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venerdì 21 febbraio 2014

Lesson of the Evil-Il canone del male

Titolo: Lesson of the Evil-Il canone del male
Regia: Takashi Miike
Anno: 2012
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Siamo in una cittadina giapponese, in un liceo come tanti. Il nuovo insegnante Hasumi è particolarmente popolare tra i ragazzi: giovane, affabile, dal fare moderno e ricco di fascino e magnetismo, soprattutto per la parte femminile della classe. Nella scuola, tuttavia, è presente il problema mai risolto del bullismo: una questione finora sottovalutata dal corpo docente, ma molto sentita dal nuovo insegnante, specie dopo le esplicite lamentele del padre di un'alunna. Qualcuno, tra i suoi colleghi, inizia inoltre a indagare sul passato di Hasumi, facendo alcune strane scoperte: nel precedente liceo in cui il docente lavorava, sembrano essersi verificati una serie impressionante di suicidi tra gli studenti. Mentre emergono sempre nuovi, inquietanti particolari sul passato dell'insegnante, quest'ultimo inizia una pericolosa relazione con una sua alunna. Ma si tratta solo di un'avventura tra un professore e una studentessa, o di qualcosa di molto più pericoloso?

Takashi Miike è il re dell'exploitation giapponese e di tante altre cose.
Il suo cinema è ricco,preciso,dinamico,scoppiettante,innovativo,splatter,sperimentale,iperviolento,adrenalinico,weird,riflessivo,viaggio di formazione e redenzione,etc.
Attualmente la sua filmografia vanta qualcosa come quasi 70 pellicole in 30 anni di attività.
Sono dati sorpendenti, ancora di più, quando a queste opere si aggiunge un risultato spesso e volentieri ottimo e spiazzante, dal punto di vista della creatività del maestro e del reparto tecnico sempre eccellente e sempre pronto a iniziare una nuova avventura senza sapere come andrà a finire.
Lesson of the Evil dura più di due ore, nei '40 finali succede qualcosa che non si era mai visto in un film, e bisogna ancora una volta dare conferma, che questo genio figlio di puttana, ha sfornato un Suo film con le Sue Regole, e tutto ciò che gli sembrava giusto e doveroso apportare.
Ogni suo fan che abbia visto almeno 40 delle sue opere, noterà come questa fase del regista, segna un passaggio quasi evolutivo, una nuova rinascita o un cambiamento negli intenti e nello sviluppo dei suoi film.
Opere dunque che ridanno conferma di un' immaginazione che non sembra arrestarsi mai ma con uno stile che cambia sempre, imparando continuamente e cimentandosi con generi e reparti narrativi completamente differenti.
Il film è un dramma con un messaggio finale bello tosto. Quelle due battute scandite dalla studentessa, come dal professore, negli ultimi minuti del film, probabilmente non si dimenticheranno mai.
Ispirato a un romanzo, molto popolare in Giappone, dello scrittore Yusuke Kishi, questa nuova opera ha le sue regole e in questo film la violenza è devastante, un motore che non sembra fermarsi mai e la strage finale nella scuola è di una radicalità visiva e iperrealistica senza precedenti.
La sua vocazione per un male assoluto è senza censure, senza limiti.
Questo è il messaggio e Miike riesce a fare in modo che Hasumi faccia davvero paura.
Cì è riuscito pure fin troppo bene.Stop.