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mercoledì 6 luglio 2011

Sucker Punch


Titolo: Sucker Punch
Regia: Zack Snyder
Anno:  2011
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Sucker Punch racconta la storia di una ragazza di nome Babydoll che negli anni Cinquanta viene rinchiusa dal patrigno in un manicomio con l'intenzione di farla lobotomizzare di lì a cinque anni: per sfuggire a quel luogo orribile, Babydoll si rifugerà in un mondo di fantasia dal quale inizierà a pianificare la sua evasione. Il regista Zack Snyder ne ha parlato come di un "Alice nel paese delle meraviglie con i mitragliatori".

Snyder è uno che non ha capito quasi nulla del cinema e infatti mescola la sua passione attingendo da videogiochi, film già visti, un’eccessiva c.g,fumetti, il tutto però senza riuscire a dare un contributo reale o almeno personale come invece riesce ad altri registi.
Quest’ultimo film sembra più strizzare l’occhio verso 300, film che lo ha reso noto in tutto il mondo oltre che avergli definitivamente aperto le porte delle major, anche se tuttora sostengo come il film sia una boiata senza senso con qualche scena decente.
Aveva girato poi un remake horror guardabile e un film sui super-eroi che ho trovato troppo lento e dispersivo soprattutto sulla storiografia di alcuni avvenimenti americani.

Sucker Punch ha un quarto d’ora iniziale decente poi crolla diventando una sequela di scene d’azione, pure brutte, esagerate e veramente pacchiane senza nessun nesso logico se escludiamo il penoso finale che cerca di dare consistenza probabilmente per salvare qualcosa in estremis. Avesse cercato di omaggiare l’exploitation avrei potuto accettare qualche scelta ma andava tutto rigorosamente trasportato sul trash o in parte su una demenzialità che invece è l’esatto opposto della seriosità con cui il film a volte sembra voler apparire.
Mi aspettavo una contaminazione eccessiva e originale ma ancora una volta sono stato tradito dall’ingenua aspettativa che ogni tanto l’immaginazione possa deragliare dai toponimi classici.
Snyder ha detto che questo film rappresenta la cosa più folle che abbia mai scritto e spero che sia l’ultima se il risultato è così ingenuo e banale.
Difficile salvare qualcosa di questa noiosa pellicola che altro non fa che altalenare la struttura del sogno con la cruda realtà che sembra in alcuni casi più apparire all’immaginario di Frank Miller che ad una propria visione personale che vaneggia tra combattimenti stile Matrix e rallenty noiosissimi.