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giovedì 17 dicembre 2020

Suburra-Terza stagione


Titolo: Suburra-Terza stagione
Regia: AA,VV
Anno: 2020
Paese: Italia
Stagione: 3
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Dopo il suicidio di Lele, Aureliano e Spadino sono rimasti soli. Il loro progetto è sempre più ambizioso: vogliono uccidere Samurai e diventare i padroni della capitale. E per farlo pensano di servirsi di Cinaglia, il politico corrotto e ormai pronto a tutto interpretato da Filippo Nigro. Chi vincerà la battaglia potrà accaparrarsi gli affari del Giubileo, che promette di portare a Roma soldi a palate.

L'ultima stagione di Suburra, la serie italiana "rivelazione" del 2017, una costola di Gomorra per quanto con meno budget e ambizione racconti anche lei una vicenda criminale e mafiosa con parecchi retroscena. Bisogna ammettere che in questa epoca storica in cui girare è sempre più difficile c'è l'hanno messa tutta gli showrunner e la troupe della serie. Veloce, perchè la fretta con cui è stata girata è evidente e innegabile come tutta una serie di pro e contro che portano a casa un risultato interessante ma che forse poteva evolversi di più soprattutto nella struttura e negli scontri tra politica e religione.
In più la terza stagione deraglia completamente da quello che poteva essere un ponte con il film Suburra
 di Sollima uscito prima che prendesse vita la serie. Infatti dai primi episodi è chiaro come cambino tutte le strategie di potere con alcuni colpi di scena davvero interessanti (la morte di Samurai, la Monaschi che esce subito di scena, altri come Adriano Latelli che semplicemente spariscono quando sembrava che potessero essere tra i nuovi protagonisti e così via)
Tanta azione, il potere sempre più in mano alle donne, le donne di Aureliano e Spadino, la lotta interiore della moglie di Cinaglia per decidere se denunciare o tacere circa la corruzione che ormai ha preso piede nelle scelte del politico e così via, fino ad arrivare ad uno degli scontri che forse volevamo vedere più di tutti, quello con la famiglia Manfredi. Aureliano e Spadino contro tutti per decidere una volta per tutte chi comanderà Roma, quando è chiaro che la capitale non può essere comandata da nessuno. La terza stagione parte subito con un dato di fatto. Cercando di assomigliare ad una tragedia greca contemporanea e dialettale, ambientata negli anfratti più bui di Roma, cerca e vuole essere crudele e spietata ma soprattutto inesorabile dove ogni personaggio abbraccia il proprio destino e va incontro alla propria sorte. Il suo prendersi una propria strada e licenze narrative e poetiche è servito ad espandere i confini della vicenda e della narrazione e soprattutto a non essere ancorato e segnato da quelli che sono i fatti del film di Sollima e la progressione dei personaggi.