Titolo: Slices of Life
Regia: Anthony G.Sumner
Anno: 2010
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Giudizio: 2/5
Mira si risveglia di fronte a uno squallido motel lungo la strada con un’amnesia. Cerca gli indizi sulla sua identità nelle pagine dei tre libri per gli schizzi legati, in cui ogni libro rappresenta un aspetto diverso della vita quotidiana, forse della sua vita.
Convinta che i personaggi di questi libri sono in giro in tutto il motel, la realtà di Mira inizia a sgretolarsi. Queste visioni sono reali o sta impazzendo? Disperata, Mira si rivolge ai custodi del motel per scoprire il vero male legato nella carne che copre i libri e il destino in loro possesso per lei.
Convinta che i personaggi di questi libri sono in giro in tutto il motel, la realtà di Mira inizia a sgretolarsi. Queste visioni sono reali o sta impazzendo? Disperata, Mira si rivolge ai custodi del motel per scoprire il vero male legato nella carne che copre i libri e il destino in loro possesso per lei.
Girato rigorosamente in digitale Slices punta tutto su alcune scene decisamente estreme anche se in parte già viste e su un plot che in realtà è meno banale del previsto se non fosse per la realizzazione che si sente che risente di tutti i difetti di un’opera prima.
Due gli elementi su cui Sumner si butta a capofitto: lo splatter e il trash condito da una scena che rappresenta il culmine dell’escalation gore che ci si poteva aspettare da un film horror come questo.
Non si può parlare di evirazione altrimenti uno penserebbe ai film di D’Amato oppure Ferreri mentre in questo caso la scena è ben più splatter del previsto.
Il cast e i dialoghi invece bazzicano quel territorio improbabile in cui alle volte ci si perde, ma nel finale pensavo decisamente peggio dopo le prime scene e lo stile del regista.
