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sabato 16 novembre 2013

Notte eterna del coniglio

Titolo: Notte eterna del coniglio
Regia: Valerio Boserman
Anno: 2006
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Un'inaspettata guerra nucleare tra Stati Uniti e Cina porta alla distruzione di moltissime città in tutto il mondo.
In una di esse sopravvivono alcuni nuclei famigliari, opportunamente dotatisi di bunker antiatomici in tempi non sospetti. I vari bunker comunicano tra loro tramite webcam a collegamento satellitare. Non hanno altro modo per tenersi in contatto, né tantomeno pare pensabile uscire in superficie, dove ci sono solo macerie e ceneri radioattive.
E allora chi è che all'improvviso si mette a bussare ai portelli d'ingresso dei bunker?

Il post-apocalittico in un semi-horror italiano era una cosa che non potevo assolutamente perdermi soprattutto contando che è pure low-budget per non dire amatoriale 400.000 euri.
Certo si è risparmiato sul cast (...)davvero penoso a mio avviso, si è cercato di dare peso alla fotografia e al montaggio contando poi che le location vedi la trama sono parecchio risicate.
Che dire di questo ennesimo tentativo di cercare di fare qualcosa che possa molto lontanamente avvicinarsi ad un'idea di film?
Ma poi perchè dopo quel cazzo di DONNIE DARKO in quasi tutti gli horror con le maschere c'è sempre un coniglio? Non fa più paura come quasi nessun mostro e via dicendo...
Dopo un libro che è stato brutalmente criticato da quasi tutti ha fatto capolino il film, di cui si è parlato in rete per anni, presentato a un festival di Torino, coprodotto dalla RAI e subito divenuto leggenda.
Hanno finalmente deciso di mettere in rete, con fruizione gratuita, il film tratto dal libro di Giacomo Gardumi "La notte eterna del coniglio".
Cosa dire dunque di un film che gioca molto sulla tensione espressa dagli attori (purtroppo) dalla serie brutale di omicidi messi a segno da un coniglio che riesce ad entrare nei bunker sigillati e dalla mancanza di risorse che genera panico e crea tensione nei diversi blocchi famigliari.
Il fatto che Boserman scelga proprio la strada dell’apologo riflessivo e del mistero celato fino all’ultimo per raccontare una storia di distruzione e apocalisse, tralasciando completamente l’aspetto più spettacolare e fantascientifico che la vicenda avrebbe potuto supportare, è anche purtroppo l'elemento debole dal momento che appare chiaro dopo venti minuti chi sia il nemico.
Comunque nel finale è vero che Boserman sembra avercela messa davvero tutta con pochi soldi e tanto ammore creando per certi versi qualcosa che nel panorama italico sul genere post-apocalisse mancava, ed è un peccato che nessuna produzione abbia incoraggiato la regia con qualche soldino a scanso di produrre poi cacate micidiali che ottengono buoni incassi al botteghino.
Il cinema italiano dovrebbe credere e investire di più sui generi in modo tale da poter dare possibilità a gente motivata e talentuosa di fare davvero cinema.