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sabato 20 aprile 2019

True Detective 3


Titolo: True Detective 3
Regia: AA,VV
Anno: 2019
Paese: Usa
Serie: 3
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Arkansas, piana di Ozark, 7 novembre 1980. Una comunità statica e retrograda viene scossa da un fatto terribile, uno di quegli avvenimenti a cui nessuno vorrebbe mai assistere, in grado di devastare una famiglia e di piantare nella collettività il seme del dubbio. Due bambini, fratello e sorella, scompaiono da un giorno all'altro. Tra testimonianze inconsistenti e indizi confusi si fanno strada i detective Wayne Hays e Roland West, che passano al vaglio testimonianze e ipotesi per andare a fondo di una vicenda apparentemente sempre più legata alla pedofilia.
La diffidenza dei membri della comunità cresce, scagliandosi contro i membri più isolati della società ed esasperando un clima di discriminazione e razzismo già molto delicato, che non risparmia lo stesso Hays. A raccontare i fatti avvenuti negli anni ‘80 è proprio Hays negli anni ‘90, dopo la scoperta di nuovi dettagli sul caso, e nel 2015, durante un'intervista per un programma televisivo crime. Il detective è però tormentato da ricordi sempre più evanescenti, la cui veridicità è minacciata dall'avanzare di una drammatica demenza senile.

Va bene. La frase è la seguente è la dicono un po tutti e per quanto non significhi nulla alla fine sembra avere pure un senso. La prima stagione era la migliore (in realtà perchè ha fatto nascere e non resuscitare MacConaughey e messo elementi un po a cazzo del Re Giallo), la seconda (che a me è piaciuta) la meno bella e infine questa terza che è meno bella della prima, ma migliore della seconda (che ripeto mi è piaciuta).
True Detective si dimostra ancora una volta una serie capace di portare sullo schermo un'indagine profonda dell'animo umano e l'esplorazione inquietante di personalità immerse in una società ostile prendendo bambini come merce, bifolchi come concime e corruzione come diserbante.
Dal punto di vista tecnico, questa terza stagione si riconferma un prodotto ben realizzato, dal taglio estetico cinematografico e ricco di performance eccellenti dove ovviamente svettano quelle dei due protagonisti (il buddy col migliore affiatamento in assoluto) e in sostanza diciamolo pure si respira tanta aria di "in parte è già stato visto", cambiando colore della pelle del protagonista, aggiungendo una linea temporale (quella della vecchiaia) e infine cambiando del tutto location.
La terza stagione è uno sfacciato rifacimento della prima, con la differenza che qui i finali sembravano e potevano essere tanti e diversi quando alla fine si è scelta la soluzione più semplice e ovvia. E'vero. Alla fine cambia il luogo, ma non l'ambientazione angosciosa, è diverso il crimine, ma non la sua capacità di scavare nell'animo umano per far emergere il marcio che esso nasconde.