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sabato 16 novembre 2013

Tulpa

Titolo: Tulpa
Regia: Federico Zampaglione
Anno: 2013
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Lisa, una ricca donna d'affari la cui vita è totalmente incentrata sul lavoro e sulla carriera, è assidua frequentatrice del famigerato club “Tulpa” un posto molto esclusivo in cui i soci realizzano le loro fantasie erotiche... Quando i suoi amanti iniziano a morire uno dopo l’altro, tra orribili supplizi, per evitare uno scandalo la donna comincia ad indagare in prima persona, con conseguenze da incubo...

Ho aspettato molto l'ultima attesissima pellicola di Zampaglione. Ho visto i suoi due film precedenti e sinceramente dopo il trailer ero molto ansioso per questa sua ultima pellicola che mischia thriller,club privati,filosofie zen e killer.
Zampaglione è uno di cui si parla spesso riferendosi all'odierno cinema horror nostrano.
Forse uno dei pochi nomi di punta rimasti anche se il nostro regista arriva da una carriera musicale e a parte SHADOW, aveva diretto una commedia grottesca carina NERO BIFAMILIARE piaciuto molto alla buona anima di Monicelli. Dunque ad essere sinceri uno dei motivi del suo successo oltre i contatti giusti e la fama come musicista (preferisco tacere sull'apporto musicale dei Tiromancino nella musica italiana commerciale perchè altrimenti direi cose molto cattive) e anche e soprattutto quello di essere tra gli unici ad esistere e ad avere i soldi per girare film.
Con questo suo thriller disegna un quadro molto simile e per certi aspetti fedele agli horror di Argento e altri, il soggetto e la Gerini non sono male e la storia parte pure bene per poi dare il suo peggio nell'impianto di plainting and pay off con una totale assenza di colpi di scena.
Il problema è che sfatando un mito, non è che mi basta avere Sacchetti, peraltro un mio idolo, e l'amico Gensini per scrivere una sceneggiatura e dunque per avere sicuramente un certo successo con un soggetto che ha detta sua era estremamente originale.
L'alchimia tra il club privato Tulpa, l'amicizia con il proprietario Arquint (killer nel precedente SHADOW) la buona messa in scena iniziale con una struttura ordinata che mostra molto bene anche l'assetto lavorativo e la vita della protagonista, sono forse gli aspetti riusciti meglio della pellicola, assieme ad un ottimo assetto tecnico supportata da un ottimo lavoro sul sonoro e una caldissima fotografia.
"Credo di aver totalmente spiazzato il pubblico, nessuno si aspettava dopo l’elegante Shadow, un giallo così estremo, sporco e senza alcuna regola… dividere così tanto è motivo di grande orgoglio , vuol dire che ciò che ho fatto ha una sua personalità ed il caos in rete ha evidentemente portato buoni frutti. Mi piacerebbe far base in UK per girare film, lì c’è lo spazio giusto per il mio cinema di sangue.” Io credo che Zampaglione non abbia spiazzato nessuno, forse solo se stesso, o una parte di pubblico celebroleso (non sembra ma sono tantissimissimi) riconfermando una strano bisogno di conformarsi con le basi del nostro horror (è come se fosse quasi un fato mosso da un oracolo quello che conduce i registi su questo golgota) senza però riuscire a mostrare qualcosa di nuovo e originale.
Qualche scena di sesso non basta anche se la Gerini ci mette "l'anima".