Rose è una patologa forense che predilige il silenzio dei cadaveri ai tumulti delle interazioni sociali. Una sua ossessione segreta è la rianimazione dei morti. Celie è un'ostetrica la cui vita ruota attorno alla sua briosa e loquace figlia di sei anni, Lila. La tragica notte in cui Lila si ammala e muore improvvisamente, le vite di queste due donne s'intrecciano in modo irrevocabile. Si avventureranno lungo un buio sentiero da cui non c'è ritorno; e saranno costrette a confrontarsi con i limiti che sono disposte a superare per proteggere ciò che più amano.
Ci sono alcuni temi che sono esemplari nella loro fase di gestazione dell'horror. Passano gli anni ma loro ritornano insistentemente provando percorsi nuovi, strade ancora sconosciute o riproponendo schemi già visti con intenti nuovi e nuove modalità da affrontare soprattutto se rapportate alle ultime scoperte scientifiche. Il film della Moss è veramente molto interessante perchè di fatto indaga l'horror ma per ragioni etiche, per le scelte che compiono Rose e Celie, per le loro inquietudini e gli equilibri e gli squilibri con cui si rapportano. Il momento in cui Celie entra in casa di Rose segna di fatto il film facendolo diventare un'altra cosa, sviluppando molto bene da quell'importante colpo di scena tutta la storia che si verrà a dipanare con un climax finale davvero scioccante, proprio perchè per alcuni aspetti è verosimile e parlo del sacrificio della donna che Celie sceglie e tutto il film indaga le domande fondamentali sulla vita e sulle conseguenze delle nostre azioni che portano le due protagoniste a muoversi di fatto, sacrificando le proprie per il bene dei propri cari o per l'amore della scienza.