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martedì 7 marzo 2017

iboy

Titolo: iboy
Regia: Adam Randall
Anno: 2017
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5

La storia di Tom, un adolescente il cui mondo viene capovolto da un violento incontro con dei delinquenti locali, durante il quale viene colpito da un iPhone, i cui frammenti s'integrano nel suo cervello. Tom conosce, vede, e può fare più di quello che potrebbe fare qualsiasi ragazzo. Con i suoi nuovi poteri si propone di vendicarsi della banda che ha aggredito Lucy, la ragazza che ama.

E se la tua realtà subisse un upgrade? iboy è la risposta girata in fretta e furia dalla Netflix, che cerca di mettere assieme giovani, nuove tendenze e tecnologie, una sorta di analisi che prendendo spunto dalla serie di BLACK MIRROR punta sui digital natives e il loro impatto coi media.
Il protagonista è un ragazzino con i poteri e il ritmo del film in alcuni momenti sembra voler ricordare quella dimensione ludica da comics contaminata con venature intelletuali sci-fi.
L'idea di partenza partendo proprio dagli spunti interessanti sul protagonista è buona.
Il problema è che viene sviluppata nel modo meno originale possibile.
Il risultato è un film che non è brutto ma sa di qualcosa di vago, inutile e poco sofisticato senza dimostrare di avere nessun guizzo intuitivo e ancor peggio nella narrazione che dal secondo atto si arrotola su se stesso senza dare continuità e regalare colpi di scena come nell'incidente scatenante.
Sembra proprio che la Netflix abbia bisogno di spendere più soldi e risorse possibili anche quando il film non è pronto così come la trama e il casting. Non lo dico per sentore ma perchè è la realtà che ci sta invadendo con prodotti che sembrano blockbuster in alcuni casi venuti pure peggio, mentre dall'altra parte ci sono titoli interessanti ma troppo "fracassoni". Iboy è un altro specchio per le allodole che promette tanto e mantiene poco senza riuscire ad approfondire tematiche distopiche.