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venerdì 29 gennaio 2016

Sapore di ruggine e ossa

Titolo: Sapore di ruggine e ossa
Regia: Jacques Audiard
Anno: 2012
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Nel nord della Francia, Ali si ritrova improvvisamente sulle spalle Sam, il figlio di cinque anni che conosce appena. Senza un tetto né un soldo, i due trovano accoglienza a sud, ad Antibes, in casa della sorella di Alì. Tutto sembra andare subito meglio. Il giovane padre trova un lavoro come buttafuori in una discoteca e, una sera, conosce Stephane, bella e sicura, animatrice di uno spettacolo di orche marine. Una tragedia, però, rovescia presto la loro condizione.

Audiard è sicuramente da annoverare tra i più importanti registi francesi di questi ultimi anni.
Sembra proprio che i suoi ultimi film cerchino sempre più di elevarsi, a volte esagerando e senza trovare per tutta la durata una coerenza interna, ma insistendo su una politica e degli intenti robusti e cinematograficamente eccelsi e funzionali.
Prima di DEEPHAN e dopo IL PROFETA, questo film di redenzione, continua e insiste sui temi cari al regista, senza però portarli alle estreme conseguenze, ma monitorando una storia di disgrazie e di speranza, in un melodramma che non è mai romantico e banale, ma teso e intenso come la scioltezza dei dialoghi e le azioni dei suoi protagonisti.
Bravissimi e intensi i protagonisti. Matthias Schoenaerts sembra per certi versi il personaggio di BULLHEAD ma con meno ormoni e più cervello. La Cotillard è sempre eccezionale così come anche Bouli Lanners, attore purtroppo sempre in secondo piano.
E'un film senza tregua che non da mai pace ai suoi personaggi, vuoi perchè troppo carichi di adrenalina, ed è questa la scintilla che come per il cinema di Audiard, mischia insieme dramma e azione, sempre disomogenei e mai bilanciati, ma allo stesso tempo grezzi e affascinanti.

Dalla seconda metà in poi dopo gli incidenti scatenanti, le maschere che vacillano dei personaggi e una normalità apparente, la forza di tutto ciò che diventerà il riscatto e il disegno della provvidenza sulle spalle dei personaggi, diventa la parte migliore, dove la simbiosi tra Ali e Stephane trova tutta la sua carica esplosiva.