Titolo: Run all Night
Regia: Jaumet Collet-Serra
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Jimmy Conlon è un ex killer di origini
irlandesi tormentato da innumerevoli sensi di colpa che cerca
inutilmente di annegare nell'alcol. Il figlio Michael non vuole avere
nulla a che fare con papà nel tentativo di creare per sé e la
propria famiglia una vita perbene. Ma il destino complica le cose
mettendo Michael a confronto con Danny, il figlio criminale e
tossicodipendente del boss della mafia irlandese Shawn Maguire. Shawn
è anche il capo di Jimmy e suo amico fraterno: entrambi appartengono
ad una generazione entrata nel crimine più per mancanza di
alternative che per scelta, entrambi sono legati ad un codice d'onore
che la generazione dei loro figli ignora o disconosce.
Capita di rado che il fanalino di cosa di una serie reazionaria e hollywoodiana nelle viscere possa essere se non altro il meno antipatico.
Capita di rado che il fanalino di cosa di una serie reazionaria e hollywoodiana nelle viscere possa essere se non altro il meno antipatico.
Run all night è davvero un film con
moltissima azione, un ritmo sempre coinvolgente, in una storia che
non fagocita troppi buoni sentimenti, riuscendo perlomeno ad essere
meno melenso e ipocrita dei precedenti. Anche se la mediocrità
complessiva dell'intreccio non va oltre una banale sufficienza, si
lascia guardare senza sbadigli.
Neeson forse è arrivato al capolinea,
Ed Harris è riciclato in un ruolo ultra stereotipato e D'Onofrio non
è sfruttato come dovrebbe ( e confeziona un altro ruolo indegno come
in JURASSIC WORLD)
Collet-Serra come regista trova forse
il connubbio migliore, giocando con alcune tecniche di ripresa
suggestive e trovando finalmente un film di riscatto con Neeson,
soprattutto dopo i precedenti flop di botteghino e soprattutto di
trama e messa in scena che non sanno più dove aggrapparsi.