Titolo: Sand Shark
Regia: Mark Atkins
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Alcuni squali che vivono sotto la sabbia iniziano ad
attaccare una tranquilla cittadina ai piedi dell’Oceano.
Dopo essermi imbattuto in oramai così tanti film
tragicomici, mi chiedo solamente quale sia lo scopo di queste produzioni. La
risposta probabilmente non si saprà mai. Oppure uno potrebbe pensare che finché
uno spettatore paga per vedere questi prodotti allora il mercato investe su
queste vaccate.
Il dubbio però a questo improbabile questione è il fatto
che quasi sempre i giovani scaricano questi film perché non saprebbero dove
minchia andare a trovare queste pellicole così esageratamente assurde quindi
scaricandoli anziché comprandoli non aiutano a fare soldi.
Sand Shark a parte
tutto questo lascia davvero basiti. Il soggetto è dannatamente assurdo tale da
rendere la fruizione del film totalmente senza un margine di senso credibile e
quindi dovendo assistere passivo, senza poter fare nessuna congettura, a tutto
l’iter di scene d’azione e sanguinolente.
Mark Atkins è poi un regista che probabilmente porta in
scena quello che gli riesce meglio ovvero film quasi sempre assurdi e quasi
sempre targati Asylum.
Qui ancora una volta parliamo di film che non verranno
probabilmente mai tradotti rimanendo in inglese a vita (dal momento che non ci
sono questioni filosofiche particolari non è neanche così difficile capire che
cosa dicono, effettivamente non è che la cosa non faccia dormire la notte).
A parte la figlia di Hulk Hogan già vista nel deludente 2
HEADED SHARK ATTACK e le sue imperdibili tette, o per quanto in realtà lei sia
una biologa marina, si salva solo qualche banalissima scena. Gli squali infatti
sono fatti in una qualità in c.g davvero scadente, sono lenti e alle volte
sembra che vadano più piano di un cristiano che cammina.
In più a dirla tutta ricordano neanche tanto vagamente i
mostri dell’aldilà del film BEETLEJUICE di Burton che a loro volta erano una
rivisitazioni dei vermoni di DUNE.