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martedì 9 giugno 2015

Girlfriend Experience

Titolo: Girlfriend Experience
Regia: Steven Soderbergh
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Uno sguardo rivelatore sul mondo della prostituzione, indagato dal punto di vista di una squillo di lusso. Cinque giorni nella vita di una prostituta d'alto bordo di Manhattan, che pensa di avere il pieno controllo della sua vita. Il suo futuro è roseo: gestisce il suo business in proprio e a modo suo, guadagna 2000 dollari l'ora, e ha un fidanzato devoto che ha accettato il suo stile di vita. Ma quando il tuo lavoro ti porta a conoscere sempre nuova gente, non puoi mai sapere chi stai per incontrare…

Raffinato ed elegante, sobrio e solo a tratti didascalico. Il vero problema di questo insolito lavoro dell'instancabile Soderbergh, è quello di non trovare un ritmo funzionale diventando a tratti davvero noioso e senza una struttura portante che ne sancisca una buona forma.
Un merito del film sta nella scelta della protagonista: Sasha Grey, scoperta da Rocco Siffredi e diventata una star del porno prima di arrivare a collaborare anche nel cinema.
L'idea poi di sfruttare una voce narrante risulta particolarmente fastidiosa e danneggia ancora di più il ritmo del film quasi completamente assente per l'intera durata.
Da salvare la cupa fotografia e la particolarissima colonna sonora nonchè forse l'unica critica osata dal regista, quella di fare una panoramica sullo spaesamento metropolitano (il vuoto di sicurezze che induce a una regressione infantile).
I clienti di Chelsea sono uomini d'affari americani di oggi ossessionati dalla crisi economica: tutti le parlano di crolli di azioni, mercati internazionali, stimulation package (che forse nasconde qualche doppio senso), eccetera. E questi businessmen moderni si pongono anche loro come il ritratto dell'America contemporanea
Soderbergh pur rimanendo uno dei registi più controversi del panorama cinematografico americano moderno, deraglia purtroppo finendo per documentare senza farci mai entrare in empatia con la protagonista.
Completamente inserito nel meccanismo hollywoodiano con film blockbuster, in grado di muoversi tra diversi generi, dallo storico alla fantascienza, dal film biografico alla commedia, dal dramma alla sperimentazione, e capace di tornare alle origini di filmaker indipendente e sul tema del sesso come in questo caso.

Ma qui il risultato non sembra dei migliori, e l'impressione è che il regista americano si sia preso una vacanza tra un progetto e un altro.