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giovedì 18 ottobre 2018

Eat me



Titolo: Eat me
Regia: Jacqueline Wright
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Una donna tenta il suicidio e il violento intruso che le ha salvato la vita supera i limiti della resistenza umana e i confini del perdono.

Eat me è un dramma molto colorato e ricco di ritmo e dialoghi feroci che sembrano prenderti letteralmente a cazzotti in faccia. Un indie estremo, un film da camera dove c'è forse solo una scena in esterno nel bel finale.
Un film che parte col botto, una donna vuole suicidarsi e si mangia psicofarmaci a manetta, tiene in mano vibratori, pensa alla sua vita di merda e poi sviene.
Arrivano due tipi, senza spiegare il perchè ed entrambi vogliono scoparsela anche se lei è svenuta.
Uno esce a prendere la birra e tornerà solo nel finale mentre l'altro inizia questa sfida tra sessi.
Eat Me è l’adattamento cinematografico della commedia intitolata a LA Weekly
Uno scontro tra due loser. Lei cerca di suicidarsi e lui vorrebbe stuprarla ma infine si interessa della sua storia. Una specie di Venere in pelliccia senza un palco teatrale, senza la regia di Polanski, ma con due attori inferociti che quando riescono a trovare l'enfasi e la complicità giusta sparano giù duro peggio che in un dialogo pulp. Qui non si perde un attimo, il film è sempre in crescendo senza lasciare momenti di riflessione ed è un cinema molto fisico dove i due attori combattono per contendersi la scena mettendosi continuamente le mani addosso, con scene di tortura e rape & revenge.
Lei vorrebbe che lui la uccidesse ma lui non può e non riesce nemmeno a farle male quando invece lei lo provoca continuamente ed è tutto così.
Un gioco delle parti in cui anche i ruoli di vittima e carnefice si ribaltano continuamente.
I monologhi e il climax finale sono quasi da applauso.