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sabato 16 novembre 2013

Ultima profezia

Titolo: Ultima profezia
Regia: Gregory Widen
Anno: 1995
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il poliziotto Thomas Daggert, seminarista mancato, indaga sull'uccisione di un'ermafrodita senza occhi dal profilo fisiologico di un feto abortito. L'inchiesta si complica quando Gabriel, arcangelo rinnegato, compete col Diavolo per il possesso dell'anima di un generale morto, sotto accusa per crimini commessi durante la guerra di Corea.
Dopo una prima grande guerra nei cieli, nella quale gli angeli del Signore cacciarono nelle viscere dell'Inferno Lucifero e gli altri ribelli, è giunto il momento di una nuova sanguinosa battaglia, quella contro la razza umana.

Secondo alcuni angeli, gli uomini, o meglio, come sono soliti chiamarli, le scimmie parlanti, gli hanno sottratto l'amore di Dio, anteponendosi a loro e offuscando la propria figura agli occhi del Signore, verso il quale ora nutrono un feroce sentimento di odio e rancore. Per tornare ad essere le creature predilette, non resta altro che distruggere la razza umana, e per farlo dovranno servirsi dell'anima malvagia di un uomo, che si trasformerà in un potente guerriero che combatterà al loro fianco. A cercare di impedire questa nefasta profezia, ci sarà Dagget, ora divenuto un poliziotto, il quale in seguito ad un caso di omicidio totalmente irrazionale, si renderà conto di trovarsi ad affrontare qualcosa di infinitamente superiore e potente.
La scelta di girare un horror metafisico non è di per sè malvagia come idea.
Angeli, demoni, poliziotti, preti che lasciano la religione, etc sono tutte componenti che se collegati nella giusta maniera possono portare ad un buon film come è già capitato in passato usando lo stratagemma religioso e l'elemento soprannaturale come motore dell'azione che non è poca cosa.
Ora il problema della pellicola di Widen è fondamentalmente giocata su un ritmo che non sempre riesce ad essere incisivo, dialoghi che sembrano marcatamente pulp diventando spesso parabole insensate e frasi sconnesse. Un thriller esoterico, se così possiamo chiamarlo, non può e non dovrebbe incappare in alcuni di questi problemi di fondo diventando dunque poco serio con una morale finale tutta improntata sull'umanità.
Ci sono delle parti interessanti come la prova di Walken e un angelo Gabriele aka Lucifero interpretato da Mortensen e il sempre buon Koteas, più una buona fotografia di B.D. Johnson e R. Clabaugh. Sono stati girati diversi sequel sfruttando l'elemento bizzarro e prezioso del soggetto e cambiandone pochi contenuti interni.