Titolo: La la land
Regia: Damien Chazelle
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Los Angeles. Mia sogna di poter
recitare ma intanto, mentre passa da un provino all'altro, serve
caffè e cappuccini alle star. Sebastian è un musicista jazz che si
guadagna da vivere suonando nei piano bar in cui nessuno si interessa
a ciò che propone. I due si scontrano e si incontrano fino a quando
nasce un rapporto che è cementato anche dalla comune volontà di
realizzare i propri sogni e quindi dal sostegno reciproco. Il
successo arriverà ma, insieme ad esso, gli ostacoli che porrà sul
percorso della loro relazione.
La la land ha incantato le folle, fatto
sognare coppie di giovani e adulti lasciando sulla bocca di tutti una
melodia da fischiare e un sorriso per un'altra bella storia d'amore.
Eppure Chazelle di Whiplash
fa un altro passo in avanti e non solo
regala un finale che lascerà interdetti ma a differenza del film
precedente adotta la formula del musical che significa un rischio
enorme e una follia di fondo interessante da studiare.
In quasi due ore Gosling e la Stone
provano di tutto e ovunque regalandoci performance e siparietti
eleganti e pieni di colori e sorrisi. Gli scenari si alternano come
in una commedia anni '50 prendendo come nella scena iniziale il tram
tram quotidiano spezzato da un balletto in piena autostrada che
rimarrà una delle cose più belle del film.
E poi sancisce la forza dell'amore, la
fiducia in se stessi, l'altro/a come un pezzo mancante nelle nostre
incomunicanti vite. E'un raggio di sole di speranze e buoni
sentimenti che seppur scavalcando la realtà in alcune scene rimane
ben ancorato coi piedi per terra come nel finale.
Chazelle sembra un insegnante musicale,
un coreografo e tante altre cose. E'giovane e bisogna sperare che
questo talento e questa carica eversiva non si fermi ma riesca ad
essere uno dei motori centrali della sua politica d'autore.