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mercoledì 8 giugno 2016

Ash vs Evil-Season 1

Titolo: Ash vs Evil-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2015
Paese: Usa
Serie: 1
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Ash è un cacciatore di mostri che ha trascorso gli ultimi 30 anni evitando le responsabilità, rifiutandosi di maturare e sfuggendo agli orrori della 'Casa'. Quando però una piaga mortale rischia di spazzare via il genere umano, Ash è costretto a fare i conti con i propri demoni.

Ash vs Evil nella sua prima stagione ha avuto un successo esorbitante.
E'semplice e assai banale capirne le ragioni. La prima potrebbe essere l'esagerazione, quel non prendersi sul serio, l'ironia splatterstick, quell'abbandono del dramma e della suspance per creare intrattenimento e azione condito da scene e momenti splatter continui e un parossismo del gore incredibile. Il secondo è la pubblicità esagerata della Netflix che tra una scommessa e l'altra sta riuscendo ad avere tra le mani alcuni prodotti interessanti.
Prodotto e scritto da Raimi con il fratello e lo stesso Bruce Cambell, la serie prende solo alcuni spunti della trilogia di successo.
Si è proprio cercato uno stile e una messa in scena molto più divertente, ironica, grottesca, in cui con pochissimi personaggi si riuscisse a ruotare attorno ad una ricerca che condurrà ad una resa dei conti finali proprio nella famosa casa dove Ash e i suoi amici, nonchè la ragazza, persero la vita.
Ash è di nuovo il protagonista, l'adulto, il messia che tra una stronzata e l'altra, evoca, e quindi poi è costretto a riparare il danno arrecato. Di nuovo un cretino sociopatico, idiota e irresponsabile, in fondo buono che deve prendersi cura dei suoi gregari più giovani ed entrare nelle loro vite e nelle loro "case".
Case stregate, demoni chiamati Oscuri, militari-zombie, stregoni, bambole assassine, Necronomicon, tutto si mischia, viene contaminato come in un calderone in cui il Libro dei Morti sorride beffardo sapendo già chi sopravviverà e chi invece verrà risucchiato dalla spirale di violenza in cui non c'è una sola scena che faccia paura ma allo stesso tempo non c'è un solo momento di calma e tranquillità.
Alla fine la serie è divertente ma nulla più, un viaggio dell'eroe in un clima post-apocalittico, in cui niente fa paura, non c'è un vero e proprio nemico e alla fine tutto si rivela come una parodia lucida e puntuale delle consuete serie tv d’avventura, poiché ogni elemento è rovesciato: il senso di responsabilità dell'eroe in cattedra diventa incoscienza, i tormenti del protagonista si trasfigurano in faciloneria e beata ignoranza e infine gli istinti primari prevalgono sulla nobiltà d’animo, praticamente la filosofia del nostro Ash, un Cambell in forma strepitosa.