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lunedì 24 marzo 2025

Familia


Titolo: Familia
Regia: Francesco Costabile
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Licia è una donna che si divide tra lavoro e figli. Suo marito Franco Celeste è appena uscito di prigione, ha provato ad allontanarlo per via dei suoi atteggiamenti violenti senza successo. Nella sua vita ripiomba più volte, malgrado i tentativi di denunce e allontanamenti vari, e questo funesta la sua serenità e quella dei suoi due figli. In particolare Luigi, che sta prendendo una brutta piega: rincasa tardi la sera, frequenta neofascisti, è sempre di cattivo umore. Intanto la violenza in casa non accenna a diminuire.
 
Familia non solidarizza con lo spettatore. Gli sbatte una drammatica realtà sociale in faccia senza drammatizzarla troppo. Perchè in fondo di storie così ne sentiamo ogni giorno e ormai sembrano non fare quasi più effetto. Costabile sceglie specificatamente un contesto metropolitano definendo una famiglia proletaria con tutte le difficoltà ad andare avanti e sopravvivere. Sottolinea come ancora il patriarcato e la violenza sulle donne siano una realtà sociale e sceglie chi di fronte ai soprusi decida di farsi giustizia ovvero in questo caso i figli, il figlio. Francesco Gheghi dimostra di essere un giovane molto brillante che spero continui su questa strada scegliendo film e temi sempre molto interessanti e promuovendo film indie di genere come quella piccola chicca di PIOVE.

Coda del diavolo (2024)


Titolo: Coda del diavolo (2024)
Regia: Domenico Emanuele de Feudi
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Sante Moras, agente di polizia penitenziaria, deve fare da guardia a Virdis, un delinquente che ha ucciso una ragazza di 15 anni, dopo averla tenuta prigioniera e torturata. Sulla schiena della ragazza è stato trovato inciso un simbolo, che qualcuno soprannominerà "coda del diavolo", e che era già apparso tempo prima sul cadavere di un'altra adolescente. E decisamente il diavolo ci mette la coda anche per Sante Moras, che dopo essersi addormentato durante il turno di guardia, ritrova il suo sorvegliato speciale tramortito da un'iniezione letale. Moras scappa, capendo di essere stato incastrato: infatti sarà lui il primo sospettato di quella morte in cella, e verrà persino accusato dell'assassinio della ragazza. Parallelamente Fabiana Lai, una giornalista investigativa, comincia a seguire la pista che segue le ragazze uccise con addosso il marchio diabolico, e la sua strada non potrà che incrociarsi con quella di Sante, così come con quella di un commissario di polizia.
 
Sante Moras è già un nome che la dice lunga. De Feudi aveva esordito con LEGAME un semi horror abbastanza interessante. Con la Coda del Diavolo ha accettato una mission action di quelle che sicuramente valgono una pregevole fattura ma a livello di sceneggiatura, colpi di scena e climax è tutto abbastanza scontato dove le cicatrici e la prova da fisic du role di Argentero non riesce ad essere molto credibile. Purtroppo la macchinazione del complotto ai danni di un'agente sembra quasi una scusa o una mossa politica nonchè presa di posizione nel cercare di dare un quadro diverso sugli intenti di una forza dell'ordine. Per essere un prodotto televisivo conferma come dicevo un packaging notevole ma alla fine tutti questi sforzi non riescono a mantenere un livello di interesse e credibilità e il ruolo di Fabiana di certo non aiuta a mettere in risalto gli obbiettivi dei personaggi

venerdì 28 febbraio 2025

Mary e lo spirito di mezzanotte


Titolo: Mary e lo spirito di mezzanotte
Regia: Enzo d'Alò
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Mary è una bambina di undici anni appassionata alla cucina. La nonna la sostiene sempre, anche quando esaminatori saccenti non apprezzano i suoi piatti. Ma la nonna è anziana e subisce un ricovero in ospedale. Mary ne è addolorata ed aumenta nei suoi confronti le attenzioni da nipote affezionata, sostenuta in questo da una misteriosa giovane donna che è comparsa all'improvviso sul suo cammino.
 
Enzo d'Alò ci ha fatto commuovere in tutti questi anni con delle opere importanti scegliendo sempre scrittori molto famosi e racconti di formazione per ragazzi ma adattabili a tutte le età. Mary ha forse lo stile d'animazione più moderno tra le opere dell'autore, non sembra nemmeno di vedere un'opera italiana ma la si riconosce dallo stile, dai dialoghi e soprattutto da come vengono caratterizzati i personaggi. Ci sono tanti temi sociali presenti in quest'opera legati ad una sorta di fiaba moderna che solo per alcuni aspetti sembra riprendere un filone fantastico. Infatti è tutto collegato alla misteriosa figura che comparirà per dare sollievo e aiutare Mary a cercare di accettare la malattia della nonna. Si parla dell'importanza dei nostri avi, di alberi genealogici, di segreti inconfessati e di molte altre cose. Ma ciò che più conta, in questa delicata storia, è l'attenzione nell'affrontare un tema non facile da trattare come quello della malattia di una persona anziana con il conseguente distacco.

Iddu-L'ultimo padrino


Titolo: Iddu-L'ultimo padrino
Regia: Antonio Piazza, Fabio Grassadonia
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Nella Sicilia dei primi anni 2000, Catello, un politico condannato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, si vede offerta la libertà da parte dei servizi segreti in cambio del suo aiuto nel catturare Matteo Messina Denaro.
 
L'ultimo film di Piazza e Grassadonia su Matteo Messina Denaro in realtà parla per lo più dell'ex preside Catello interpretato da Servillo che dopo una detenzione ritorna a casa e vede tutto cambiato attorno a sè dal nucleo familiare agli affetti ma soprattutto al tenore di vita. Sono due storie parallele che solo nel finale decidono di incontrarsi. Germano cerca di dare solennità al burattinaio e il risultato sicuramente è buono come quasi tutte le prove degli attori. E' un film per alcuni aspetti indecifrabile perchè cerca troppe sotto trame e alcune come quella dell'agente Rita Mancuso, una delle poche che sembra ancora credere nella giustizia, sembra diventare la vittima sacrificale e il capro espiatorio della vicenda come poi accade anche per Palumbo. Un film solo in parte riuscito perchè manca nella scelta di una direzione e di un binario da scegliere quando invece è troppo didascalico in alcune parti e non mostra quasi mai il vero dramma che dovrebbe consumarsi in una vicenda come questa.

Cinedramma


Titolo: Cinedramma
Regia: Luca Rabotti
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Romeo, un giovane rampollo scapestrato, viene cacciato di casa dal padre dopo l'ennesima lite familiare. Va a Venezia per stare con Giulietta e il loro figlio, ma, oppresso dalle preoccupazioni, segue un amico in una rapina.
 
Cinedramma ha delle sinergie con PATAGONIA dove recita peraltro lo stesso fastidiosissimo attore. Un film fine a se stesso che non sembra voler dire molto se non mostrare due giovani che pensano solo al divertimento e all'amore dando alla luce un figlio e parlando di un ipotetico trasferimento a Parigi per far cosa non è chiaro...e poi la rapina, i genitori di Romeo pronti a inseguirli finendo nel modo più tragico in un film che purtroppo, ed è un peccato, al di là di qualche scena peraltro girata abbastanza bene con una buona fotografia è scarna e disarmante dal non mettere niente sul piatto, dove si gira sempre intorno ai sorrisi dei nostri due che pensano solo al divertimento e all'amore.
E' frustrante vedere buttare così alcune possibilità di ridare enfasi al nostro cinema indipendente. Film di questo tipo sembrano astenersi dal voler dare un contributo a qualche tipo di logica o portatrici di un genere.

giovedì 30 gennaio 2025

Bad Guy-Season 2


Titolo: Bad Guy-Season 2
Regia: Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi.
Anno: 2024
Paese: Italia
Stagione: 2
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

L'archivio del boss latitante Suro, un prezioso scrigno di intercettazioni che svela legami compromettenti tra mafia e Stato, domina la scena nella seconda stagione di The Bad Guy. Questo strumento di potere, desiderato e temuto in egual misura, si trasforma in un catalizzatore di tensioni, avvicinando i protagonisti a un punto di non ritorno. L'archivio è una bomba a orologeria, pronta a esplodere e a ridefinire ogni equilibrio.
 
Bad Guy è stata una sorpresa nel nostro panorama seriale italiano con un prodotto difficile da definire che unisce e mixa così bene i generi da renderlo un concentrato di potenziale esplosivo.
Riscrivere di mafia ma in maniera originale, innovativa, al passo con i tempi a differenza di altre serie più restie a mantenere quei crismi classici. Bad Guy propone soluzioni nuove, personaggi memorabili, scontri tra stato e giustizia, casta e unioni con la mafia, corruzzione praticamente in tutti i reparti e alcune innovazioni con dei personaggi che non si sono mai visti. E' il ritmo e il continuo evolversi della vicenda a fare da padrone in questa nuova stagione. Verrebbe solo da dire che ne vorremmo di più perchè sei episodi non bastano. Lo Cascio ormai ha indossato un personaggio indimenticabile dimostrando che cosa è il talento e la classe in grado di dare sentimenti ed emozioni esprimendo il dolore ma anche la rabbia e la crudeltà. Sugli altri c'è poco da dire. La sorella di Nino dimostra di cosa vuol dire avere le palle in polizia e mantenere ancora saldi i valori. Testanuda, il nuovo ingresso, è un perfetto ibrido di follia pura e istinto da killer e dall'altra un'insolita maniera di affrontare la vita. Teresa Suro è quella fragilità psicopatica che esce di testa quando da piccola uccide per sbaglio la madre e tutto il resto del cast dove compare anche Aldo e un convincentissimo Mariano Suro e l'agente Costardello. Finale devastante per colpi di scena, violenza, reazioni e nuove alleanze che porteranno ad una terza stagione che vorremmo avere già

Io sono l'abisso


Titolo: Io sono l'abisso
Regia: Donato Carrisi
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Lago di Como, un luogo che "se ci butti una cosa se la prende". Un addetto alla raccolta dei rifiuti colleziona spazzatura perché "la spazzatura non mente". Alla sera fa il giro dei locali notturni, nascosto dietro un parrucchino e un paio di baffi finti, e adesca prostitute, tutte bionde e tutte over 60. Una voce maschile da dietro una porta verde gli dice quello che deve fare: compreso punirsi ogni volta che ha sbagliato. Una madre cerca di proteggere le donne del luogo dalla violenza maschile e ogni tanto rivede l'ex marito, un insegnante che vorrebbe che lei lasciasse la loro ex casa coniugale. Una tredicenne con un ciuffo viola ha un rapporto conflittuale con "un padre d'acciaio e una madre distratta", e rischia di cadere nelle maglie insidiose della Rete. Questi personaggi finiranno per portare a compimento un complicato disegno del destino, che parte dall'assunto che "il Male è un cerchio".
 
Donato Carrisi non mi fa impazzire seppure sappia girare molto bene. RAGAZZA NELLA NEBBIA era un buon thriller, questo secondo me è superiore per caratura e una trama e uno svolgimento atipico per il cinema nostrano. Un film ispirato che mischia thriller, horror, poliziesco, dramma personale e giallo psicologico. Un film che parla di anti eroi, di emarginati, di abusati, di persone che in un modo o nell'altro a seconda del ceto d'origine soffrono di mali incurabili e vengono dimenticati dalla società. Quando si aprirà un varco tra di loro saranno soli contro se stessi in questa macchina infernale che si è messa in gioco. Bravo tutto il cast dove Gabriele Montesi dimostra di essere un attore molto poliedrico in grado di spaziare molto e lavorare sapientemente sul corpo e la proria immagine.

mercoledì 1 gennaio 2025

Dostoevskij-Season 1


Titolo: Dostoevskij-Season 1
Regia: Fratelli D'Innocenzo
Anno: 2024
Paese: Italia
Episodi: 6
Stagione: 1
Giudizio: 4/5

Enzo Vitello è un poliziotto che vive profondi tormenti causati soprattutto dal difficile rapporto con la figlia Ambra da lui abbandonata da tempo e pericolosamente avviata sulla via della tossicodipendenza. Il suo lavoro lo obbliga a confrontarsi con un serial killer, che lui e i suoi colleghi hanno soprannominato Dostoevskij perché dopo gli omicidi lascia messaggi con riflessioni sul senso della vita. Apparentemente non esistono moventi per le uccisioni e le vittime non offrono elementi per creare collegamenti tra di loro. Enzo assume su di sé la responsabilità di catturare Dostoevskij quasi come un'ossessione dettata forse da una inconfessabile vicinanza di pensiero.
 
TERRA DELL'ABBASTANZA, FAVOLACCE, AMERICA LATINA. Un trittico che ha saputo ritagliarsi un'anomalia nella filmografia italiana dimostrando talento, cinismo e un lato reale nostrano che spesso si decide di non voler osservare o filmare. Ero perplesso per questa mini serie perchè da noi non siamo molto abituati e ci si affida spesso a clichè di genere. In questo caso sapevo che sarebbe stato qualcosa di diverso e intenso. Qualcosa di atipico. Un'indagine, un polar, un poliziesco bizzarro e diverso. Una narrazione che rifugge ad una metodologia per come siamo abituati a vederla narrata. Uno stile tecnico che risalta i dettagli, i primi piani, le ambiguità, gli scorci che sembrano inutili e i particolari apparentemente privi di senso. Dostoevskij sembra protrarre una politica e una poetica nonchè visione d'intenti di un disagio che sembra allargarsi come una macchia d'olio nel nostro paese. Scelgono case diroccate, sentieri tortuosi in mezzo al fango, non sembra nemmeno esserci l'attenzione a doversi chiedere in quale anno siamo e come mai tutto sembra così antiquato e arretrato. I due fratelli scavano nell'abisso delle coscienze dove nessuno si salva, tutti hanno dei fantasmi nell'armadio e nessuno sembra esente dalle colpe e dove alla fine uno degli elementi più clamorosi è quello di non empatizzare davvero con nessuno dei personaggi. Ci sono alcune scene e momenti tra i più dolorosi dell'intera cinematografia italiana degli ultimi vent'anni e il ritmo così ipnotico e soporifero avrà sicuramente molti detrattori.

martedì 19 novembre 2024

Confidenza


Titolo: Confidenza
Regia: Daniele Luchetti
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Pietro, professore di liceo amato dai suoi studenti, trova l'amore, nel senso pieno del termine, con Teresa, un'ex studentessa. Da quando lei gli propone di confidarsi reciprocamente un segreto mai rivelato a nessuno le cose cambieranno profondamente. Diventeranno entrambi famosi ma la consapevolezza di ciò che Teresa sa e che potrebbe rivelare perseguiterà Pietro.

Confidenza dimostra perlomeno come alcuni film psicologici e sul sociale nostrani abbiano pochi competitor. Lucchetti e Germano, una coppiata assodata che ancora una volta dimostra pathos e una scelta di un soggetto difficile tutto fatto di intenzioni, gesti, sguardi e dialoghi intensi e mai banali.
Confidenza ha uno dei finali più belli visti quest'anno, uno di quelli per cui vorresti scomparire o perlomeno non essere nei panni di qualcuno. Luchetti ha lavorato non solo sull'espressività ma anche sui movimenti dei loro corpi come, per esempio, nella scena in cui Teresa, ancora studentessa, rifiuta il passaggio in macchina o in quella in cui Pietro è imbarazzato quando è con lei davanti a un gruppo di amici. I modi, le azioni, i comportamenti, i sotterfugi tutto lascia delle complicazioni che il film anche grazie ad un sapiente lavoro di montaggio crea e disfa diventando quasi un giallo nella sua struttura e nel dove voglia andare a parare


venerdì 13 settembre 2024

Finalmente l'alba


Titolo: Finalmente l'alba
Regia: Saverio Costanzo
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Roma, anni Cinquanta. La diciottenne Mimosa si reca a Cinecittà con la sorella per partecipare ai provini delle comparse di un kolossal americano girato all'epoca della Hollywood sul Tevere, e a sorpresa viene scelta per un ruolo minore. La star del film, Josephine Esperanto, prende a cuore l'innocenza della ragazza e la sua estraneità a quel mondo di finzione, e trascina Mimosa con sé in una notte brava attraverso i luoghi della "dolce vita" romana, fra attori hollywoodiani e faccendieri che ronzano attorno al microcosmo del cinema. La ragazza viene catapultata suo malgrado, ma non senza momenti di euforia, in un universo privo di regole (e di scrupoli) animato da narcisismi e rivalità, ma anche da una fame di vita che vede nella nuova arrivata una fonte di linfa vitale. Arriverà l'alba a concludere questa rocambolesca avventura notturna?
 
Finalmente l'alba è un commovente ritorno al passato per un film citazionista che nella sua desamina riesce a imbastire un percorso di formazione molto misurato della sua protagonista e allo stesso tempo restituire il fascino di un'epoca. Passando attraverso film, ricostruzioni, scene indimenticabili, provini, Cinecittà, l'ultimo film di Costanzo deve essere davvero costato molto visto anche il casting internazionale. Ma ne è valsa davvero la pena perchè nella sua importante durata riesce ad essere un fil rouge trattando una vasta mole di temi e inquadrando tanti personaggi così diversi e caratterizzati e interpretati magnificamente.
"Mi piace pensare che Finalmente l’alba sia un film sul riscatto dei semplici, degli ingenui, di chi è ancora capace di guardare il mondo con stupore." Saverio Costanzo
Finalmente l'alba inizia quasi come un sogno per poi trasformarsi in una storia d'amore che assumerà sembianze tremende fatte di accordi e interessi in quella parte nella villa per poi ritornare l'alba, di chi, appunto una ragazza semplice, è riuscita con le proprie forze a fuggire da un circolo perverso grazie alla sua ostinazione e consapevolezza. Alla fine il silenzio vale più di mille parole sembra dire il personaggio di Mimosa in una metafora finale che inquadra perfettamente la natura di chi è ancora capace di vedere il mondo con stupore.

Confidenza


Titolo: Confidenza
Regia: Daniele Luchetti
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Pietro, professore di liceo amato dai suoi studenti, trova l'amore, nel senso pieno del termine, con Teresa, un'ex studentessa. Da quando lei gli propone di confidarsi reciprocamente un segreto mai rivelato a nessuno le cose cambieranno profondamente. Diventeranno entrambi famosi ma la consapevolezza di ciò che Teresa sa e che potrebbe rivelare perseguiterà Pietro.
 
Confidenza è un dramma complesso scritto molto bene senza facili sensazionalismi o cadute di tono. E' un film molto morigerato e controllato che riesce a togliersi di dosso stereotipi e meccanismi narrativi a volte ridondanti o superflui per impattare con una storia di segreti e non detti su due personaggi caratterizzati molto bene. C'è tanto amore e tanta sofferenza. C'è un finale pesantissimo che sembra portare alla massima vergogna e senso di colpa uno dei personaggi facendogli precipitare tutti i non detti in un unico momento ben preciso, forse quello che tutti vorrebbero evitare nel corso della loro vita.
Lucchetti, Starnone e Germano tirano le somme per un film davvero molto misurato, teso e con tante sfumature sui compromessi e sulle modalità con cui agiscono i personaggi scegliendo o prediligendo quasi sempre la strada più complessa.
Davvero un bel modo di fare cinema e di esprimere alcuni eventi così reali nella maniera più iconica possibile

Well


Titolo: Well
Regia: Federico Zampaglione
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

1993. La giovane restauratrice americana Lisa Gray arriva in un paesino italiano con il compito di restaurare un antico dipinto nella villa della duchessa Emma Fosca Malvisi. Il dipinto, opera di un pittore di nome Arcano, risale al 1493 ed è completamente annerito come conseguenza di un fuoco che fortunatamente non l'ha bruciato, rendendone così quantomeno possibile il recupero. Lisa ha solo due settimane di tempo per svolgere il suo lavoro, con una forte penalità a livello economico qualora non ci riuscisse. La restauratrice fa la conoscenza di Giulia, la figlia tredicenne della duchessa e la trova scontrosa e reticente, come se qualcosa la turbasse. Nel frattempo, tre persone con cui Lisa aveva fatto amicizia vengono catturate e rinchiuse in celle sotterranee disposte intorno a un antico pozzo, sorvegliate da un energumeno dalle pessime intenzioni. Lisa procede nel suo lavoro, ma incubi e visioni la turbano, mentre un terribile segreto aleggia intorno a lei.
 
Well è il risultato di una storia abbastanza solida e un impianto collaudato con esperienza di un regista che fino ad ora non mi aveva mai entusiasmato. Questa piccola favola horror e dark invece riesce a propendere per un buon intrattenimento, la storia seppur già annusata ha i suoi elementi originali (tutto sembra dipendere da qualcos'altro come in un girotondo infernale) ci sono elementi delle fiabe dei fratelli Grimm e il cast internazionale risulta peculiare e funzionale per muovere e dare ritmo all'opera. Sicuramente è il film migliore dell'autore, ma anche quello più dichiaratamente di genere, dove i toni splatter e il torture non manca, le scene di sadismo ma anche tutto il contesto che gira in sottofondo (il quadro e i suoi significati) e poi un finale aperto che sinceramente ho molto apprezzato


Chiamavano Trinità


Titolo: Chiamavano Trinità
Regia: Enzo Barboni
Anno: 1970
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Trinità ritrova il fratello lestofante che, sceriffo, sta preparando un furto di cavalli ai danni di un ricco allevatore. Costui, a sua volta, sta tentando con i suoi sgherri di far sloggiare una comunità di mormoni da una zona su cui ha delle mire. Trinità, innamorato di una ragazza mormone, organizza la resistenza dei coloni che non portano armi per scelta religiosa.
 
Terence Hill, Trinità, al netto di tutto possiede una delle più grandi facce da schiaffi della storia del cinema. Quell'aria provocatoria che sembra sempre potersi permettere di prendere in giro tutto e tutti è da antologia. L'operazione muove di nuovo la nostra coppia temeraria in un film che sorprende per quanto poteva rischiare di essere un flop clamoroso contando che il western ormai stava diventando inflazionato e l'idea di avvicinarlo sul genere della commedia caricaturale poteva avere ben altri esiti. Invece vuoi le trovate, l'ironia, la freschezza, il ritmo, le scene epiche d'azione, la soundtrack, gli scontri nei saloon e molto altro ancora hanno dato solidità ad un film che di fatto ha saputo diventare un piccolo cult nella memoria di tanti cinefili.


Continuavano a chiamarlo Trinità


Titolo: Continuavano a chiamarlo Trinità
Regia: Enzo Barboni
Anno: 1971
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Nuova avventura di Trinità e Bambino, i due fratellastri maestri nei pugni, nell'uso della Colt e nell'imbroglio dei "desperados". Hanno promesso al padre moribondo di smettere di aiutare il prossimo e di fare d'ora in avanti i bravi banditi. Ma non c'è niente da fare: la loro indole è buona. Quando giungono a Tascosa e s'imbattono in un certo José, in apparenza gran gentiluomo, in realtà capo di una banda di contrabbandieri, non resistono alla tentazione di raddrizzare i suoi molti torti, guadagnandosi così la gratitudine dei cittadini e di una banda di attori ambulanti cui hanno più volte salvato la pelle

Così come il precedente, anche questo sequel, stessa formula non si cambia, riprende dopo il successo enorme del primo capitolo. I fatti continuano da dove gli avevamo lasciati è in questo caso contando come l'impianto dovesse rimanere tale, inserendo solo alcuni personaggi e aiutanti in più, il film sembra buttarla più sulla comicità del buddy movie piuttosto che su toni un pò più seriosi da western che il primo garantiva. E' vero che quando si parla di Bud Spencer e Terence Hill spesso il pubblico è diviso tra coloro che apprezzano maggiormente i lor film spaghetti-western e chi invece preferisce altri loro classici perchè di fatto la loro filmografia è una sorta di unicum nel nostro paese e devo dire che non sono di certo tra i suoi fan più sfegatati tant'è che ci ho messo un bel pò di tempo prima di concedermi questo duo di film che andava sicuramente visto per tanti motivi.

venerdì 6 settembre 2024

Rossosperanza


Titolo: Rossosperanza
Regia: Annarita Zambrano
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Italia, 1990. C'è una tigre che si aggira libera. Stacco. Una strada buia. Quattro ragazzi fanno l'autostop. Salgono in macchina ma si avverte un'atmosfera sinistra. Vengono così fatti scendere con forza dal proprietario. Loro sono Zena, Marzia, Alfonso e Adriano. Sono tutti figli di alcune famiglie benestanti e in vista presso l'alta società. Il padre di Zena, per esempio, è il medico del Santo Padre. I loro genitori li hanno mandati in un istituto prestigioso e costosissimo, Villa Bianca, a causa del loro comportamento e vogliono che diventano 'normali'- Ma anche lì, sul posto, prevale il loro malessere e la loro inquietudine. E nascondono le pulsioni più nascoste. Tra l'amore e la morte.

Il secondo film della Zambrano sicuramente ammalia e affascina. Tratta una vicenda particolare con dei ragazzi particolari in un posto molto attuale. E così a Villa Bianca vengono mandati i ragazzi dell'alta borghesia con problematiche di varia natura, dall'indole aggressiva, disturbi anti sociali, l'omosessualità e un edonismo vanesio ed egocentrico, al ritiro sociale e molto altro ancora.
Scopriamo i nostri ragazzi e ancora una volta il come le loro fragilità riescano a mischiarsi e diventare un elemento di coesione formando un'alchimia tra il gruppo in tutte le sue più sfaccettate diversità. E'un film molto pop che in realtà documenta più che raccontare, lascia molto spazio ai protagonisti, diventando un film molto colorato, un film sul corpo e sulla sessualità. Dove nessuno ha paura di fermarsi di fronte a niente arrivando a mettere in seria difficoltà anche la propria sopravvivenza.
"La violenza era come un cancro nelle nostre viscere privilegiate, si nutriva del potere dei nostri padri divorando la nazione. Ora tutto sembra più comico che tragico. Rossosperanza è nera come le nostre anime e rossa come il sangue che ha lavato i nostri peccati."

6 fratelli


Titolo: 6 fratelli
Regia: Simone Godano
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Guido, Marco, Leo, Gaelle e Mattia sono, in ordine di età, i cinque figli di Manfredi Alicante, padre egoista e narciso che si è appena tolto la vita. All'apertura del suo testamento i cinque figli scopriranno di avere anche una sorella, Luisa, della quale non erano a conoscenza. Del resto per Manfredi, che ha sempre fatto come gli pareva, compreso sposare tre donne diverse e avere (almeno) un'amante, è perfettamente in carattere non aver informato i fratelli dell'esistenza di Luisa. I sei litigano fra di loro, alcuni anche a causa di antiche ruggini, e trovare un'intesa su come gestire l'allevamento di ostriche che hanno collettivamente ereditato, e che il padre ha trasformato in una utopistica coltivazione di perle, non è facile. Ci saranno discussioni e rappacificazioni, intese e ostilità nella cornice di Bordeaux, ultima residenza del padre e della terza moglie francese.
 
Mi aspettavo un film per qualche motivo più ingenuo quando invece ancora una volta seppur con qualche licenza poetica nel finale (la scopata tra fratellastri e l'omosessualità latente che viene fuori del fratello francese) il film di Godano dopo MARILYN HA GLI OCCHI NERI riesce se non altro a farci seguire un pretesto di storia per dipingere i drammi di una generazione di fratelli e tutto ciò che sta dietro, le diverse madri, i diversi paesi in cui si è cresciuti. Tutto ambientato in Francia con famiglia mezza italiana e appunto mezza francese, disegna e caratterizza personaggi molto diversi e ognuno costipato di fragilità con un vaso di Pandora di non detti che aspetta solo di esplodere. Senza facili sensazionalismi o scene melense il film è ovviamente più improntato al dramma e anche in questo caso gli scambi tra gli attori funzionano bene sia per scelta che per resa. Diverso invece nonchè difficile è il riavvicinamento, cercare di esplorare quella difficoltà di cui ognuno a modo suo sembra sentirsi portatore e in colpa.

venerdì 9 agosto 2024

Mio nome è nessuno (1973)


Titolo: Mio nome è nessuno (1973)
Regia: Tonino Valerii
Anno: 1973
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Nessuno è un abile pistolero ma è anche pronto alla beffa. Il suo modello è Jack Beauregard, al quale propone un'impresa leggendaria: sterminare il Mucchio Selvaggio, e cioè 150 fuorilegge che seminano il terrore.
 
Valerii seconda linea di Leone gira con l'aiuto del maestro e le musiche stupende di Morricone il suo meta western dove ormai dopo John Ford e alcuni miti il western è stato del tutto sdoganato anche in Europa rendendo il genere accessibile alle nuove generazioni. Girotti/Hill continua tre anni dopo il suo più grande successo CHIAMAVANO TRINITA' e CONTINUAVANO A CHIAMARLO TRINITA' a trovare una miniera d'oro in queste trasposizioni con un personaggio all'apparenza semplice ma molto deciso e inarrestabile. La trama è forse l'elemento che ha meno da dire ma la scena della sparatoria finale vale da sola il prezzo del biglietto e Henry Fonda da solo trasforma l'intera operazione del film dando lustro, eleganza e spessore al tono e alla drammaticità della pellicola.

Guerra del Tiburtino III


Titolo: Guerra del Tiburtino III
Regia: Luna Gualano
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Tiburtino III, periferia di Roma. Una sera un meteorite arriva nel quartiere dal cielo e viene raccolto da Leonardo de Sanctis che lo porta a casa. Di notte però avviene qualcosa di strano: un verme esce dal meteorite ed entra nella narice di Leonardo. L'uomo, poco considerato in famiglia dalla moglie che fa le unghie alle clienti a casa e dal figlio Mauro detto Pinna che è uno spacciatore del posto, inizia a comportarsi in modo strano. Diventa il leader di altri abitanti, anche loro invasati, e con loro decide di alzare le barricate e non far entrare più nessuno nel quartiere. La notizia attira l'attenzione della stampa. Nel frattempo al Tiburtino III riesce ad entrare, malgrado le restrizioni, Lavinia Conte, una fashion blogger di Roma Nord in crisi alla ricerca di un riscatto di visibilità, che si unisce a Pinna, Panettone e Chanel per fronteggiare gli alieni che si sono impossessati dei corpi degli abitanti e vogliono partire proprio dal quartiere per conquistare il mondo.
 
GO HOME era stata se non altro una piacevole sorpresa perchè univa un problema reale e una questione politica come l'immigrazione mischiandola con l'horror. Per essere un film di nuovo a basso budget la guerra del Tiburtino è simpatico nella sua operazione nostalgica quanto però attuale nel cercare di trovare nelle prossimità romane elementi di congiunzione con un'invasione aliena.
La Gualano non arriva mai all'horror con i suoi film anche se ci si avvicina. Adora il cinema di genere e a suo modo ha una certa riconoscibilità che speriamo maturi con i prossimi film. Alcuni personaggi, l'invasione, un quartiere che si auto gestisce, questi vermetti che assomigliano a quelli di FACULTY, lo spaccio di quartiere, le faide, dalla sua il film ha un buon ritmo, è ironico per quanto alcune battute si sforzino di far ridere e rimane un prodotto di fatto d'intrattenimento con il voler aggiungere una postilla su alcune scelte morali e su quanto spesso e volentieri non si notino cambiamenti tra individui lobotomizzati

venerdì 2 agosto 2024

Mostruosamente Villaggio


Titolo: Mostruosamente Villaggio
Regia: Valeria Parisi
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Intelligente, colto, generoso, a volte antipatico, Villaggio fu scrittore e polemista, rivoluzionario conduttore tv, attore di talento. Luca Bizzarri guida gli spettatori in un viaggio che, alternando repertorio cinematografico e televisivo, foto e home video, interviste a famigliari, amici e colleghi, rivela una figura ben più complessa di quella mostrata dal personaggio di Ugo Fantozzi, maschera universale nata da un genio comico.
 
Era necessario far luce ancora una volta su un grandissimo autore, scrittore, attore e molto altro ancora. Paolo Villaggio è stato tante cose, ha dato un contributo enorme alla cultura del nostro paese riuscendo a sintetizzare e dare forma a personaggi indimenticabili. Al di là dei tanti attori e amici coinvolti con interviste in questo documentario è interessante come riescano a convergere in maniera sapiente e coinvolgente tutte le diverse sfumature di questo grandissimo artista nel montaggio e nella scelta dei tempi della Parisi. Veniamo a conoscenza così della sua vita personale, dei suoi dubbi delle sue paure delle sua ambizioni e allo stesso tempo seguiamo la sua ascesa da conduttore tv ad attore e scrittore di altissimo livello.

Zolfo


Titolo: Zolfo
Regia: Alessio Nencioni
Anno: 2021
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Qualcosa viene dissepolto, qualcosa che forse dove...

Può davvero spaventare così tanto qualcosa di indistinto riesumato in un celofan di plastica.
Il collettivo Magnetic Head continua con il suo cinema sperimentale in questo corto di quasi quattro minuti. Nencioni crea un cinema distopico, senza tempo e senza misure, dove la gente vive rintanata nelle grotte senza un linguaggio vero e proprio e tutto con un'importante fotografia in b/n.
Dovremo aspettare un anno prima di rivederlo all'opera con un'opera ancora più significativa come SIMULACRUM