Titolo: Dead within
Regia: Ben Wagner
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Kim e Mike viaggiano in auto con la
loro figlioletta e il cane per raggiungere la baita di montagna di
una coppia di amici. Ignari del destino a cui andranno incontro, si
ritrovano presto come unici sopravvissuti di una misteriosa pandemia
che rende il mondo esterno alla residenza un inferno popolato di
assalitori famelici. Rimasta sola nella baita, Kim sarà tormentata
da immagini di morti e della vita che ha conosciuto e che non tornerà
mai come prima, confondendo il reale con la fantasia.
Dead within dovrebbe seguire il filone
post apocalittico in uno scenario home invasion o meglio home
asserragliato. Con alcuni flash back nel montaggio abbastanza
disastrosi, purtroppo Wagner non sembra azzeccarne una nella
pellicola. Non vediamo mai un infetto, ci saranno a questo punto,
(sorge spotanea la domanda o i limiti di budget hanno portato ad una
soluzione drastica) potrebbe essere una delle domande o degli
elementi che cercano di spiazzare lo spettatore fino in fondo.
Il risultato è una non spiegazione
dove tutto vacilla dalla recitazione a volte in parte a volte sopra
le righe, un ritmo che diventa particolarmente noioso o meglio
giocato quasi sempre sullo stesso gap e sull'alternarsi delle
abitudini di Kim.
Psiche, dinamiche di coppia, isteria
collettiva, allucinazioni miste.
Wagner sembra rincorrere un po tutti
gli elementi alla disperata e quello che ne esce si fa fatica a
digerirlo senza fare il conto con il climax finale in cui Mike perde
la testa e quell'arrossamento degli occhi poteva forse comunicare
qualcosa quando invece il film sceglie la carta più telefonata e
prevedibile possibile.