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martedì 25 aprile 2017

Tanna

Titolo: Tanna
Regia: Martin Butler
Anno: 2015
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

In una società tribale del Pacifico meridionale, una ragazza, Wawa, si innamora di Dain, il nipote del capo tribù. Quando una guerra fra gruppi rivali si inasprisce, a sua insaputa Wawa viene promessa in sposa ad un altro uomo come parte di un accordo di pace. Così i due innamorati fuggono, rifiutando il destino già scelto per la ragazza. Dovranno però scegliere fra le ragioni del cuore e il futuro della loro tribù, mentre gli abitanti del villaggio lottano per preservare la loro cultura tradizionale anche a fronte di richieste di libertà individuale sempre più incalzanti…

Tanna ci invita a scoprire come ultimamente è accaduto con il colombiano EL ABRAZO DEL SERPIENTE la sempre più piccola realtà delle società tribali.
In questo caso la coppia di registi analizza i paesaggi e il melò tra i due protagonisti di Tanna, l'isolotto che fa parte dell’arcipelago vanuatuano, dominato dall’incombente figura del Tukosmerail, il vulcano attivo che si erge oltre i mille metri di altezza, e circondato da acque cristalline.
Oltre ad essere il primo film parlato in lingua bislama, questo strano lungometraggio che alterna documentario e melodramma, analizza tutte le tappe e i processi che avvengono all'interno di un viaggio sentimentale e antropologico naturalisticamente parlando affascinante oltre misura.
Cerca di sondare il dramma della scoperta al valore narrativo senza dover ricorrere a forzature evidenti, che invece di quando in quando fanno la loro apparizione nei dialoghi.
Tutti quei passaggi che troviamo nei testi antropologici e nel testo profetico di Girard qui prendono sembianze trasformando lo scenario in un connubio di passaggi e rituali che investono i matrimoni combinati, lo stregone e la magia, la vittima sacrificale e il capro espiatorio e infine riflette lo splendore della natura attribuendogli un valore narrativo.
Gli attori, che poi sono i membri della tribù, sono fantastici e i sorrisi di Wawa da soli bastano a regalare quella naturalezza e e semplicità che sembra ormai scomparsa nella nostra civiltà.

Wawa e Dain furono ribattezzati "Romeo e Giulietta" e fino ad oggi sono stati i primi a ribellarsi dinanzi ad una tradizione tanto secolare quanto barbara, imponendo alla silente donna un uomo a lei sconosciuto. Diventati leggenda, tanto da ispirare una canzone d'amore che i due registi faranno risuonare nella parte finale del film, Wawa e Dain si ritrovarono a dover scegliere tra la potenza dell'amore e il futuro della loro tribù, minacciata e messa in pericolo dal loro inedito e 'disperato' gesto' di ribellione.