Titolo: ‘71
Regia: Yann Demange
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna
Festival: TFF
Festival: TFF
Giudizio: 3/5
Inghilterra 1971. La recluta Gary Hook
viene inviato in Irlanda del Nord. La situazione sarebbe
apparentemente semplice (i Protestanti 'amici' da una parte e i
Cattolici 'nemici' dall'altra) se non fosse che all'interno dell'Ira
ci sono due fazioni in lotta tra loro. L'accoglienza non è
ovviamente delle migliori ma le cose si aggravano per il soldato
quando scopre casualmente che alcuni ufficiali dell'esercito sono
coinvolti nella fabbricazione di ordigni per gli attentati.
Il film di Demange, in concorso a vari
festival tra cui il 32°Tff, ha almeno due pregi che devono essere
presi in considerazione.
Il primo è la sceneggiatura, volutamente
contorta e convulsa (anche quando in fondo non fa altro che dire che
i corrotti sono ovunque e in questo caso nell’esercito) ma è il
modo in cui Gregory Burke intreccia le vicende a tenere alta la
suspance del film.
In secondo luogo lo stile tecnico e le
caratterizzazioni dei personaggi, nonché una geografia di luoghi
labirintica e devastante.
Il primo scontro con la popolazione
cattolica merita una standing ovation per il semplice fatto che
risulta disarmante e mostra quanto la disperazione e l’odio nei
confronti delle forze dell’ordine diventi, come in questo caso, una
missione sociale di tutti perfino donne e bambini.
Demange come in
altri momenti topici del film, decide di descriverli e narrarli
alternando l’instabilità della camera a mano con un’attenzione
ai dettagli e ai piccoli movimenti di macchina, tanto che questa
prima parte, mantiene una tensione estrema e brutale.
L’unico problema è quando
intraprende nella seconda parte una strada che lo accosta molto ad
un’action-spy, diventando ripetitivo e non riuscendo a restituire
il senso di minaccia e di claustrofobia come nel primo atto.
Ottimo
il cast tra cui il beniamino british O’Connelly, nemmeno troppo
ispirato e l’ottimo Sean Harris sempre nella parte del cattivo
vista la sua fisionomia.