Visualizzazione post con etichetta Colibrì. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Colibrì. Mostra tutti i post

sabato 13 maggio 2023

Colibrì


Titolo: Colibrì
Regia: Francesca Archibugi
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

La vita di Marco Carrera, medico e padre di famiglia, scorre su binari apparentemente tranquilli, in realtà è irta di percorsi paralleli, coincidenze mancate, occasioni non colte e strade non prese. La moglie Marina tradisce il marito compulsivamente e lo accusa di avere una relazione con Luisa Lattes, una donna italofrancese conosciuta al mare in gioventù. E ha ragione, perché da sempre Marco intrattiene con Luisa un rapporto mai consumato, di quelli che la realtà non può contaminare ma che alimentano un desiderio ostinato e una passione segreta. Completano il quadro famigliare la figlia di Marco e Marina, Adele, il fratello di Marco, Giacomo, il ricordo della sorella Irene morta a 24 anni, e due genitori eternamente conflittuali ma incapaci di vivere lontani. In mezzo a loro Marco fa come il colibrì: sbatte forsennatamente le ali per rimanere fermo allo stesso posto, mentre intorno il mondo e i rapporti inevitabilmente cambiano.
 
Il colibrì non è un uccello particolarmente vispo. Rimane in disparte, fa il suo, non si arrabbia mai, rimprovera ancora meno e sembra adattarsi alle circostanze anche se queste prevedono esiti nefasti e conseguenze inattese. Marco è un personaggio spaccato dalle scelte che dovrà fare, che gli altri prendono al posto suo, di un matrimonio fallimentare, di un vero amore mai preso così sul serio e di un affetto e una cura per chi gli sta affianco incredibile senza mai grossi sbilanciamenti d'umore.
Eppure tutto sembra contorcersi, riconducendo la sua stessa esistenza da borghese ad una vita di occasioni mancate e scherzi nefasti del destino. Troppe morti alcune per trovare facili sensazionalismi così come il marcare sempre sul tema del lutto con struggimenti e dialoghi urlati. Un Nanni Moretti come psicanalista che non si può vedere in un film dove nessun personaggio sembra mai essere vivo per davvero, ma sembrano tutti dotati di una passività e di un vivere per circostanza tipico di alcuni drammoni del cinema italiano.