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domenica 27 luglio 2025

Havoc (2025)


Titolo: Havoc (2025)
Regia: Gareth Evans
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 5/5

Dopo un affare di droga andato storto, un detective ferito deve farsi strada attraverso il mondo criminale per salvare il figlio di un politico, svelando una profonda rete di corruzione e cospirazione che intrappola la sua intera città.
 
Havoc è il film d'azione.
Il film con più pallottole e sparatorie degli ultimi anni.
Tom Hardy in stato di grazia.
Sequenze d'azione come non si vedevano dai tempi dei più grandi registi di Hong Kong o Mann.
Un film che ad ora credo di aver visto almeno dieci volte e lo rivedrò ancora.
Storia interessante e mai banale, sotto storie funzionali e necessarie che riescono a dare continuità alla narrazione senza mai apparire scontate.
Combattimenti che dimostrano ancora una volta il talento immenso di Gareth Evans.
Havoc è puro cinema per puro intrattenimento e per una goduria visiva che non si vedeva da anni

Out come the wolves


Titolo: Out come the wolves
Regia: Adam MacDonald
Anno: 2024
Paese: Canada
Giudizio: 4/5

In una capanna immersa nella natura selvaggia, un fine settimana di caccia si trasforma in caos e lotta per la sopravvivenza quando un branco di lupi attacca un uomo, la sua migliore amica e il suo fidanzato.
 
Out come the wolves è un film molto interessante e promettente. Tre attori, una sola location e i lupi. Un menage a trois che riesce a scandire bene i rapporti di amicizia, invidia, tradimenti, il tutto in un primo atto dove comprendiamo il background della storia. Nel secondo e terzo atto e tutto moto, branchi di lupi, vagare e perdersi nei boschi, natura inesplorata e la caccia che muove tutto il concetto del film nel senso che "chi caccia chi.."
Un survival movie tosto e violento con attacchi di lupi veri, pochissima cg, scontri violenti e Sophie in veste di final girl alle prese con Kyle che sembra molto più violento e pazzo rispetto al branco.
L'attacco dei lupi a Nolan ancora una volta dimostra il talento di MacDonald a girare sequenze sorprendenti come per il precedente BACKCOUNTRY con gli orsi

mercoledì 23 luglio 2025

Squid Game-Season 3


Titolo: Squid Game-Season 3
Regia: Hwang Dong-hyuk
Anno: 2025
Paese: Corea del Sud
Stagione: 3
Episodi: 6
Giudizio: 2/5

La terza stagione di Squid Game, ultima della serie, vede Gi-hun, alias il giocatore 456, profondamente segnato dagli eventi della seconda stagione.
La trama ruota attorno a una ribellione fallita, la morte di un amico, e un tradimento segreto.
Gi-hun, tormentato dai sensi di colpa, cerca di distruggere il sistema dall'interno, ma si ritrova a dover fare scelte difficili e dolorose. La stagione rivela il lato ancora più spietato degli uomini dietro il gioco e mette alla prova i giocatori con giochi ancora più folli e spietati. Il finale, molto discusso, vede un inaspettato cameo di Cate Blanchett, suggerendo l'espansione del gioco a livello globale

Squid Game era la risposta come già avevo scritto ad un misto tra Giochi senza frontiere e Battle Royale. Idea interessante, premesse buone e sviluppo intrigante. Almeno era quello che la prima stagione aveva promesso e mantenuto. Poi si è arrivati ad una seconda già clamorosamente più bassa come intenti, ambizioni, obbiettivi, caratterizzazioni dei personaggi, adrenalina, intrattenimento e soprattutto i giochi. Questa terza stagione a parte due prove e sfide come quella del nascondino e del salto della corda è davvero derivativa e sembra compiacere solo lo sceneggiatore e nemmeno il fan service della serie che vantava milioni di seguaci.
Quello che ci viene proposto appare piuttosto come un pretesto da parte di Netflix per prolungare forzatamente la narrazione, tornando a dinamiche già viste: giochi ripetitivi e conflitti tra giocatori. Il risultato è un racconto piatto e monotono, fin troppo prevedibile per un franchise che, negli anni precedenti, aveva saputo regalarci momenti di grande tensione. I nuovi round perdono di impatto, inseriti in un contesto che appare confuso, mentre il pubblico ormai sembra desiderare qualcosa di diverso.

giovedì 26 giugno 2025

Con la grazia di un dio


Titolo: Con la grazia di un dio
Regia: Alessandro Roja
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Luca torna nella sua Genova dopo un ventennio passato a rifarsi una vita, mettendo grande distanza fra sé e il suo passato turbolento e trasformandosi in un ristoratore di successo, felicemente sposato e con due figli, uno dei quali in arrivo. A richiamarlo nella sua città natale è l'amico di sempre ed ex compagno di scorribande Maurizio, che lo convoca al capezzale di suo fratello Vincenzo, morto per overdose. Tutti sembrano ritenere la fine di Vincenzo come il prevedibile esito di una vita di eccessi. Ma Luca non è convinto, e comincia ad aggirarsi per i caruggi di Genova alla ricerca della verità: e questo dà fastidio a molti perché fa venire a galla segreti che sarebbe meglio lasciare tali. "Il miracolo è che siamo ancora vivi", gli dice Maurizio. E non è detto che ci resteranno.
 
Roja è un attore modesto che alla sua opera prima sceglie un soggetto particolare, una scommessa, per un noir atipico quasi totalmente privo di scene d'azione. E per farlo decide di chiamare uno dei migliori attori italiani di sempre Tommaso Ragno a cui bastano pochi sguardi per mettere soggezione o dare l'idea di cosa stia succedendo. Luca è la tipica pecora nera che cerca di rifarsi una vita ma se qualcuno dice che dal passato non si sfugge in questo caso è proprio il dramma che lo riporta nella sua terra natia. E' così tra vicoletti, faide di quartiere, amici/nemici del passato, vecchie glorie e via dicendo, il nostro scoprirà a partire dalla moto del fratello come i segreti non possono essere custoditi in eterno e dopo un climax finale di pura vendetta sanguinolenta si finisce con quella scena del mare che lascia il finale in sospeso

mercoledì 25 giugno 2025

Demon City (2025)


Titolo: Demon City (2025)
Regia: Seiji Tanaka
Anno: 2025
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Incastrato per l'omicidio della sua stessa famiglia e creduto morto da tutti, un ex sicario professionista non si fermerà davanti a nulla pur di vendicarsi dei demoni mascherati che hanno preso il controllo della sua città.
 
Una volta un film del genere lo avrebbero messo nelle mani del maestro Mike Takashi e forse ne sarebbe uscito un mix tra AGITATOR e DEAD OR ALIVE. Ora questo prodotto Netflix ha tutti gli ingredienti per fare bene diventanto un thriller che mischia azione, poliziesco, yakuza, noir, revenge movie e insomma tutti quegli elementi squisitamente di genere.
Il risultato per assurdo seppur interessante sembra mancare di qualcosa che lasci davvero il segno. Cerca di districarsi di alcuni nodi difficili da sbrogliare ma su cui la scrittura in un qualche modo decide di affrontare i suoi difetti tradendo forse alcuni azzardi che avrebbero regalato più colpi di scena al film.

G20


Titolo: G20
Regia: Patricia Riggen
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il film segue la storia del Presidente degli Stati Uniti Danielle Sutton, che diventa l'obiettivo numero uno dopo che il vertice del G20 finisce sotto assedio. Sfuggita alla cattura da parte dei suoi aggressori, Sutton dovrà superare in astuzia il nemico per proteggere la sua famiglia, difendere il suo Paese e salvaguardare gli altri leader mondiali.

Non ci è riuscita Kamala Harris nella realtà e così tocca a Viola Davis nella finzione essere la prima donna nera a diventare Presidente degli Stati Uniti d'America. Anche se in questo caso il suo personaggio di "democratico" ha ben poco, incarnando invece una figura che probabilmente sarà molto più apprezzata dagli elettori del rivale Donald Trump e di altri repubblicani che si sono seduti in passato nello Studio Ovale. Il film uscito su Prime è un prodotto purtroppo pacchiano e fuori tempo massimo con i soliti clichè e luoghi comuni dove non si riesce nemmeno a far funzionare Anthony Starr come villain ed è tutto detto. Due ore all'insegna di un intrattenimento fine a se stesso, anche troppo. Lei è eccessivamente fastidiosa ma il nucleo familiare con la figlia nerd e il marito tutto baci e abbracci sembra una farsa uscita da un volumetto harmony e travestito da film d'azione con i buoni sentimenti e mai una vera prova di coraggio o di critica al governo.

domenica 20 aprile 2025

Last Straw


Titolo: Last Straw
Regia: Alan Scott Neal
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Una giovane donna è costretta a trasformarsi in guerriera per poter sopravvivere ad una notte di terrore.
 
Nancy è la figlia del proprietario del diner in cui lavora. Aperto 24h Nancy di solito non lavora di notte, lascia il compito ad alcuni suoi colleghi con cui non sembra andare d'accordo in particolare se non facendosi qualche storia ogni tanto per poi vergognarsi. E'una raccomandata e quindi decide di far licenziare chiunque le stia sul culo. Da quel momento si vedrà asserragliata da un gruppo di ragazzi mascherati che le daranno filo da torcere. Tutto ambientato in un diner, Last Straw è uno slasher home invasion imperniato in un locale con un ritmo forsennato, delle ottime musiche e per il resto tanto di già visto ma con un suo perchè che lascia soddisfatti. C'è però la riflessione finale che per quanto scontata e telefonata sembra diventare un revenge movie al contrario dove il ragazzo povero e problematico licenziato per un capriccio da Nancy si vendica di fatto nel peggiore dei modi contro una borghese che in fondo si da delle arie e non comprende in quali guai possa aver messo una persona. Nancy dalla sua è il classico lupo travestito da pecora, diventa vittima e carnefice allo stesso tempo con un metro di giustizia misto a consapevolezza che desterà non pochi dubbi nello spettatore.


Thicket


Titolo: Thicket
Regia: Elliot Lester
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Ambientato nel Texas orientale agli inizi del ventesimo secolo, questo cupo thriller segue la storia di Jack, un giovane che cerca di salvare la sorella rapita da un violento assassino e dalla sua banda. Jack chiede l'aiuto di un astuto cacciatore di taglie di nome Shorty e di un alcolizzato scavatore di tombe figlio di un ex schiavo e di un'intelligente prostituta. I tre rintracciano la ragazza nella mortale terra di nessuno conosciuta come The Big Thicket - un luogo dove regna il sangue e il caos.

Capita di rado che Lansdale venga trasposto al cinema. Ed è un pecato perchè ha scritto così tante cose originali e diverse da poter far contento tutto il cinema di genere e oltre. La foresta da cui è adattato questo film è un revenge movie, un western sanguinolento con tanti elementi al suo interno che devo dire vengono giostrati abbastanza bene grazie in primis all'azzeccata scelta di casting dove tra tutti i volti noti vorrei spezzare una lancia a favore della villain di tutto una Juliette Lewis devastata dalla violenza, dai soprusi, una cattiva che lo è diventata dopo che semplicemente le hanno tolto tutto. C'è tanto dolore, devastazione, un viaggio dell'eroe, una carovana di anti eroi che si muovono per farsi vendetta ognuno con un obbiettivo e un senso della giustizia differente.
Il ragazzo semplice che vuole ritrovare la sorella, il nano strozzino, il gigante buono di colore, la prostituta e così via trovando criminali agguerriti, saloon ormai ripieni di semi cadaveri costipati dall'alcool e il gioco d'azzardo, una natura selvaggia che non perdona e una resa dei conti finale che per chi non avesse letto il romanzo è tutt'altro che scontata

Non sono quello che sono


Titolo: Non sono quello che sono
Regia: Edoardo Leo
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

È il 2001. All'interno di un'organizzazione criminale del traffico di droga, sul litorale romano, Iago cova del rancore verso Otello per avergli negato una promozione andata invece al più giovane Michele. Con l'aiuto di Roderigo, e ingannando persino la sua stessa moglie, Iago elabora un piano per far sì che il boss diventi geloso della ragazza che ha appena sposato, Desdemona, a causa di un presunto tradimento proprio con Michele.
 
Edoardo Leo è un artista a cui non si può volere male. Sebbene non sia un talento è un personaggio piacevole che ormai conosce perfettamente l'ambiente e fa quello che vuole ed è diventato anche lui come il prezzemolo all'interno della commedia italiana. Tra tutte le scelte quella di riportare il dramma di Otello in una Roma attuale e sempre più sobbarcata di problematiche legate a disagi sociali, criminalità, scontri di potere, vendette e quant'altro, diventa una bolgia interessante dove mettere in scena un dramma sulla multiculturalità. Un genere che negli ultimi anni è stato sdoganato forse fin troppo quello del crime drama in salsa romana, lo Shakespeare in romanesco, con un Otello malavitoso che fa la guerra ai (narcotrafficanti) turchi sul litorale laziale. Alla sua nona regia Leo dimostra vita, voglia e coraggio, forse senza stare troppo a soffermarsi sull'incisività della storia e le sue sotto trame ma scegliendo un litorale più consono ai suoi limiti di autore e a quello che potrebbe volere il pubblico parlando di fatto di una storia d'amore condita da sparatorie e tradimenti

Gladiatore 2


Titolo: Gladiatore 2
Regia: Ridley Scott
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Sono passati sedici anni dalla morte di Marco Aurelio e Roma è sotto il governo tirannico e corrotto di Geta e Caracalla, imperatori fratelli, quando, dalla Numidia, con un carico di schiavi, arriva in città il misterioso prigioniero di guerra Annone, che si fa subito notare per le sue capacità nella lotta e viene scelto come gladiatore da Macrino, ambizioso consigliere dell'Impero. La vittoria nei combattimenti può fare di Annone un uomo libero, ma tutto ciò a cui il giovane sembra aspirare è la vendetta nei confronti del generale Acacio, marito di Lucilla e responsabile della morte di Arishat, sua amata sposa.
 
Di fatto il vero protagonista del film è Denzel che da consigliere africano dell'impero vuole diventare imperatore uccidendo due fratelli imperatori completamente folli e in balia di loro stessi.
Un negro che vuole prendere il potere diventando re di Roma.
Rivediamo alcune facce note, vengono inseriti alcuni personaggi che funzionano solo a tratti e dopo ore di combattimenti e di sotto trame, complotti e vendette mi sono rimaste due scene in mente quella dove il rinoceronte si schianta e si rompe il corno e quella delle scimmie.
Per il resto è un film che non aveva molto senso visto l'enorme successo del primo film irraggiungibile. Sembra a metà tra un operazione commerciale, un fan service e un desiderio personale del regista che continua a girare film con budget faraonici all'età di 87 anni

lunedì 24 marzo 2025

Companion


Titolo: Companion
Regia: Drew Hancock
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Josh e Iris si sono conosciuti in un supermercato, di fronte al banco della frutta, dove Josh ha involontariamente fatto cadere tutte le arance: sono entrambi scoppiati a ridere è stato amore. Ora, nel futuro prossimo, come coppia si recano alla villa sul lago del russo Sergey, dove ritroveranno altri amici come Kat, l'amante di Sergey, e la coppia gay composta da Patrick ed Eli. La prima serata passa per tutti con piacevolezza, ma al mattino Josh inizia a comportarsi stranamente. Molte cose infatti non sono come sembrano e Josh non è qui solo per godere di una vacanza romantica, anzi ha un piano - non proprio a prova di bomba - di cui fa parte, a sua insaputa, anche Iris.

Companion è un discreto film scifi con venature horror almeno nel finale. Il controllo sui robot da sempre è stato uno dei temi caldi in questo caso sotto alcuni aspetti giocato in maniera originale e funzionale come nel capire la natura e il passato di Iris, il colpo di scena di Patrick un'architettura basata su sviluppi più o meno inattesi che cambiano le carte in tavole soprattutto nel finale oppure quando avviene l'incidente scatenante con Sergey.
Un film con un ottimo ritmo, patinato al punto giusto con alcune scene anche abbastanza cruente come quella della candela e della mano e un andirivieni di cliffhanger nel destrutturare la caratterizzazione di alcuni personaggi e sottolineare ancora una volta come la mente umana sia consapevolmente la più crudele che possa esistere. Mi sarei aspettato alla LUCY qualcosa di più quando Iris riesce a prendere il dominio della app con le sue capacità come ad esempio quando l'intelligenza dal 40 la sposta al 100%

Signore degli anelli-La guerra dei Rohirrim


Titolo: Signore degli anelli-La guerra dei Rohirrim
Regia: Kenji Kamiyama
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Le cronache della Terra di Mezzo sono affollate di epiche battaglie ed eroi leggendari, ma ci sono anche gesta meno conosciute raccontate di notte attorno ad un fuoco. Una di queste storie la ricorda Éowyn, la guerriera capace di abbattere il Re Stregone durante la Battaglia ai Campi del Pelennor, e si svolge quasi duecento anni prima della Guerra dell'Anello: Helm Mandimartello governa su Rohan, affiancato dai figli Hama, Haleth e Hera, come dal nipote Fréaláf; un giorno, durante un consiglio del regno, si presenta Freca, ricco possidente appartenente alla stirpe dei dunlandiani, chiedendo la mano di Hera per suo figlio Wulf; Helm rifiuta l'offerta, e nello scontro che ne segue uccide con un solo pugno Freca, scatenando l'ira di Wulf che giura vendetta.
 
Potremmo quasi definirlo un grimdark questo capitolo d'animazione di Kamiyama davvero appassionato al progetto tale da renderlo una costola di tutta la saga del ciclo tolkeniano.
In più di due ore abbiamo assalti, guerre, tradimenti, rese dei conti, drammi familiari, duelli all'ultimo sangue e molto altro ancora che seppur a tratti in maniera rocambolesca riescono a dare vita ad una storia epica dove abbiamo tanti personaggi interessanti che come per GOT o la saga di Abercrombie non conviene affezionarsi a nessuno perchè manco a farlo apposta quasi tutti moriranno. Compaiono anche degli orchi e da quello che nel finale diventa il personaggio di Helm, il re che si trasforma in una sorta di demone impossibile da battere in una scena epica che sembra presa dalla mitologia norrena e che riesce ad essere enfatizzata a dovere

Escape the Field


Titolo: Escape the Field
Regia: Emerson Moore
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Sei estranei si risvegliano in un campo di mais, disorientati ma bloccati. Hanno a disposizione solo pochi oggetti: una bussola, una bottiglia d'acqua, una pistola con un solo proiettile. Per riuscire a scappare dal campo non possono far altro che allearsi e cercare di capire qual è il mistero che li ha fatti arrivare e ora li trattiene lì.

Escape the Field rientra in quella sotto categoria degli esperimenti ovvero di quelle persone che conosciute o sconosciute si trovano a loro insaputa (ammesso che non ci sia una spia all'interno che finge) in un luogo imprecisato dove dovranno sopravvivere scappando o nascondendosi o risolvendo enigmi. Il film di Moore è molto pasticciato, cerca di divincolarsi da quanto già visto scegliendo solo una nuova location, il campo di mais molto alto, ma per il resto invece rifugge in situazionismi banali e prevedibili che non danno mai risalto al dramma o alle scelte che faranno i protagonisti. Le facce scelte poi di certo non aiutano e Theo Rossi a parte la nota serie SOA continuo a trovarlo insopportabile ovunque venga messo e gli improbabili comprimari non hanno verve e pathos per farsi apprezzare o risultare perlomeno credibili. Senza stare a fare spoiler il finale ovvero il piano che gli ha portati lì e il perchè è qualcosa di così insufficiente da rendere questo film tra i peggiori del sotto genere

giovedì 30 gennaio 2025

Blood Star


Titolo: Blood Star
Regia: Lawrence Jacomelli
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

A una distanza di tempo non specificata, Bobbie è da poco uscita di prigione per furto e sta tornando a casa dal suo ex ragazzo quando, in una stazione di servizio, incontra il sospetto sceriffo locale, che non gode di buona reputazione. Poco dopo essere ripartita, la ragazza viene fermata dallo stesso sceriffo per eccesso di velocità e per avergli danneggiato un lampeggiante della macchina, rendendosi presto conto che questo non è il classico controllo da parte della polizia e cadendo vittima del sadico gioco dell’uomo.

Blood Star è un revenge movie di quelli abbastanza flosci nella narrazione e nei tempi. Riesce ad avere una buona mano e una cattiveria di fondo che lo rende un concentrato di misoginia dove alla prima incomprensione una donna finisce al calvario. Abbiamo uno sceriffo che per vendicarsi dei soprusi di una donna al fratello mezzo autistico decide di uccidere ogni ragazza che da sola cerca di attraversare il confine. Avendo l'avvallo di una comunità che crede in lui e luoghi deserti in cui prendersi i suoi tempi per fare il gioco del gatto al topo. Bobbie non è una protagonista per cui si empatizza particolarmente e questo non è un male, però alcune sue scelte sono così banali da manuale delle cose che in un horror una final girl non dovrebbe fare che distruggono gran parte della suspance e della violenza che ci si poteva aspettare. Si lascia vedere ma senza troppi ghirigori e la scena nella stazione di servizio dove la cameriera viene licenziata perchè pensano abbia rubato del denaro ad un cliente è da denuncia per come sia stata girata e pensata male.

Kraven


Titolo: Kraven
Regia: J.C Chandor
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Nikolaj Kravinoff, boss del crimine russo insensibile e violento, alleva i figli Sergej e Dimitri come se dovessero divenire dei predatori alpha. Il giorno della morte della moglie, suicida, decide di portarli con sé in Tanzania per una battuta di caccia contro Czar, un leone gigantesco. Sergej viene ferito gravemente dalla belva, ma in suo aiuto accorre Calypso, una ragazza del luogo, che gli fa bere una pozione che, secondo la leggenda, ha dei poteri magici. Sergej risulta clinicamente morto, ma improvvisamente si risveglia con dei superpoteri: il suo sangue si è mescolato a quello del leone e ora è il cacciatore perfetto: fortissimo, agilissimo e implacabile con i nemici. Decide quindi di fare l'opposto del padre e dedicarsi a braccare i peggiori criminali in circolazione.
 
Ormai la Marvel ha diverse fasi. La A, la B e la C. Kraven come VENOM 3 o MORBIUS, ovvero gli ultimi usciti fanno parte della fase C e per questo purtroppo si devono prendere le loro gravose critiche e dimostrazioni di un cinema fracassone e commerciale dove il talento di alcuni attori non riesce nemmeno ad emergere perchè troppo estetizzati da un manierismo fine a se stesso dove prevale solo la messa in scena e la cg e dove la sceneggiatura è sciattume e piattume.
Senza scene post credit (meglio così direi) dicevano che sarebbe stato molto violento e di fatto qualche scena cerca di portarla a casa ma il risultato rimane comunque molto basso e limitato e in questo Aaron non ha potuto fare proprio niente se non recitare con gli addominali.

mercoledì 1 gennaio 2025

Dostoevskij-Season 1


Titolo: Dostoevskij-Season 1
Regia: Fratelli D'Innocenzo
Anno: 2024
Paese: Italia
Episodi: 6
Stagione: 1
Giudizio: 4/5

Enzo Vitello è un poliziotto che vive profondi tormenti causati soprattutto dal difficile rapporto con la figlia Ambra da lui abbandonata da tempo e pericolosamente avviata sulla via della tossicodipendenza. Il suo lavoro lo obbliga a confrontarsi con un serial killer, che lui e i suoi colleghi hanno soprannominato Dostoevskij perché dopo gli omicidi lascia messaggi con riflessioni sul senso della vita. Apparentemente non esistono moventi per le uccisioni e le vittime non offrono elementi per creare collegamenti tra di loro. Enzo assume su di sé la responsabilità di catturare Dostoevskij quasi come un'ossessione dettata forse da una inconfessabile vicinanza di pensiero.
 
TERRA DELL'ABBASTANZA, FAVOLACCE, AMERICA LATINA. Un trittico che ha saputo ritagliarsi un'anomalia nella filmografia italiana dimostrando talento, cinismo e un lato reale nostrano che spesso si decide di non voler osservare o filmare. Ero perplesso per questa mini serie perchè da noi non siamo molto abituati e ci si affida spesso a clichè di genere. In questo caso sapevo che sarebbe stato qualcosa di diverso e intenso. Qualcosa di atipico. Un'indagine, un polar, un poliziesco bizzarro e diverso. Una narrazione che rifugge ad una metodologia per come siamo abituati a vederla narrata. Uno stile tecnico che risalta i dettagli, i primi piani, le ambiguità, gli scorci che sembrano inutili e i particolari apparentemente privi di senso. Dostoevskij sembra protrarre una politica e una poetica nonchè visione d'intenti di un disagio che sembra allargarsi come una macchia d'olio nel nostro paese. Scelgono case diroccate, sentieri tortuosi in mezzo al fango, non sembra nemmeno esserci l'attenzione a doversi chiedere in quale anno siamo e come mai tutto sembra così antiquato e arretrato. I due fratelli scavano nell'abisso delle coscienze dove nessuno si salva, tutti hanno dei fantasmi nell'armadio e nessuno sembra esente dalle colpe e dove alla fine uno degli elementi più clamorosi è quello di non empatizzare davvero con nessuno dei personaggi. Ci sono alcune scene e momenti tra i più dolorosi dell'intera cinematografia italiana degli ultimi vent'anni e il ritmo così ipnotico e soporifero avrà sicuramente molti detrattori.

mercoledì 11 dicembre 2024

Rebel Ridge


Titolo: Rebel Ridge
Regia: Jeremy Saulnier
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Un ex marine vorrebbe solo pagare la cauzione per il cugino, farlo uscire di prigione e andare avanti con la propria vita; ma dopo un violento scontro con il capo della polizia locale, il veterano comincia a svelare la pericolosa rete di corruzione che invischia la città.
 
Nei film di Saulnier i protagonisti fanno spesso una scoperta che non dovrebbero. Un cadavere, riciclaggio di soldi, misteri inconfessati, traffico di qualsiasi natura possa trattarsi. BLUE RUIN, HOLD THE DARK, GREEN ROOM, TRUE DETECTIVE. Un curriculum pressochè perfetto e ambizioso per un'autore che non accenna a smettere di sfornare film davvero interessanti con un ritmo che alza la posta con un'atmosfera in grado di farti esaltare e poi con alcune scene iconiche che spiazzano e colpi di scena inseriti al posto giusto. Saulnier ha una sua politica d'autore che lo diversifica da tutti gli altri. Anche sforzandosi non c'è mai nulla di derivativo nella sua scelta di intenti, su cosa e come mostrarlo sullo schermo. Sceglie un personaggio che seppur simile per tempi, modi e comportamenti riesce a ritagliarsi una sua originalità e personalità ben strutturata, caratterizzatata e definita. Rebel Ridge è quindi il luogo siffatto delle malefatte, di come tutto secondo Saulnier funzioni male, forze dell'ordine, politica, giudici. Una corruzzione che ormai sembra l'unico binocolo con cui vedere la realtà. Eppure Jeremy insegna come ci sia sempre qualcuno in seconda linea deciso a far trionfare la giustizia e non lasciare soltanto un quadro di puro e inusitato cinismo.

Lowlifes


Titolo: Lowlifes
Regia: Tesh Guttikonda e Mitch Oliver
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Una famiglia di Los Angeles si scontra con alcuni ragazzi “molto cattivi” in una città sperduta degli Stati Uniti. All’inizio i membri della famiglia sono spaventati, ma presto scopriremo che i “cattivi”, non erano proprio loro.
La famiglia urbana si rivela molto più pericolosa di quanto potrebbe sembrare.

Lowlifes è un horror sul cannibalismo davvero divertente ruotando tutto su un colpi di scena svelato alla fine del primo atto. Senza cercare di andare troppo oltre si muove in terre bifolche inesplorate dove i nostri cercano tra i meno abietti di trovare carne fresca di cui fare scorta. Ci sono alcune scene molto interessanti, quando troviamo tutti assieme sotto lo stesso tetto, c'è l'amore saffico tra la loro figlia e la bifolca gay che non è affatto male e un finale davvero splatter in grado di soddisfare tutti con una bella strage in cui quasi nessuno riesce a chiamarsi fuori. Lowlifes è un indie di quelli che bisogna andarsi a cercare, che non cerca di darsi delle arie perchè dalla sua è un buon prodotto ma senza eccellere soprattutto in termini di sceneggiatura e scelte da parte tutto sommato di una buona galleria di comprimari.

domenica 24 novembre 2024

Cuckoo


Titolo: Cuckoo
Regia: Tilman Singer
Anno: 2024
Paese: Germania
Giudizio: 4/5

Una ragazza di 17 anni è costretta a trasferirsi con la famiglia in un resort dove le cose non sono quello che sembrano.
 
Tilman Singer è un regista anomalo e molto indipendente nel suo modo tutto suo di concepire il cinema e le sue opere. LUZ per me è stata una piacevolissima sorpresa e attendevo palpitante il suo prossimo film che per fortuna non si è fatto attendere troppo.
Cuckoo è un film bizzarro. Un weird movie di quelli che ti fanno aspettare, che ti fanno incazzare perchè a Gretchen sembrano capitarle davvero tutte le stranezze possibili da quando inizia a lavorare nella reception dell’albergo di König. Ma il film prima di spogliarsi del tutto e siglare cosa voglia davvero dire e dove andare a parare ha una struttura atta a svelare il suo vero volto in maniera molto graduale. Come per il suo film d'esordio Singer mastica tanto cinema qui fondendo il dramma e la commedia nera con il folk horror unendo mistery, slasher, body horror, revenge movie, survival movie, scifi e giallo. E' un film tecnicamente perfetto ma che in un modo o nell'altro risulta perennemente imperfetto accumulando stranezze e depistaggi vari, cercando di non assomigliare mai a qualcosa che il pubblico possa aspettarsi con misteri tra le montagne bavaresi minacce sotto mentite spoglie di donne giunte da non si sa bene dove e scienziati pazzi.
Alla base di quello che si andrà a dipanare c'è comunque il tema della cospirazione e di tutta la confusione possibile che Singer crea e che ti molla in faccia come i colpi e le botte che Gretchen si prende in una discesa davvero impressionante.

Azrael


Titolo: Azrael
Regia: E.L. Katz
Anno: 2024
Paese: Estonia
Giudizio: 4/5

In un mondo in cui nessuno parla, una devota comunità guidata da donne dà la caccia a una giovane donna che è scappata di prigione. Riconquistata, Azrael dovrebbe essere sacrificata a un antico male nel deserto, ma combatte per la propria sopravvivenza.
 
Film praticamente muto menzione fatta per i fischi e il tipo in auto che prima di morire dice tre frasi che la nostra non capisce perchè in una lingua diversa. Ottanta minuti di inseguimenti, fughe, lotte, scoperte. La nostra faceva parte di un culto a cui hanno tolto le corde vocali e che dovrebbe essere sacrificata a degli esseri che si sono trasformati forse a causa di un'epidemia o forse a causa di un'apocalisse che ha rilasciato purulenza e disgrazie facendo tornare tutti in una dimensione che abbraccia Mad Max e gli Ewoks. La nostra parla con gli occhi, deve fare attenzione a non essere annusata, cerca insistentemente il ragazzo che le hanno rapito e scoprirà nel villaggio dove risiedono tutti i suoi agguerriti nemici che c'è una donna in una palafitta (che dovrebbe essere una chiesa) che sta per partorire una creatura demoniaca.
Azrael già dal nome fa pensare a qualcosa di religioso, divino e mitologico. Nelle sue corde c'è la componente sanguinaria della final girl e del revenge movie che abbraccerà e colpirà duro tutti i nemici lasciandola a brancolare tutta piena di sangue con questo nuovo nascituro destinato a far soccombere o far rinascere il genere umano.