tre, Stella" che miete una vittima dopo l'altra, lasciando un solo vincitore per aula. Non c'è tempo per domandarsi cosa stia succedendo, ma solo per prepararsi al secondo gioco, altrettanto infantile e sterminatore.

La scuola. Ancora una volta ad essere presa di mira è proprio l'istituzione ad hoc degli studenti che stanchi della noia sperano in un miracolo.
Quel miracolo arriva e non viene più di tanto spiegato.
Sono le divinità nipponiche che attraverso un insieme di prove stabiliscono un gioco perverso e mortale.
Takashi Miike non merita presentazioni essendo a tutti gli effetti uno degli outsider maggiori e più eversivi del suo tempo. Oltre ad essere anche un precursore e un amante dei generi, ha una nutrita filmografia che abbraccia in un trentennio di anni almeno un ottantina di pellicole (in realtà sono di più).
As the gods will è un film frenetico che parte subito in quinta spiazzando il pubblico e insistendo sullo humor nero e l'elemento splatter onnipresente.
Tratto da un manga, sembra fare il verso a film come HUNGER GAMES contando che lascia aperte le porte per un sequel, risultando un concentrato d'azione, soprattutto nei primi due atti, per poi perdere solo in parte, nel finale, l'aggressività che lo contraddistingue.
Anche a livello tematico non fa una piega.
Divinità che si contraddicono e studenti ambivalenti, il tutto seguendo una line precisa che ha come filo conduttore l'enorme acume del protagonista.
Il Tao che mette di fianco a Shun, in fondo buono e puro, un compagno che rappresenta l'opposto in una parabola delirante in cui comunque l'intrattenimento supera a tutti gli effetti le ambizioni filosofiche che Miike trattava in modo più esaustivo in altri film.

A soli due anni di distanza dal truculento IL CANONE DEL MALE, Miike torna alla ribalta con quel qualcosa di più contaminato che sembra mischiarlo a YOKAI DAISENSO e ZEBRAMAN 2.