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venerdì 13 gennaio 2017

Adam Chaplin


Titolo: Adam Chaplin
Regia: Emanuele De Santi
Anno: 2010
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Ci troviamo a Heaven Valley, una città immaginaria, in cui Adam, un uomo la cui fidanzata è stata bruciata viva da un mafioso locale, inizia ad indagare sulla morte della donna. Non potendo contare sull’aiuto della polizia, decide di svolgere le indagini per proprio conto guidato solo dalla propria rabbia e da un demone, da lui evocato, che lo guida nelle ricerche per la città. Inizia così una guerra senza esclusioni di colpi in cui Adam è rimasto da solo a combattere contro tutto il mondo corrotto e malvagio, per affrontare, nello scontro finale, Denny Richards, l’assassino di Emily

Adam Chaplin continua il discorso sulla tradizione del cinema splatter italiano. A differenza però di alcuni flop e baracconate incredibili (In the market, Bloodline, Morituris, Paura 3d, etc) usciti negli ultimi anni, l'opera prima di De Santi, tamarro di proporzioni bibliche palestrato come il protagonista di Kung Fury, seppur essere un dichiarato omaggio ai revenge-movie, dal canto suo inserisce tanti elementi e una quantità esagerata, ma funzionale, di sangue e frattaglie.
Un mix di c.g e gore old school con esplosioni, sangue a litri, questo particolare effetto speciale (H.A.B.S.) creato dai compari della Necrostorm che rende la truculenza in modo molto più realistico di quanto non abbiano fatto gli splatter orientali ed è solo uno dei progetti della Necrostorm, una casa di produzione (immagino di proprietà di De Santi) che ha tutte le carte in regola per tirare fuori qualcosa di interessante nei prossimi anni.
Da Splatters e Riki-Oh: The Story of Ricky, i riferimenti ci sono per un film che non potrà essere apprezzato che dagli amanti del gore e dei film ultra-violenti.
Adam Chaplin in più merita un discorso per quanto concerne la distribuzione e le vendite dal momento che è un indie italiano low-budget. Il riscontro delle vendite sembra eccellente: quasi quindicimila copie vendute e i diritti di distribuzione acquistati in molti Paesi, con particolare successo in Giappone. Un unico neo: le copie vendute in Italia sono state quarantasette e nessuna risposta da parte dei distributori.
Nonostante tutto e a riprova di come la distribuzione da noi sia vergognosa...facciamo gli auguri a De Santi che possa continuare, magari insistendo sul montaggio e sul doppiaggio un po scarsi e lacunosi in questo film, a portare avanti i suoi proget