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mercoledì 20 febbraio 2019

Climax


Titolo: Climax
Regia: Gaspar Noè
Anno: 2018
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Un gruppo di giovani viene drogato senza apparente motivo ma non tutti reagiscono allo stesso modo.

Il cinema di Gaspar Noè è come una nuova droga chimica che arriva sul mercato. Se ti piace la droga non puoi che esserne affascinato. Prima c'era Araki ora c'è Noè.
Il risultato cambia come gli effetti della sostanza ma il processo è sempre lo stesso.
Cercare di provocare e stupire. Solo che da un lato c'è gente come Von Trier che riesce e regala anche arte e citazioni a profusione, dall'altra c'è Noè altro egomaniaco con degli intenti leggermente più bassi rispetto al collega danese.
Climax è un'altra esperienza doverosa, complessa, anarchica, schizzata e pompata come solo l'outsider argentino riesce ogni tanto a fare illuminandola d'immenso e facendoti venire voglia di ballare in qualsiasi luogo fruisci questa lisergica esperienza.
Cast di giovani, tante acrobazie e coreografie, musica strepitosa, luci e gelatine che regalano eccessi in sovrabbondanza e divertimento quasi assicurato, prima di entrare nel terzo atto che quasi sempre per i film del regista significa incubo, tunnel della privazione, fare i conti con se stessi e disperarsi e piangere.
Si inizia ridendo e scopando e si finisce a terra paralizzati dall'Lsd o per aver scoperto che in fondo non siamo speciali e facciamo pure un po schifo.
Ecco Climax parlando di altre cose rispetto alle tematiche del regista (anche se poi le questioni quelle sono) ci dice ancora una volta di andarci piano con la droga se non sappiamo gestirla.
Il cinema di Noè rimane un'esperienza sempre visivamente molto affascinante, impossibile sfuggire a questo caleidoscopio allucinato, dove i giovani scherzano con il fuoco, le istituzioni non esistono e il fai da te rimane la scelta convenzionale a cui sembrano sottoporsi con rituali e pratiche i millenial di questa generazione.