Titolo: Tokyo Vampire Hotel-Season 1
Regia: Sion Sono
Anno: 2017
Paese: Giappone
Festival: 35° Torino Film Festival
Serie: 1
Episodi: 9
Giudizio: 3/5
Tokyo, 2021. Manami vorrebbe
festeggiare il suo compleanno, ma la celebrazione si trasforma in una
carneficina. Quel che Manami non sa è che è l'unica sopravvissuta a
recare in corpo sangue dei discendenti di Dracula, estromessi dal
mondo secoli prima da un'altra casata di vampiri rumeni
L'incipit della serie tv di Siono sui
vampiri voluta e prodotta ad alto budget da Amazon prime Giappone
risulta un compendio di svariate tematiche del regista nipponico che
ovviamente vanno sempre nelle direzioni preferite dal divario tra
nuove e vecchie generazioni, alla religione vista attraverso le sue
diverse forme e strutture, l'identità di genere femminile, la
mattanza finale e l'esagerazione gore nonchè il mondo yakuza
sminuito o esageratamente pompato (al pari del cinema di Miike
Takashi).
In 142' Sono prova, senza riuscirci
sempre, ad omaggiare i signori delle tenebre contando che nel
sollevante non sono mai andati così di moda. Dopo un recente
passaggio in Romania, l'outsider ha voluto intraprendere questa
ennesima sfida vincendola anche se con immancabili esagerazioni e
dilungamenti nella trama che sanciscono alcuni limiti soprattutto di
trama.
L'incipit è un surplus di citazioni da
i J-Horror a Cronemberg a piene mani (BROOD su tutti).
Unire dunque vampiri orientali e rumeni
dalla sua ha sicuramente decretato alcune scelte di fatto funzionali
che hanno contribuito a rendere ancora più suggestivo il casting ma
in alcuni momenti mostra le sue perle derivative soprattutto nel
finale che sembra esageratamente tirato via per chiudere una mattanza
che sembrava non aver fine (i vampiri non muoiono facilmente
soprattutto quando gli scarichi addosso una scarica di pallottole...)
e ad un certo punto liberata la vera anima della protagonista,
l'unica soprtavvissuta, il film diventa exploitation puro al cento
per cento.
Ancora una volta protagoniste sono
loro, il genere femminile a 360°.
Le sexy teenager sono ancora una volta
al centro dell'inquadratura: tartassate, desiderate, a(r)mate,
mutilate, vilipese e ricoperte di sangue.
Dovevano dargli più tempo. Sono come
dicevo in questa fruizione spensierata non riese purtroppo a
caratterizzare molto bene i personaggi (la protagonista ad un certo
punto sembra soppiantata dal suo mentore K intenta a dividersi tra i
discendenti di Dracula e le origini degli Yamada del clan Corvin).
Rimane come sempre un’idea visiva
molto nipponica che l'autore e la sua politica non ammette tagli e
censure esagerando e mostrando tutto senza problemi e senza badare
alla censura con fusioni di mitologie e look diversi , mostrando
lotte di vampiri di diverse dinastie è uno scontro senza senso, che
trae la sua vitalità proprio dall’esibizione della morte e dal suo
annullamento (si muore e si ritorna senza troppi problemi).
TVH segna la quarantottesima regia di
Sion Sono in soli trent'anni in un twist che non accenna ad esaurire
la vena artistica e grandguignolesca del regista che tra massacri
seriali, decapitazioni, sgozzamenti, sventramenti, amputazioni e
fiumi di sangue, sembra continuare a divertirsi molto e a fare
ovviamente di testa sua mischiando carte, regole clan di vampiri e
clan di yakuza vampirizzati.
Ancora una volta quando ci si trova di
fronte ad esperimenti simili, la sospensione d'incredulità deve
andare a farsi fottere, spegnendo il cervello ma nemmeno così tanto
come mi aspettavo dal momento che la metaforona politica non è
affatto male come quella della Dieta e di un certo governo e politica
giapponese fine a se stessa e ad auto sostenersi che è la prima ad
essere odiata dai signori della notte.