Visualizzazione post con etichetta Mientras duermes. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Mientras duermes. Mostra tutti i post

martedì 30 aprile 2019

Mientras duermes


Titolo: Mientras duermes
Regia: Jaume Balaguero
Anno: 2011
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5

Senza nessuno scopo nella vita e geneticamente incapace di essere felice, César prova piacere a far soffrire le persone che lo circondano. Nel palazzo di Barcellona in cui lavora come portiere appronta un gioco al massacro psicologico che ha come oggetto principale Clara, una giovane il cui atteggiamento gioioso verso la vita lo inorridisce, e come obiettivo quello di cancellarle per sempre il sorriso dalla faccia. Ogni sera, penetra nell'appartamento della donna e, dopo essersi assicurato una maggiore profondità del suo sonno col cloroformio, mette in atto il più spietato dei piani.

Quando si parla di regole del thriller, del giallo e di come dipanare la suspance per tutta la durata di un film non si può non pensare ad un outsider spagnolo come Balaguero.
Il suo cinema non ha bisogno di presentazioni e il curriculum dell'artista è costellato di film di riferimento per gli amanti del genere.
Mientras Duermes ha una storia molto malata che presenta però dei diktat squisiti come quello di usare un contesto reale esasperandolo al massimo (caratteristica ormai sempre più singolare anche se molto usata dagli spagnoli come Alex De La Iglesia) sfruttare al massimo il potenziale espressivo di un attore malleabile come Luis Tosar e trattare tematiche come la scelta tra bene e male, la fallibilità della giustizia e quell'impossibilità alla felicità che sta diventando un leitmotiv sempre più contemporaneo non solo nel cinema.
I riferimenti al giallo hitchcockiano con Cesar che parla con la madre malata come in parte Norman Bates faceva con l'altra "madre" servono solo ad aumentare la pluralità di riferimenti che il film non dimentica di citare sottotesto ma da cui prende le distanze dimostrando un ottimo lavoro di script per una sceneggiatura originale. La location straordinariamente riesce ad essere una sola (un condominio-microscosmo quasi a tenuta stagna) e spalmando così una galleria di personaggi che dimostra ancora una volta come Jaume ne abbia per tutti senza risparmiare nessuno (la bambina e quello che le succederà è davvero inquietante) ma mai come il dramma e l'agonia ai danni della bellissima Clara trovandoci forse per la prima volta a indagare così la sfera privata di ognuno durante l'oblio del sonno.
Vogliamo poi parlare di uno dei finali più belli, tragici, grotteschi e perfidi oltre che suisitamente malati.