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domenica 20 marzo 2011

Quiet family

Titolo: Quiet family
Regia: Kim Jee-woon
Anno: 1998
Paese: Corea del sud
Giudizio: 3/5

Dopo il licenziamento del padre, una famiglia si ritira in un vecchio cottage di montagna con l'intenzione di farne un albergo. I giorni passano e dei clienti nemmeno l'ombra. Presto fra i bizzarri membri della famiglia inizia a serpeggiare il malcontento. Almeno finché non arriva il tanto atteso primo cliente, che, però viene trovato morto la mattina dopo. Spinta dalla necessità di non mandare all'aria l'attività', la famiglia decide di seppellire il morto.
Anche ai clienti successivi tocca la stessa sorte.

Il primo film di Jee-woon dichiara da subito il percorso geniale di uno dei registi più interessanti della corea del sud. Lui è quel genio che sfornerà pellicole come BITTERSWEET LIFE, THE FOUL KING, il meno bello ma comunque tra i più interessanti horror degli ultimi anni TWO SISTERS per arrivare alla chicca finale nonché l’opera assoluta del regista che risponde al nome di THE GOOD, THE BAD, THE WEIRD.
E' comica la concatenazione d’eventi che porta il film da un potenziale thriller ad una commedia grottesca. La scelta e l'interpretazione dei personaggi è molto vivace e azzeccata. I fraintendimenti e l'ironia drammatica creano un mix di gag azzeccate. La fruizione del film è, in alcuni casi, adrenalinica.
Miike Takashi si è anche ispirato, anche se il suo film è strutturato più sul musical che sulla commedia, al film in questione per il suo HAPPINESS OF KATAKURIS.
Jee-woon schiera la sua orda di attori feticcio che lo seguiranno in altre sue pellicole Kang-ho Song su tutti e in questo caso l'attore che fa lo zio cioè Choi Min-shik(Old Boy e Lady Vendetta).
Un’altra perla per un regista che sa destreggiarsi tra i generi cogliendone l’essenzialità dal grottesco al noir per arrivare all’horror e il western. In tutto una originale parodia e un gusto veniale per il cinema da cui senza saccheggiare sa cogliere attentamente dei chiari riferimenti al cinema del passato.