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lunedì 30 dicembre 2019

Mistero di Sleepy Hollow


Titolo: Mistero di Sleepy Hollow
Regia: Tim Burton
Anno: 1999
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

New York 1799. Ichabod Crane è un poliziotto bizzarro che ha un modo molto personale di risolvere i casi. Ha l’occasione di dimostrare la “scientificità” dei suoi mezzi, nel momento in cui i suoi superiori lo spediscono nel villaggio di Sleepy Hollow dove si sono verificati misteriosi delitti. Le vittime, tutte decapitate, sarebbero state uccise da un misterioso Cavaliere senza testa, terrore di tutti gli abitanti della cittadina. Crane che si rifiuta di credere a quella che giudica una sciocca leggenda popolare, inizia ad indagare sugli omicidi ritrovandosi ben presto catapultato in una specie di incubo che i suoi metodi “illuministi” non basteranno a spiegare. Aiutato da la bella e inquietante Katrina Van Tassel, il poliziotto, porterà alla luce misteri e segreti di un mondo incantato.

Burton non è il primo a rivisitare o riadattare il classico di Washington Irving (1819), portato sullo schermo dalla Disney nel 1949 e in altre tre occasioni nel 1912,1922,1980.
Un'altra fiaba con tutti gli ingredienti dell'autore in una prospettiva che ha il sapore del fantasy come in altri suoi film ma virato in chiave fantasy e horror.
Un confronto tra scienza illuministica e superstizione irrazionale, dove l'incanto e la magia fanno la loro importante parte, dove il talento visivo e l'abilità nel maneggiare la cinepresa non si discutono di certo, ma si evince e si appura una difficoltà nel saper gestire il comparto legato alla scrittura con alcune apatie narrative che influiscono soprattutto nel terzo atto in maniera negativa sull'opera senza darle quell'enfasi in più che serviva a farlo diventare uno dei suoi film più importanti.
Il fiabesco ottocentesco ha una visionarietà che non si discute, attori tutti in parte con una menzione speciale a Walken che riesce ad essere spaventoso pur con i suoi aspetti fragili e il suo passato tormentato, un cattivo indefinito per una storia misteriosa che se scritta meglio con meno sub-plot sentimentali, avrebbe avuto ancora più atmosfera e ritmo. Invece così a lungo andare e nei compromessi finali del climax, si rimane leggermente amareggiati nonostante comunque questo suo ottavo film dimostri ancora una volta, coraggio e amore e arte nel saper trattare quelle vicende che sembrano unire storia e leggenda.