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venerdì 27 marzo 2020

Blood Bags


Titolo: Blood Bags
Regia: Emiliano Ranzani
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Un mostro si aggira per i corridoi di una casa abbandonata, prendendo di mira i curiosi che vi entrano. Due amiche vi si avventurano solo per scoprire poco dopo che tutte le uscite sono state bloccate. La creatura le insegue, sempre più affamata e assetata del loro sangue. Non c'è via d'uscita.

A volte alcuni film stupiscono più per la forma, per la costruzione, per la tecnica, per come impreziosiscono i dettagli che non per la storia in sé che trattandosi di uno splatter/slasher diventa spesso e volentieri marginale.
Blood Bags nel mondo dell’indie italiano, del cinema autoriale diciamolo subito è una piacevole sorpresa.
I perché sono tanti e portano sulle spalle citazioni che non diventano mai opprimenti ma che sanno dare il giusto tono, una squisita ricerca di colori di impostazione della mdp (con alcune sequenze sofisticate e oniriche davvero funzionali) e un amore profondo per Bava in primis e Argento al secondo posto (e tutti gli altri rimangono iconici nel sotto filone). Blood Bags gioca bene le carte individuando da subito i vettori forti su cui un prodotto di questo tipo deve fare i conti, ma allo stesso tempo non punta a quella bramosa ricerca di dover fare il salto in avanti cercando sensazionalismi originali, ma preferendo una strada più artigianale fatta di iconografe in parte già ammesse, un’ottima fotografia che nell’atto finale in quella grotta fumosa trova il suo apice, cercando un mix di elementi che riescano a inserire più richiami dei generi in particolar modo il poliziesco, l’indagine, il serial-thriller cercando in più di non lasciare tutta la responsabilità a Tracy ma appoggiandosi anche sui co-protagonisti e cercando così di espandere il filone in maniera classica e mai scontata.