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mercoledì 2 luglio 2014

Blood Ties

Titolo: Blood Ties
Regia: Guillaume Canet
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

New York, 1974. Chris, sulla cinquantina, è stato rilasciato per buona condotta dopo diversi anni di carcere per omicidio, a seguito di un regolamento di conti. Fuori dalla prigione, Frank, suo fratello minore, un poliziotto promettente è lì ad accoglierlo, senza entusiaamo. Ciò che divide Chris e Frank dipende dalle scelte di vita e da una rivalità che risale all'infanzia. Il loro padre Leo, che li ha cresciuti da solo, ha sempre avuto una chiara preferenza per Chris. Eppure Frank spera che suo fratello sia cambiato e vuole dargli una possibilità: lo ospita, gli trova un lavoro, lo aiuta a ristabilire i contatti con i suoi figli e la sua ex moglie, Monica. Nonostante questi tentativi, Chris si tuffa di nuovo nel suo passato. Per Frank, questo è l'ultimo di tradimento, non farà più nulla per Chris. Ma è già troppo tardi e i destini dei due fratelli rimangono vincolati per sempre.

Blood Ties pur essendo un film di genere con un ottimo cast e alcune intuizioni notevoli, non si allontana purtroppo da un clichè davvero troppo abusato, ovvero gli screzi familiari e in particolare un duro rapporto tra fratelli (uno incarna i valori positivi e l'altro no).
A differenza di I PADRONI DELLA NOTTE o di THE FIGHTER, film recenti che toccano lo stesso tema fraterno, soprattutto nel film di Gray, che qui collabora alla sceneggiatura con Canet, sembrava esserci un magnete in più a mantenere alto il ritmo e il pathos con l'emotività che la storia portava avanti.
In questo melodramma Canet rimane troppo con il fiato sui protagonisti, dilata i tempi e in alcuni momenti sembra davvero allacciarsi troppo agli stereotipi di genere senza portare nulla di nuovo o di particolarmente coinvolgente che non si sia già visto.
Fondamentalmente in questa prima trasferta oltreoceano, Canet confeziona un film tecnicamente valido e contenutisticamente già visto, tutto va dove deve andare, ogni personaggio si muove all’interno di uno schema ben definito e la morale della favola è esattamente quella che si può preventivare dopo qualche minuto di pellicola.