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venerdì 9 agosto 2019

Welcome home


Titolo: Welcome home
Regia: George Ratliff
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Bryan e Cassie partono dagli Stati Uniti per una vacanza da sogno nella campagna umbra. A prima vista sembrano la coppia ideale: giovani, attraenti e innamorati. Ma è subito evidente che "c'è del marcio in Danimarca": Cassie si spaventa troppo facilmente e ha continui flashback di una relazione violenta; Ryan invece non riesci a togliersi dalla testa l'immagine di Cassie che lo tradisce con un collega di lavoro - cosa effettivamente accaduta, e che i due stanno cercando di superare proprio attraverso la loro idilliaca vacanza in Italia. Appena arrivati nello splendido casale in provincia di Todi i due però si imbattono in Federico, un vicino di casa esperto di computer, che ha le fattezze seducenti di Riccardo Scamarcio e la sua capacità di comunicare ambiguità e minaccia. Naturalmente Federico non tarderà a mostrare il suo lato oscuro, nonché a manifestare un'attrazione irresistibile verso la procace Cassie, interpretata da quella Emily Ratajkowski le cui fattezze sono spesso e abbondantemente esibite sui social.

Un thriller erotico che non accenna mai al sesso o alle scene di nudo integrale prendendone le distanze. Sembra un paradosso quando invece è un elemento a mio avviso poteva essere interessante. Ogni volta che la coppia sembra essere sull'orlo di doverlo fare (la scena nella piscina ad esempio) vengono riportati a galla i legami sessuali precedenti di Cassie e pur trovando nella mansione del viagra non si riesce proprio a superare il passato di lei.
Il film però non può giocare solo su questo elemento e un triangolo dove il villain/antagonista gira in balia di se stesso per tutto il film ( ci sono alcuni non sense davvero troppo marcati) con dei dialoghi che rasentano tutti gli stereotipi già visti cercando di aggrapparsi solo ad un twist finale non così scontato quando lo stesso purtroppo non lo si può dire del resto del film.
Tanti elementi sprecati, un irrisorio lavoro in fase di scrittura che annoia ancor prima di partire, attori che cercano di fare quello che possono apparendo già annoiati da una caratterizzazione che non sembra mai evolversi se non in un finale che vorrebbe essere inaspettato quando in realtà è solo marcato dal suo eccessivo non sense.
Le video installazioni per spiare gli ospiti, l'airbnb che da paradiso si trasforma in un inferno, le roccambolesche comparsate di alcune escort chiamate per inscenare la solita farsa, il misterioso passato di Federico e infine un lento thriller ascrivibile al filone degli home invasion con echi da trap movie
Alla fine l'unico elemento funzionale è la gelosia di Bryan che con una Emily Ratajkowski, conosciuta su Tinder, tra le mani, risulta davvero in panne appena lei si gira dall'altra parte.