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venerdì 12 ottobre 2018

Cord


Titolo: Cord
Regia: Pablo Gonzales
Anno: 2015
Paese: Germania
Giudizio: 3/5

In un mondo post -apocalittico, dove l'inverno non ha mai fine, alcuni superstiti della razza umana vivono sottoterra. A causa delle insalubri condizioni dell'ambiente in cui vivono, il contatto sessuale è diventato pericoloso. La masturbazione è quindi divenuta l'unica esperienza sessuale possibile grazie al perfezionamento di una serie di dispositivi low-tech creati appositamente a questo scopo. In questa desolante realtà, Czuperski (uno dei commercianti di questi dispositivi) e Tania (una sesso dipendente) fanno un patto: lei gli permetterà di sperimentare nuovi dispositivi sul suo corpo in cambio del piacere. Ben presto però, il loro rapporto finirà fuori dal loro controllo.

Sci-fi. Un'unica location. Tre attori. Idee. Stop
L'esordio di Gonzalez è un fantahorror post-apocalittico (sotto genere predominante negli ultimi anni nel cinema di genere anche solo per aver lanciato la possibilità di rinchiudere persone in location isolate dove al di fuori c'è qualcosa che uccide e questa semplice idea ha prodotto migliaia di pellicole spesso e volentieri grazie a budget miseri)
Dovendo dare a Gibson ciò che è di Gibson, qui ritroviamo molti elementi già scandagliati e usati a dovere che rientrano in quella fornace dove sono i dispositivi low-tech a fare da padroni e gli umani sono schiavi della realtà virtuale (scenario che in parte stiamo andando a concretizzare)
L'alienazione, vivere in spazi claustrofobici, il sesso come esperienza virtuale, l'accoppiamento come baratto, il sacrificio, la trasformazione, ci sono ovviamente tutta una serie di elementi squisitamente utilizzati e scandagliati da registi più famosi come Cronmberg e Tsukamoto ma qui il regista utilizza proprio e insisite su questo elemento quello della cavia e le apparecchiature utilizzate con cavi e liquidi che fuoriescono dalla pelle e dalla materia e dove soprattutto si sviluppa un'inquietante rapporto ossessivo tra vittima e carnefice.
Con l'accomunante che come per STRANGE DAYS dava prova che ormai l'umanità per provare esperienze che l'appaghino cerca sempre di più qualcosa di estremo dove diventiamo proprio cavie di qualcosa a cui ci sottoponiamo e che prende il sopravvento su e dentro di noi.
Qui è di nuovo il sesso alla base dove non resta che farsi aiutare da cavi elettrici tatuati nel corpo, strumenti freddi e impersonali (ma efficaci) con cui titillare le zone del cervello responsabili del piacere orgasmico. Mi ha ricordato anche se con intenti del tutto diversi I.K.U e tante altre cose. Drammatico, violento, la ricerca di toccare confini estremamente pericolosi porterà vittima e carnefice ad un epilogo che andrà e sarà del tutto fuori controllo.