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giovedì 15 dicembre 2022

Inferninho


Titolo: Inferninho
Regia: Pedro Diogenes e Guto Parente.
Anno: 2019
Paese: Brasile
Giudizio: 4/5

Il bar di Deusimar è molto speciale. È un luogo dove un cliente vestito come un Topolino qualsiasi può sedere accanto a uno vestito come Wolverine, mentre il barista indossa un abito da coniglietto rosa e le vocalist non sono proprio intonate. Gay, etero, drag queen e fan della Disney popolano il locale per vivere a pieno i loro sogni e non nascondersi da nessuno.
 
Ormai è da anni che sono un fan sfegatato delle produzioni indipendenti brasiliane. Inferninho è semplicemente favoloso, adorabile, tenero, emozionante. Un film tutto concentrato sulle dinamiche che si intrecciano dentro il bar Inferninho, che qualcuno vorrebbe chiudere per costruire in quella favelas un resort di successo ma una sorta di patto magico vuole invece che non chiuda mai per dare la possiblità alla sua combriccola di personaggi di continuare a sognare. E'un film molto semplice nella meccanica, nella messa in scena, ma penetrante per quanto concerne emozioni e sentimenti, romantico nel suo sentimentalismo mai scontato. Girato con trentamila euro il film doveva essere una piece teatrale e la sceneggiatura infatti lo mostra pedestremente trascurando tutto ciò di superfluo come l'azione o le location per concentrarsi sulle interpretazioni e i dialoghi. Un film colorato e musicale dove le forme, le mode, i gusti sessuali sono tutti mai scontati ma profondamente bizzarri e allo stesso tempo sono manifesto della pietà umana e dell’empatia come l’unico rimedio a un mondo altrimenti freddo e inospitale.
La scena del sogno e la canzone di Vermelho Azulzim- Soledad lo dimostrano. Guto Parente è poi il regista dell'interessante CANNIBAL CLUB