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martedì 23 agosto 2022

You are not my mother


Titolo: You are not my mother
Regia: Kate Dolan
Anno: 2021
Paese: Irlanda
Giudizio: 3/5

Charlotte, soffre per la condizione promiscua in cui versa la sua famiglia. È una timida adolescente che vive in un complesso residenziale fuori Dublino, assieme alla nonna quasi disabile e alla depressa madre Angela. In particolare Angela, dopo essere scomparsa inspiegabilmente per alcuni giorni, quando è riapparsa sembra avere mutato carattere. A malapena riesce ad alzarsi dal letto e tiene comportamenti inspiegabili, contraddistinti da vere e proprie crisi isteriche. Ma anche fuori casa, per Charlotte, la vita sembra riservarle solo disgrazie: per via di una voglia rossa sulla guancia destra, viene sempre più spesso schernita dalle compagne di scuola.

Folklore e malattia mentale. Vecchiaia, changeling, ambientazione urbana, insomma ancora una volta gli irlandesi dicono la loro con un horror particolare che intreccia dramma familiare e soprannaturale. Un dramma dove l'elemento horror non è così spiccato e presente (per fortuna) lasciando tanto spazio alle divagazioni mentali del pubblico a pensare a quale sia il passato e i segreti di una famiglia vista male da tutto il vicinato in quella Dublino mai così grigia e Charlotte che da ignara e innocente cerca come noi di capire cosa stia succedendo intorno a lei e soprattutto a sua madre. Da questo punto di vista come per Relic(2020) o You wan't be alone o Hole in the ground la tematica familiare ha una componente fortissima e crea un particolare legame e pathos nel rapporto figlia/madre e con la prima che cerca di essere una cargiver senza avere le risposte che vorrebbe da una nonna padrona e uno zio sfuggente, nonchè dall'altra parte riproporre uno schema vincente come quello del declino fisico e della morte, che tocca tre generazioni (nonna, madre e figlia).
You are not my mother grazie a delle prove attoriali intense e funzionali è un ottimo esempio di dramma contemporaneo e fiaba folkloristica che si è lasciato contaminare dall’horror ma che non è dipendente dallo stesso. Da questo punto di vista siamo già da anni ad una sorta di nuova stesura del genere in grado di assorbire il cinismo e la malvagità contemporanea della società e farla sembrare un horror quando in realtà è molto più reale di ciò che sembra.