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domenica 20 aprile 2025

Adolescence-Season 1


Titolo: Adolescence-Season 1
Regia: Philiph Barantini
Anno: 2025
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 1
Episodi: 4
Giudizio: 3/5

È l'alba, e nella cittadina inglese dove vivono i Miller la polizia irrompe in casa, sconvolgendo la famiglia. Gli agenti non cercano il padre, Eddie, ma il figlio tredicenne Jamie, arrestato per omicidio. Portato in centrale, il ragazzo subisce un duro interrogatorio, via via scoprendo una serie di eventi impensabili, mentre una psicologa incaricata di valutarlo scopre i lati inquietanti della sua personalità e le influenze tossiche che ne hanno segnato la crescita, facendo emergere un quadro oscuro sull'adolescenza e sulle insidie digitali.

Adolescence parla di attualità, di consapevolezza, di social, di cyber bullismo e di femminicidi. Parla di come ormai sia sempre più difficile per un genitore comprendere la sub cultura del proprio figlio, cosa gli passi per la testa e cosa si possa nascondere dentro un cellulare. Partendo da un arresto a dir poco scioccante arriviamo subito in una centrale per conoscere gli agenti che si occuperanno di questo caso, lui poi avrà un ulteriore parentesi con il proprio figlio che frequenta la stessa scuola di Jamie, dove avverrà un interrogatorio in presenza del padre del colpevole e dell'avvocato. Barantini si affida alla scrittura e all'idea tra gli altri dello stesso Graham, il padre del ragazzo, caratterista e attore sontuoso che da solo potrebbe portarsi l'intera vicenda sulle spalle e in parte lo fa. Comparti stagni, piani sequenza, dalle mura dell'interrogatorio il sipario si apre mostrando cosa succede all'interno della scuola seguendo gli studenti come fece un certo Gus Van Sant in ELEPHANT, tra segreti, diatribe, scene di rissa e di fughe il tutto in un contesto che sembra sempre più difficile per gli insegnanti da gestire e dove il dramma ha causato i suoi molteplici effetti. La parte successiva dove sondiamo cosa si annida davvero in Jaime nel confronto con la psicologa è di sicuro l'aspetto più spaventoso e infine abbiamo la famiglia del ragazzo e il suo dover prendere atto delle colpe del proprio figlio attraverso quel video provatorio.
Una serie impattante e scioccante con tanti momenti reali quanto alcuni purtroppo irrealistici per cercare di dare per forza un ritmo anche quando non c'è, ma aldilà di ciò trovo che ci siano film sul sociale molto più intensi e meno derivativi o didascalici come questa mini serie interessante ma che spesso cerca troppo la lacrimuccia.

Squid Game-Season 2


Titolo: Squid Game-Season 2
Regia: Hwang Dong-hyuk
Anno: 2025
Paese: Corea del Sud
Stagione: 2
Episodi: 7
Giudizio: 3/5

La seconda stagione di Squid Game riprende tre anni dopo gli eventi della prima, seguendo Seong Gi-hun (456) alla ricerca di vendetta contro gli organizzatori dei giochi mortali. Determinato a smascherare il sistema corrotto dietro il torneo, Gi-hun intraprende una caccia che lo porta ad affrontare nuovi giochi brutali, incontrare personaggi inediti e confrontarsi con il Front Man dalla maschera nera, Hwang Jun-ho.
 
Partiamo da una premessa. Scelta voluta o non, l'inizio della seconda stagione si prende una grossa responsabilità e un enorme rischio ovvero far vedere il volto del compagno di Seong che sappiamo benissimo essere il nemico giurato. In tanti non se ne erano nemmeno accorti perchè in questi tre anni ne abbiamo visti di film e serie per cui trovare spazio per ricordare i particolari non è da tutti.
Era ovvio che prendesse le dovute distanze dalla prima stagione mettendo sì il focus sui giochi mortali, ma intessendo alcune sotto storie più legate ai complotti, alla ricerca disperata di questo poliziotto dell'isola in cui si svolgono i giochi, della ricerca dei pescatori di uomini che ingaggiano gli sfidanti alle fermate della metro e così via. Ancora una volta la Corea del sud ci mostra tutti i fanalini di coda come ha fatto negli ultimi vent'anni rivelandosi una delle realtà più brillanti, originali e prolifiche nel parlare di diseguaglianze sociali facendolo attraverso un gioco al massacro come succedeva per BATTLE ROYALE dove le inconsapevoli vittime e i disperati venivano promossi ad archetipi di una società in cui il fallimento economico si traduce in una condanna sociale senza appello. Ed è accettata in questo modo la mattanza come a estirpare l'uomo medio acellerando una nuova inerzia dei poteri alti ovvero avvalorarsi di una nuova classe sociale che non conosca debolezze e povertà. C'è più introspezione individuale basti pensare alla caratterizzazione e i conflitti di Seong piuttosto che gli episodi legati ai giochi preferendo l'indagine e le lotte interne. Sicuramente non siamo ai fasti della prima stagione ma d'altronde non era nemmeno facile trovare nuovi spiragli per non ripetere il già detto.

Bondsman-Season 1


Titolo: Bondsman-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2025
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 2/5

Hub Halloran, un cacciatore di taglie assassinato, ottiene inaspettatamente una seconda possibilità dopo essere stato resuscitato dal diavolo per intrappolare e rispedire indietro i demoni fuggiti dall'inferno.

Bondsman poteva mostrare e doveva convincere fallendo su entrambi gli obbiettivi.
Soprannaturale, demoni, piani di realtà, inferno e paradiso che comunicano tra loro. Eppure tutto quello che poteva fare in modo funzionale decide di scriverlo, analizzarlo e metterlo in scena nella maniera più banale, ingenua e demenziale possibile.
Parte con un bell'omicidio e fidatevi è l'unica cosa interessante che vedrete. Per il resto i demoni che arrivino da cielo, mare, terra, fuoco o quello che vi pare fanno ridere in ogni episodio. Nessuno riesce mai anche solo lontanamente a provare a creare suggestione o brividi. Bacon per carità un bravo attore, recita sopra le righe dall'inizio alla fine. Il figlio e l'ex moglie sono da far internare e la sua socia, la mamma anziana, sembra l'esperta contro le arti nere e combatte il male con la sua armeria personale provando ma non riuscendo a non essere ridicola anche lei.
E' noiosa, ripetitiva, i plot narrativi sono nulli e rimestano tra le tante serie già viste promotrici di questi argomenti. Sembra mescolare in un bidone della spazzatura tutto il peggio che un estimatore del genere volesse vedere e il meglio di quanto un fruitore di serie scontato potesse aspettarsi.
Accontenta così la mediocrità e scontenta a piene mani appassionati con la A maiuscola.

lunedì 24 marzo 2025

Mickey 17


Titolo: Mickey 17
Regia: Boong Joon-Ho
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nel 2054, la mancanza di opportunità sulla Terra spinge le masse al pellegrinaggio interstellare, che inevitabilmente vuol dire sfruttamento da parte di potenti demagoghi al comando di queste spedizioni. Uno di loro è Kenneth Marshall, politico fallito in cerca di una nuova era per l'umanità su un pianeta inospitale abitato da strane creature. Per sfuggire a dei pericolosi usurai, Mickey Barnes accetta di imbarcarsi sull'astronave firmando un contratto da expendable, tuttofare destinati a morire ripetutamente grazie a una tecnologia che consente di "ristampare" un corpo all'infinito mantenendone la coscienza.
Boong Joon-Ho ha una lunga serie di film uno più bello dell'altro anche se possiamo dividere la sua filmografia in due stadi diversi, uno davvero notevole mentre l'altro interessante.

Mickey 17 fa parte del secondo stadio assieme a OKJA, mentre tutto il resto della sua filmografia PARASITE, SNOWPIERCER, HOST, MADRE, MEMORIES OF A MURDER e CANE CHE ABBAIA NON MORDE appartengono tutti alla prima. Forse la coproduzione americana in questo qualcosa ha aggiunto e già si intravedeva per SNOWPIERCER dove forse l'integrazione perfetta di tanti ruoli, etnie e spunti narrativi più che originali coincidevano alla perfezione ma si annusava il rischio che soprattutto sulla scifi e sul fantasy l'autore potesse perdersi qualcosa per strada.
La Terra fa schifo e tra tempeste di sabbia, omicidi e debiti si cerca di scappare dove si può anche a costo di abbracciare qualsiasi scherzo del destino. Mickey 17 mostra e racconta moltissimo, sceglie come sempre tanti sentieri e generi cinematografici che riesce a mischiarsi in un cocktail interessante ma mai squisito. Le morti di Mickey, il sentimento di solitudine e isolamento, la storia d'amore, tutto ciò che l'autore confeziona e crea nel primo tempo sull'astronave è sicuramente la parte più interessante drammaticamente ed eticamente con degli intenti distopici notevoli.
Poi da quando conosciamo questo strano pianeta immerso nei ghiacci, i suoi abitanti alieni che sembrano una via di mezzo tra creature dello studio Ghibli e mostri dell'orrore cosmico lovecraftiano con quei tentacoli il film prende una piega che sembra correre troppo veloce.
La corsa alle armi, il sacrificio del cucciolo e la battaglia finale gridano un eccesso di esagerazione per cui il film diventa un blockbusterone a tratti troppo infarcito di elementi perdendo quella grazia che è un marchio di fabbrica delle opere di Boong

Companion


Titolo: Companion
Regia: Drew Hancock
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Josh e Iris si sono conosciuti in un supermercato, di fronte al banco della frutta, dove Josh ha involontariamente fatto cadere tutte le arance: sono entrambi scoppiati a ridere è stato amore. Ora, nel futuro prossimo, come coppia si recano alla villa sul lago del russo Sergey, dove ritroveranno altri amici come Kat, l'amante di Sergey, e la coppia gay composta da Patrick ed Eli. La prima serata passa per tutti con piacevolezza, ma al mattino Josh inizia a comportarsi stranamente. Molte cose infatti non sono come sembrano e Josh non è qui solo per godere di una vacanza romantica, anzi ha un piano - non proprio a prova di bomba - di cui fa parte, a sua insaputa, anche Iris.

Companion è un discreto film scifi con venature horror almeno nel finale. Il controllo sui robot da sempre è stato uno dei temi caldi in questo caso sotto alcuni aspetti giocato in maniera originale e funzionale come nel capire la natura e il passato di Iris, il colpo di scena di Patrick un'architettura basata su sviluppi più o meno inattesi che cambiano le carte in tavole soprattutto nel finale oppure quando avviene l'incidente scatenante con Sergey.
Un film con un ottimo ritmo, patinato al punto giusto con alcune scene anche abbastanza cruente come quella della candela e della mano e un andirivieni di cliffhanger nel destrutturare la caratterizzazione di alcuni personaggi e sottolineare ancora una volta come la mente umana sia consapevolmente la più crudele che possa esistere. Mi sarei aspettato alla LUCY qualcosa di più quando Iris riesce a prendere il dominio della app con le sue capacità come ad esempio quando l'intelligenza dal 40 la sposta al 100%

Wolf Man


Titolo: Wolf Man
Regia: Leigh Wannell
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Blake, cresciuto in una casa tra i boschi dell'Oregon, ora è un padre senza lavoro che vive a San Francisco e accudisce la figlia. Quando riceve una lettera dove lo stato certifica la morte del genitore, da tempo scomparso, Blake convince la moglie Charlotte e la figlia Ginger a trasferirsi temporaneamente nella casa d'infanzia, dove spera di ritrovare la serenità coniugale in crisi. Ma i boschi da cui proviene non erano sicuri quando era un bambino e ancor meno lo sono adesso, così non appena cala la notte una bestiale creatura minaccia la famiglia e ferisce Blake, dando inizio alla sua trasformazione.
 
Ultimamente i film sulla licantropia stanno andando molto forte se pensiamo agli ultimi esempi di quest'anno e al prossimo film di Eggers. BEAST WHITING, MAZEY DAY, WEREWOLVES, sono alcuni esempi e questo sceglie a differenza del trash o del puro horror il dramma psicologico come nel primo. Ovvero chi si trova appestato da un male o da una maledizione senza volerlo ed è costretto a convivere con questa sofferenza contando che attorno a lui c'è una famiglia con moglie e figli da tutelare e proteggere proprio da se stessi. Wolf Man riesce a fare meglio di Beast Whiting troppo ridondante nel non mostrare quasi mai nulla se non nel finale con una pessima c.g. Qui c'è la trasformazione, il crescere di un male che viene visto e vissuto dalla propria compagna e con cui si cerca senza riuscirci di trovare una soluzione quando in realtà non può che essere tutto riportato ad un'unica scelta ovviamente la più drammatica

Witcher-Sirene degli abissi


Titolo: Witcher-Sirene degli abissi
Regia: Kang Hei Chul
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Potrebbe scoppiare una guerra ma l'amore tra un principe e una sirena lo impedisce. Riuscirà Geralt di Rivia a evitare il conflitto prima che sia troppo tardi?
 
Nel precedente WITCHER-NIGHTMARE OF THE WOLF era diretto da Kwan II Han qui abbiamo invece Kang Hei Chul. Potrebbe voler dire qualcosa...Witcher è un soggetto interessante, quell'eroe norreno di cui non ho ancora visto la serie che potrebbe essere associato a Beowulf oppure Slaine o molti altri di quel pantheon mitologico. L'atmosfera è sempre cupa e medievale, ci sono mostri, creature, maghi, stregoni. Insomma un contesto fantasy dove riesce a dimorare l'horror con combattimenti epici e la scelta di non lesinare con il sangue. In questo caso le sirene, quegli esseri spesso taciuti o mostrati dalla letteratura e dai film come creature leggiadre e positive quando invece spesso e volentieri hanno saputo rappresentare totalmente il contrario grazie proprio ad altri film e ad altra letteratura basti pensare anche solo all'Odissea di Omero.
Il risultato è un prodotto che si incastra alla perfezione all'interno dell'universo multimediale di The Witcher: gli amanti dei libri troveranno una storia che era stata tagliata dalla serie TV, anche se ritoccata, quelli dei videogame hanno il "loro" Geralt, mentre coloro che hanno visto solo la serie TV possono godersi una nuova avventura in quell'universo in compagnia del Ranuncolo che conoscono e con Yen sullo sfondo.

venerdì 28 febbraio 2025

Castlevania Nocturne-Season 2


Titolo: Castlevania Nocturne-Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2025
Paese: Usa
Stagione: 2
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Mentre la rivoluzione travolge la Francia, Richter Belmont lotta per difendere l'eredità della famiglia e per impedire l'ascesa di una spietata vampira assetata di potere.
 
La seconda stagione di Castelvania dopo la delusione cocente della serie di CASTLEVANIA del 2018 non poteva realizzarsi meglio di così. Contesto storico degno di nota e reso in maniera soddisfacente apportando anche personaggi storici come Robespierre ma soprattutto Erzsebet Bathory personaggio poco conosciuto ma con una storia quasi inverosimile. I personaggi sono ottimamente caratterizzati dalla parentesi iniziale in Egitto con Alucard a Richter che diventa a tutti gli effetti l'eroe principale ben affiancato da maghe di ogni tipo e componenti della famiglia Belmont.
Sembra in parte Berserk con tutta la galleria di demoni infernali, il sodalizio con la chiesa, dove tutto sembra corrotto e ci sono bagni di sangue in quasi ogni episodio. L'animazione poi è perfettamente bilanciata e il ritmo come non succedeva nella serie precedente è molto alto senza lasciare mai momenti di noia e incompiutezza. Se già i primi episodi sono interessanti nel finale si avrà una vera guerra tra vampiri, divinità, creature infernali, esercito e il nostro manipolo di protagonisti.


Captain America-Brave New World


Titolo: Captain America-Brave New World
Regia: Julius Onah
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

L'ex Generale Thaddeus "Thunderbolt" Ross è divenuto presidente degli Stati Uniti con una campagna elettorale all'insegna dell'unità del Paese e la sua collaborazione con il nuovo Capitan America sembra migliorare di giorno in giorno. Dopo una missione completata con successo contro i Mercenari dei Serpenti, Sam Wilson viene infatti invitato alla Casa Bianca, accompagnato dal nuovo Falcon, Joaquin Torres, e dal Capitan America dimenticato della Guerra di Corea, vittima per decenni di esperimenti governativi: Isaiah Bradley.

Quando un film della Marvel arriva ad annoiare lo spettatore qualcosa è andato storto. Qualcosa stava già andando storto a negli ultimi anni dopo gli ultimi Avengers a parte qualche piccola parentesi. La saga di Captain America era tra le poche saghe decenti e questo film purtroppo ha ammazzato quel poco che rimaneva. E non sto parlando solo per la scelta di mettere Anthony Mackie, attore che detesto, come nuovo Cap ma perchè è un film sterile dove si parla degli orrori della guerra come se si stesse raccontando una fiaba ad un bambino. C'è la lotta per le disuguaglianze sociali dove Isaiah è il classico nero che viene condannato a morte per un complotto di un nemico che a sua volta è vittima dei complotti del governo. A capo di tutto ciò c'è un nuovo presidente degli Usa che ha tanti fantasmi nell'armadio e un problemino a gestire la rabbia che lo renderà il Red Hulk in un passaggio che tutti attendevano ma che di fatto è brevissimo e senza senso contando che Hulk spacca ma non abbastanza prendendole da un animo senza garra

Tulsa King-Season 2


Titolo: Tulsa King-Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2025
Paese: Usa
Stagione: 2
Episodi: 10
Giudizio: 2/5

Con le minacce incombenti della mafia di Kansas City e di un potente uomo d'affari locale, Dwight deve lottare per tenere al sicuro la sua famiglia e il suo gruppo e allo stesso tempo occuparsi di tutti i suoi affari. Inoltre, ha ancora delle questioni in sospeso a New York da risolvere
 
Tulsa King procede a testa bassa una saga che potrebbe durare all'infinito visto che in due stagioni sembra davvero succedere ben poco. Dwight Manfredi alla fine della prima stagione veniva preso da alcuni agenti segreti e portato in carcere per la denuncia fatta da Stacy per i conti in nero. Da qui il nulla nel senso che ritroviamo i suoi soci che a parte Mitch, uno sprecatissimo Garrett Hedlund, non fanno altro che dare fiato a dialoghi scialbi dove tutti pensano al proprio interesse nel voler far lievitare gli investimenti e le partnership (quella sulle pale energetiche in carcere diventa quasi ridicola). Forse l'unica eccezione potevano farla i nemici visto l'espandersi dei confini di Dwain. Frank Grillo è la new entry come Bill Bevilacqua di quelli che stanno sulle colline come spesso vengono definiti i bifolchi mentre l'altro è il boss locale Carl Tresher. Ci saranno in totale due scazzottate in dieci episodi, qualche sparatoria ma nessuna meritevole se non il twist finale dove vede Bill fare un insolito accordo con Dwight sbarazzandosi di un malavitoso locale. Ho quasi paura in cosa possiamo imbatterci nella terza stagione...