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venerdì 26 aprile 2024

Morto Nao Fala


Titolo: Morto Nao Fala
Regia: Dennison Ramalho
Anno: 2018
Paese: Brasile
Giudizio: 4/5

Stênio lavora in obitorio e parla con i cadaveri. Uno di questi gli rivela segreti che innescano una spirale di violenza: per vendicarsi di un tradimento, Stênio incrocia i passi di una gang criminale.
 
Finalmente dopo averlo cercato insistentemente per ormai sei anni, quando pensavo ormai di doverci rinunciare, sono riuscito a mettere le mani su questo film che ancora una volta è la dimostrazione di come il cinema brasiliano sia più vivo che mai, con una forza narrativa e carica dirompente di voler comunicare temi di ogni genere, riuscendo a creare una sua filmografia di genere di grandissimo impatto narrativo e di messa in scena.
Ghost story, grottesco, gore, thriller, dramma sociale e personale dimostrano ancora una volta quanto il soprannaturale e le tematiche folkloristiche siano nel dna di questo paese e delle sue forme per raccontarsi e mostrare uno spaccato di degrado umano e di alcune favelas sempre più abbandonate a loro stesse e alla lotta tra clan. I cadaveri rianimati dalle parole di Stenio riescono sempre grazie all'uso tra mascheroni e digitale a brutalizzare e rendere dei veri e propri mostri alcune anime che chiedono solo perdono quando invece si troveranno a cercarsi giustizia da sè.
La discesa all'inferno finale e la scelta di Stenio per salvare i pochi cari che gli rimangono è qualcosa di davvero toccante sapendo bene che non potrà mai esistere un happy ending.

Veneciafrenia


Titolo: Veneciafrenia
Regia: Álex De la Iglesia
Anno: 2021
Paese: Spagna
Giudizio: 3/5

Un gruppo di turisti spagnoli a Venezia si ritroverà a lottare per la propria vita contro gente del posto che non ama troppo gli stranieri.
 
Anche Veneciafrenia si unisce a quel ciclo di film che per veder arrivare i sottotitoli bisogna aspettare anni sperando di non doverci rinunciare e sapendo che forse sarà solo questione di tempo.
Alex De La Iglesia è uno dei miei registi preferiti. Semplicemente lo adoro per il suo coraggio e perchè in un modo o nell'altro sforna sempre delle adorabili sorprese. Dal '95 in avanti non ha mai smesso di tirare fuori preziose perle di cui alcune sono dei veri e propri cult e altri dei bellissimi film. Anche quando il nostro sembra zoppicare e vacillare leggermente come in questo caso il risultato è sempre sontuoso. Alex ha vissuto una via crucis produttiva tra problematiche e gestione dei mezzi e della produzione. Non a caso gli elementi sui cui il film inceppa sono le parti "italiane" legate alla laguna, al problema del transito delle imponenti navi da crociera fra le secolari acque lagunari, alle forze dell'ordine e a questo strano nuovo ordine dal basso, una strana società segreta, che vuole ottenere un controllo e creare il caos tramando per risolvere nel sangue una volta per tutte il gravoso problema del turismo selvaggio senza però mai di fatto risultare esaustivo nelle sue risposte.
Venezia al di là del capolavoro di Roeg appare ormai lugubre, caotica più che mai, stanca di dover essere la succursale di turisti in preda solo dalla luce della Serenissima. Turisti che non sembrano vedere la difficoltà dei paesanotti sempre più incattiviti con se stessi arrivando a voler sfogare la propria rabbia sui giovani.


Cento domeniche


Titolo: Cento domeniche
Regia: Antonio Albanese
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Antonio Riva è un operaio specializzato in prepensionamento, che va ancora in fabbrica ad insegnare (gratis) il mestiere ai più giovani. Accudisce la madre affetta da demenza senile, è in buoni rapporti con la ex moglie e ha un'amante sposata che si vuole divertire. Quando la figlia Emilia annuncia il suo matrimonio Antonio è felice di provvedere ai costi della cerimonia, perché quello di portare la sua bambina all'altare è sempre stato il suo sogno, e il gioco preferito di entrambi. Così si reca in banca per prelevare dal conto su cui ha messo tutto ciò che ha, ma il direttore gli consiglia invece di fare un prestito con una finanziaria e non disfare le sue azioni, che stanno "viaggiando". Ma Antonio non possiede azioni, o meglio, non si è reso conto di aver tramutato le sue obbligazioni sicure in azioni a rischio, passando da risparmiatore ad azionista su consiglio di quella banca dove gli impiegati erano di famiglia, e che aveva sostenuto lo sviluppo dell'intero paesino sul lago di Lecco dove è nato e cresciuto. Quella banca, poi, mica può fallire, perché se fallisse "andrebbero a gambe all'aria tutti quanti".
 
Come un film italiano arriva a chiamare in causa UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA per citarne uno su cento che parlano di drammi sociali.
Follia all'italiana, cinema civile, in una storia che riesce a prendersi sul serio portando a galla un dramma coinvolgente e intenso, una storia che parla di un problema molto sentito nel nostro paese e che bisognava esplorare a fondo cercando di capire come alcune dinamiche quando vengono portate al paradosso possano avere effetti perversi e conseguenze inattese sfinendo un uomo al punto di farlo completamente impazzire. Una catarsi nell'animo umano volendo gettare un'ancora di speranza su tutto quello che di buono ancora c'è negli individui prima che venga spazzato via dalle spietate logiche di mercato.
Ancora una volta un'ottima prova attoriale di un artista in grado di incarnare perfettamente con tutte le sue sfumature un uomo comune e quei valori che ancora vogliono farci sperare che si possa ancora credere nell'altro, nell'empatia e nella buona fede

mercoledì 27 marzo 2024

Saltburn


Titolo: Saltburn
Regia: Emerald Fennell
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

2006. Oliver Quick frequenta l'Università di Oxford ma non riesce a integrarsi con gli altri studenti, molti dei quali provengono da famiglie ricche. Uno di questi è Felix Catton da cui è subito attratto. Un giorno gli presta la propria bicicletta dopo che la sua ha forato. Una sera invece è Felix che gli viene in soccorso dopo che non ha abbastanza denaro per pagare un giro di bevute. Il loro rapporto però non è paritario, anzi Oliver sembra essere sembra più dipendente dal ragazzo ma molte volte viene ignorato. Un giorno trova il modo di riavvicinarsi a lui quando gli racconta che suo padre, tossicodipendente, è morto. Così riesce a farsi invitare a Saltburn, nella sua enorme tenuta. Lì conosce la sua eccentrica che riesce gradualmente a conquistare e trascorrerà un'indimenticabile estate.
 
Saltburn è quel classico esempio del forestiero che entra in una famiglia borghese devastandola piano piano. TEOREMA, VISITOR Q e in qualcosina BORGMAN. Qui è tutto molto più moderno, la tematica riesce ad essere più accattivante e grottesca in alcuni passaggi come la scena delle mestruazioni o quella della vasca da bagno. Oliver da timido passivo aggressivo entra così in questa famiglia "di eccessi", tra i suoi rituali, il labirinto come giardino, un maggiordomo inquietante che non viene mai veramente descritto nei suoi intenti e continui accenni di una sessualità che non si vuole più contenere, di desideri malati e un potere da mantenere ed esercitare sugli ospiti.
Sesso & Potere. Due concetti che governano il mondo della famiglia Catton cercando di smorzare la noia con festini ad hoc e invitando timidi studenti per studiarli e azzannarli come viene presto a scoprire Oliver il quale però a sua volta ha un piano diabolico e meticoloso nel costruire e nel dipanare la sua operazione. Un thriller efficace, colorato, vivo, pieno di emozioni e sentimenti, di scene forti ma mai gratuite e di alcuni colpi di scena interessanti soprattutto per come vengono tratteggiati molto bene i personaggi.

Damsel


Titolo: Damsel
Regia: Juan Carlos Fresnadillo
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

La principessa Elodie è costretta a sposare il principe Henry del ricco regno di Aurea per salvare il suo costretto alla carestia. Ben presto però scopre che il matrimonio è una trappola; diventa infatti la vittima sacrificale per saldare un vecchio debito e viene gettata in una caverna dove c'è un feroce drago che, dopo aver ucciso altre spose, vuole farla fuori. Da sola, senza che ci sia nessuno ad aiutarla, deve fare affidamento a tutte le sue forze e alla sua capacità di resistenza per poter sopravvivere. In questa lotta in cui non sembra avere scampo riesce a trasformarsi in una guerriera e ad affrontare il drago faccia a faccia oltre a scoprire gli oscuri segreti di Aurea.

Damsel è il tipico esempio di fantasy che prova ad inserire delle caratteristiche nuove finendo per fallire miseramente dove forse con altri sceneggiatori si sarebbe potuto fare qualcosa di interessante.
Perchè gli elementi c'erano proprio tutti, dal budget, al cast sprecatissimo, all'impiego di una cg che purtroppo non riesce mai a convincere (parliamo ovviamente del drago) e così via per una sorta di revenge movie con la femme fatale che deve riscattare lei e tutto l'universo femminile rompendo una maledizione patriarcale che dura da secoli.
Un drago che accoglie le vittime sacrificali e i capi espiatori, ovviamente tutte donne, all'interno del suo labirinto di "Cnosso" divertendosi a giocare come con il gatto e il topo quando in realtà la giustificazione di questo rituale è peraltro molto triste.

venerdì 8 marzo 2024

Silent Night (2023)


Titolo: Silent Night (2023)
Regia: John Woo
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Vigilia di Natale. Durante uno scontro a fuoco per le strade della città tra due gang di narcotrafficanti, un proiettile colpisce un bambino, uccidendolo. Il padre, Brian, insegue i narcos per le strade e viene ferito alla gola, perdendo la voce. Dopo la convalescenza in ospedale la sua unica ragione di vita sarà vendicarsi e sterminare la gang che ha causato il massacro.
 
A me è sembrato di vedere una brutta copia del CORVO in chiave polizziottesca.
John Woo è sempre stato un autore talentuoso e la sua filmografia ne è una riprova nonostante gli anni passino per tutti e ciò che Hollywood offre spesso non è proprio ciò che si vuole. Detto questo forse perchè sono partito con delle aspettative molto alte per cui non sono riuscito ad amare particolarmente questo film pur vedendolo due volte e soffermandomi come sempre sulla capacità dell'autore di girare alcune scene d'azione, soprattutto di sparatorie e inseguimenti, mettendo un attore mascellare e un plot narrativo veramente molto striminzito. Un revenge movie dove in questo senso la perdita della voce di Brian rende il film privo di dialoghi e quasi muto, un dispositivo che consente a Woo di asciugare al massimo il suo cinema, di concentrarsi sull'essenziale ma allo stesso tempo perdendo pathos e caratterizzando in maniera debole il suo protagonista.

sabato 17 febbraio 2024

Fargo-Season 5


Titolo: Fargo-Season 5
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 5
Episodi: 10
Giudizio: 5/5

I nuovi episodi sono ambientati in Minnesota e North Dakota, nel 2019. Dopo che una serie inaspettata di eventi ha messo Dorothy “Dot” Lyon nei guai con le autorità, questa casalinga del Midwest, apparentemente tipica, si ritrova improvvisamente catapultata in una vita che pensava di essersi lasciata alle spalle.Lo sceriffo del North Dakota, Roy Tillman, è alla ricerca di Dot da molto tempo. Allevatore, predicatore e costituzionalista, Roy crede di rappresentare la legge e quindi di esserne al di sopra. Al suo fianco c’è il suo fedele ma inetto figlio, Gator. Che cerca disperatamente di dimostrare il suo valore al padre. Peccato che sia senza speranza. Così, quando si tratta di dare la caccia a Dot, Roy arruola Ole Munch, un oscuro vagabondo di origine misteriosa.Con i suoi segreti più profondi che iniziano a svelarsi, Dot tenta di proteggere la sua famiglia dal suo passato. Ma il suo affettuoso e ben intenzionato marito Wayne continua a correre da sua madre, Lorraine Lyon, per chiedere aiuto. CEO della più grande agenzia di recupero crediti del paese, la “Regina del debito” non è stata particolarmente impressionata dalla scelta del figlio di scegliere moglie e non perde occasione per esprimere la sua disapprovazione. Tuttavia, quando l’insolito comportamento di Dot attira l’attenzione del vice della polizia del Minnesota, Indira Olmstead, e del vice del North Dakota, Witt Farr, Lorraine nomina il suo consulente interno e consigliere principale, Danish Graves, per aiutare sua nuora. Dopotutto, la famiglia è la famiglia. Ma Dot ha un talento inquietante per la sopravvivenza. E con le spalle al muro, sta per dimostrare perché non si dovrebbe mai provocare una madre Lyon.

Fargo è una delle serie tv più belle di sempre. Ammetto di non aver visto la quarta stagione che a detta di molti è indubbiamente la peggiore scimmiottando su alcuni stereotipi mafiosi e portando Gomorra in America. In quest'ultima vengono ripresi alcuni punti forti della serie ovvero il tema del grottesco come risposta disperata ad alcune scelte scriteriate, dove si alternano crudeltà e ingenuità senza parlare mai di un totale predominio ma lasciando sempre quel dubbio su come verranno disegnati e caratterizzati alcuni personaggi. Come sempre emerge una critica sociale su tutto ciò che concerne la moralità dubbia della società e di alcuni personaggi e fin dove possa spingersi la legge. Ci sono tanti bei personaggi, c'è il revenge movie, la final girl, torture, rapimenti, omicidi, esoterismo, rituali, perdono e sacrificio. Nel finale c'è una di quelle sparatorie che non si vedevano da tempo con uno scontro che si rifà molto ad alcuni fatti accaduti alla Casa Bianca per quella che concerne la dipartita di Trump in questo caso tra bifolchi cowboy conservatori e una fetta di quella democrazia e l'Fbi in un vero e proprio bagno di sangue.
Alla fine ciò che conta è rimanere umani come nella scena finale con Munch. «Con questa stagione volevo davvero affrontare il tema del debito», ha detto il tuttofare. «Qualcosa come i due terzi degli americani hanno un debito non trascurabile, ma nessuno ne parla mai perché si prova vergogna, c’è molta moralità in questo. C’è anche qualcosa di molto “coeniano” nell’idea che se hai un prestito studentesco e ci vogliono 20 anni per ripagarlo, se lo ripaghi, sei una brava persona. E se non lo ripaghi, sei una persona cattiva, ma non lo saprai per 20 anni. Quindi, per quei 20 anni, sei sia una brava che una cattiva persona. C’è una dualità che trovo davvero interessante».


Thanksgiving


Titolo: Thanksgiving
Regia: Eli Roth
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nella cittadina di Plymouth, Massachusets, i festeggiamenti per il giorno del ringraziamento coincidono con il Black Friday ai grandi magazzini di proprietà di Thomas Wright. La figlia di Wright, Jessica si intrufola all'interno assieme al fidanzato Bobby e ad altri amici mentre la ressa della folla in attesa dell'avvio ufficiale della svendita si fa sempre più pressante. La cosa finisce in tragedia con un assalto dei clienti che travolge le guardie di sicurezza e si traduce in una sanguinosa strage. Un anno dopo, un misterioso serial killer travisato con la maschera di una storica figura cittadina esige vendetta per la strage rimasta senza colpevoli e comincia a massacrare chi ne era stato coinvolto. Jessica e i suoi amici capiscono ben presto d'essere tra i bersagli del killer e, mentre i cadaveri iniziano a fioccare, cercano di trovare il modo di salvarsi la vita confidando anche nell'aiuto dello sceriffo locale che conduce le difficili indagini. Ma il killer è sempre un passo avanti

Eli Roth è sempre stato un regista sulla via di mezzo. Qualcosa di carino certo lo ha fatto ma senza mai fare il botto. Ora è rimasto coerente con il suo progetto di Grindhouse trasformando quel piccolo segmento di cortomeraggio o meglio spot in un film. E per essere uno slasher ha un buon taglio, sceglie la maschera giusta e porta il paradosso di un poliziotto a farsi vendetta con il suo revenge movie a danno di adolescenti detestabili e una critica feroce al consumismo di massa e il Black Friday. Anche il climax finale non è poi così scontato e la tragedia del giorno del ringraziamento al supermercato è in assoluto il momento migliore del film. Niente di eclatante come in molti lo hanno definito, ma un film che riesce a mostrare anche ironia e soprattutto una moralità inquietante contando che la maggior parte degli omicidi rappresentano un'America di provincia in cui la violenza sociale è accettata e normalizzata


Beekeeper


Titolo: Beekeeper
Regia: David Ayer
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Adam Clay è, o almeno sembra, un apicultore. In realtà è un ex Beekeeper, ossia il protettore di un altro genere di "alveare": è un agente dei servizi segreti dalle doti fisiche straordinarie, con il compito di intervenire quando gli equilibri del sistema democratico sono in pericolo. La sua vicina di casa, Eloise, subisce una truffa informatica che la priva in un istante di ogni risparmio e di un fondo di beneficenza da lei gestito. Sopraffatta dalla disperazione per quanto avvenuto, la donna si suicida: Clay decide di vendicare lei e le altre vittime di questa ingiustizia, distruggendo tutto ciò che lo separa dalla cima della piramide criminosa.
 
Beekeeper è un film davvero tamarro e ignorante. Sulla scia del messaggio di fondo per cui alcune compagnie si arricchiscono a danno di vittime inconsapevoli, le quali con un click perdono tutti i loro fondi e che gli stessi capitali vengono poi usati da questi "potenti" delle compagnie per finanziare campagne politiche. Direi l'intento migliore del film. Poi c'è Jason che fa parte di questa "società segreta" dei Beekepper che servono per mantenere ordine nell'alveare e che sono più forti e potenti di ogni elite speciale (il monologo di Jeremy Irons per sbeffeggiare i Navy Seals e la Swat è la ciliegina sulla torta) e poi vediamo tutti che litigano con tutti dove quelli dell'Fbi, l'esercito e tutti i gruppi sopra citati nel loro caos non fanno che prendersi mazzate da Jason ed essere ridicolizzati per poi finire male
Beekeeper alla fine fa quello che deve fare, regala action e combattimenti a profusione per tutta la durata del film e non ha mai un momento in cui cala la tensione. Ayer in questo essendo tra i più agguerriti nel genere riesce ad essere la scelta e il compromesso perfetto per dare agli amanti del genere quello che volevano.

lunedì 15 gennaio 2024

Adagio


Titolo: Adagio
Regia: Stefano Sollima
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 5/5

Dopo la morte della mamma, il sedicenne Manuel vive con un padre anziano dal passato criminale, che lo vedeva celebre con il nome di Daytona, ma che ora sembra non starci più con la testa. A sua insaputa, il ragazzo viene ricattato da un gruppo di carabinieri corrotti per una storia di festini dalle ramificazioni politiche ben più grandi di lui. Nel tentativo di divincolarsi dal ricatto, Manuel si rivolge a un ex-compare del padre, Polniuman, che promette di fare da intermediario con il carabiniere Vasco, il quale però non può permettersi di perdere i soldi che gli erano stati promessi.
 
Adagio aderisce alla nostra garanzia di cinema d'azione che non ha nulla da invidiare all'estero. Non ha bisogno di presentazioni Sollima e con questo firma la sua opera più importante e matura. Chiude il trittico dopo ACAB e SUBURRA trasformando una vicenda dal sapore popolare in un noir polar pazzesco senza vie d'uscita dove la speranza è l'ultima a morire ma allo stesso tempo non c'è pietà per nessuno e dove ognuno rincorre il proprio destino inesorabile. Ed è proprio quello che il fato sembra far cadere sulla testa di tre poveracci con un passato davvero tosto alle spalle. Dall'altra un trio di poliziotti che sembrano usciti dalle peggiori pagine della digos, cani arrabbiati con la bava alla bocca che non sembrano avere limiti ma dove allo stesso tempo la storia ne tratteggia l'umanità e le scelte a cui non possono sottrarsi.
Un film scomodo, drammatico, lucido, ambiguo, corrotto, selvaggio, dove le prove attoriali semplicemente si superano e dove Adriano Giannini dimostra un talento enorme in un personaggio così crudele quanto pieno di disperazione e amore per i propri figli.
I tre della magliana sono a conti fatti dei fantasmi di loro stessi, delle maschere memorabili di rimpianto e decadimento fisico che infestano i loro stessi appartamenti attendendo l'ennesimo trapasso. Un film necessario, un interessante mix di generi per il film italiano tra i migliori dell'anno e dell'ultimo decennio.

Blue Eye Samurai-Season 1


Titolo: Blue Eye Samurai-Season 1
Regia: AA, VV
Anno: 2023
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Ambientata nel Giappone del periodo Edo, la serie segue Mizu (doppiata da Maya Erskine nella versione originale), una maestra di spada di etnia mista che vive una vita sotto mentite spoglie mentre trama la vendetta.
 
Una volta una persona ignorante definì l'animazione come semplici cartoni animati.
Ora è mio preciso dovere soprendermi continuando a farmi affascinare dalla settima arte.
Questa serie è un mezzo capolavoro. Qualcosa che si innalza rispetto alle solite serie, qualcosa che parla di un'epoca feudale giapponese che già conosciamo ma con altri mezzi, linguaggi e forme visive. C'è una bellissima protagonista con una storia di dolore e emancipazione. C'è il fulcro della storia che ruota attorno ad uno dei canoni più semplici che è il revenge movie. C'è un villain antagonista davvero feroce e crudele che prende a pugni in faccia una ragazza e gira il Giappone in cerca di geishe da scoparsi con il suo assistente. C'è un patto di fiducia con una sorta di garzone senza mani che aiuterà la protagonista.
C'è tutto, brutalità, sangue, sentimenti, emozioni, caratterizzazione dei personaggi mai scontata ( la breve storia d'amore di Mizu è straziante). Uno dei motivi per cui la serie è piaciuta così tanto è ancora una volta il fatto che sia crudele, violento e a tutti gli effetti incessantemente cattivo, senza risparmiarsi e lesinare su nulla ma mostrando la cupidigia e la testardaggine di una società che sembra avere soltanto l'obbligo e il voler prevaricare sempre sull'altro. Quasi non esiste la redenzione ma soltanto un voler predominare sfruttando tutto ciò che si può cancellando il passato e insistendo sull'appagamento dei bisogni primari.

Continental – Season 1


Titolo: Continental – Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 3
Giudizio: 4/5

Frankie Scott ruba lo stampo delle monete d'oro della catena Continental dall'hotel di Cormac O'Connor, ma le cose si mettono presto male. Il boss fa rapire suo fratello Winston a Londra e lo fa riportare a New York, dove gli affida il compito di trovare il fratello e riportargli lo stampo. Winston da tempo non parlava con Frankie e ha difficoltà a entrare in buoni rapporti con i suoi alleati, in particolare il trio Miles, Lou e Lemmy che orbita intorno a Dojo a Chinatown. E con ancora più ostilità lo guarda la compagna di Frankie, la vietnamita Yen. Quando Cormac ricorre agli assassini gemelli, i temibili tedeschi Hansel e Gretal, le cose prendono una piega tragica e Winston non potrà più tornare indietro. Avrà un nuovo e solo obiettivo: farla pagare a O'Connor e prendere per sé il Continental di New York.

Riesce ad intrattenere più la serie che finora i quattro capitoli della saga di John Wick.
Basti pensare che stanno pensando ad un quinto capitolo contando che nel quarto John è morto.
Ero partito senza speranze e senza pretese, sapendo che con tre episodi da 90' non avrei neanche perso troppo tempo. E invece il prodotto oltre ad essere anche divertente è fatto e curato tecnicamente molto bene con un ottimo lavoro di casting e una ricostruzione dell'epoca soprattutto per quanto concerne i costumi. E poi ci sono sparatorie, scene d'azione, combattimenti, il tutto in modo molto frenetico e violento dove non manca nessun elemento di quelli che amiamo in un prodotto di genere.
Anche se a volte esageratamente spettacolarizzato, riesce a mantenere un criterio di fondo puntando moltissimo sulla caratterizzazione di una galleria di personaggi impressionante.
Se non sei un fan di John Wick non verrai in alcun modo penalizzato durante la visione potendoti gustare la serie ugualmente, anzi forse ancora maggiormente con qualche colpo di scena in più che non guasta mai.


martedì 12 dicembre 2023

Marsh kings daughter


Titolo: Marsh kings daughter
Regia: Neil Burger
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Una giovane madre deve affrontare il suo passato, a lungo sepolto, di figlia di un rapitore. Convinta che lui voglia portarle via le figlie, la donna si mette alla ricerca dell'uomo.
 
Neil Burger è un regista abbastanza atipico nelle sfide e nelle scelte di cosa voler affrontare. Passa da progetti sicuramente più personali come VOYAGERS e ILLUSIONIST o forse anche LIMITLESS a marchette per le grandi produzioni. Forse questo potrebbe essere il suo progetto più personale e sentito. Il perchè è evidente fin dalle prime immagini. Un film che travolge lo spettatore con una storia con una bella svolta narrativa entro il primo atto e poi una voglia di affrontare una vicenda in una maniera originale e per alcuni aspetti sorprendente.
Il passato che ritorna, il concetto di possessione, dover nascondere la proria vita al marito raccontandone un'altra. Ma poi l'elemento e l'aspetto più interessante e di come vengono messi in scena i legami soprattutto tra Helena e Jacob, il re delle paludi. C'è tantissimo pathos reso credibile grazie ad una buona scelta di cast dove Mendelsohn ancora una volta eccelle e dove è sempre in grado di dare enfasi e personalità ai suoi personaggi e di conseguenza alzare l'asticella del film.
E poi l'aspetto della natura selvaggia, di questo "padre" che cresce una figlia a sua immagine e somiglianza insegnandole i valori della caccia e della sopravvivenza ma allo stesso tempo nascondendole l'aspetto più importante.

Farang


Titolo: Farang
Regia: Xavier Gens
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Sam è un detenuto esemplare. A pochi mesi dalla scarcerazione, si prepara diligentemente al suo reinserimento. Durante un congedo, però, il suo passato lo raggiunge e un incidente gli lascia una sola scelta: scappare. Cinque anni dopo ha ricostruito la sua vita in Thailandia, dove ha creato la famiglia che aveva sempre sognato. Ma Narong, il padrino locale, lo costringe a ricadere nella delinquenza. Quando Sam decide di interrompere tutto, Narong attacca la sua famiglia. Sam attraverserà la Thailandia per vendicarsi del suo carnefice.
 
Xavier Gens è un regista che apprezzo davvero molto. FRONTIERS, CRUCIFIXION, DIVIDE, COLD SKIN, donandoci alcune chicche horror di inusitata violenza e spessore sociale.
Farang è un revenge movie che mette in mezzo criminalità, redenzione, arti marziali, corruzione, il tutto con uno stile e una classe che diventa subito immersivo ma che purtroppo rimane limitato nella sua stesura di come raccontare i fatti e renderli appassionanti. La solita spirale di eventi negativi che sembra rimanere attaccata alla schiena del nostro protagonista e nonostante la fuga, un passato ombroso che aspetta solo il momento giusto per chiudere la propria vendetta. Nonostante tutte le premesse che non sembrano così ispirate, il film si lascia vedere molto bene, Sam ha il fisic du role giusto e Olivier Gourmet a fare lo spietato Narong è perfetto.

Wrath of Becky


Titolo: Wrath of Becky
Regia: Jonathan Milott, Cary Murnion
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Due anni dopo essere sfuggita a un violento attacco alla sua famiglia, Becky tenta di ricostruire la sua vita affidandosi alle cure di una donna anziana, uno spirito affine di nome Elena. Ma quando un gruppo noto come "Noble Men" irrompe nella loro casa, li attacca e prende il suo amato cane, Diego, Becky deve tornare ai suoi vecchi modi per proteggere se stessa e i suoi cari.
 
Un sequel che forse non pensavamo di vedere dal momento che sembra un copia incolla del precedente con la protagonista leggermente più grande. Qui con lei dopo la morte della famiglia c'è una vecchia di colore e un cane. E ci sono di nuovo una manica di stronzi ariani che vogliono fare un attentato terroristico. Con una trama del genere ci si aspetta sempre qualcosa di già visto ma la coppia di registi in questione di BECKY, BUSHWICK e COOTIES sa davvero come non annoiare mai con delle trovate fantastiche e bizzarre, sapendo far ridere quando esplode una persona ed esagerando in termini di vendetta e impiego delle armi. Anche qui è tutto fondamentalmente giocato in un'unica location. Adolescente contro una banda di uomini muscolosi e cazzuti, pederasti fascisti e misantropi e quella spregiudicatezza di Becky nel vantare dalla sua un revenge movie ispirato e molto frizzante.

domenica 26 novembre 2023

Mercenari 4


Titolo: Mercenari 4
Regia: Scott Vaughn
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un complesso militare eretto da Gheddafi in Libia viene assalito da un commando guidato dallo spietato Rahmat, intento a rubare ordigni nucleari e i loro codici. L'agente CIA Marsh decide di impiegare il team di Barney Ross per fermarli, ma l'operazione non va a buon fine. Il comando passa a Gina, la compagna di Christmas e a sua volta una letale mercenaria. Sarà lei a montare una nuova operazione per fermare Rahmat, che nel mentre ha preso possesso di una nave e si sta dirigendo - con gli ordigni nucleari innescati - verso le coste della Russia.
 
Forse la peggior interpretazione di Andy Garcia per non parlare di Megan Fox, bella quanto plastica e insopportabile e altri super dotati sconosciuti che appaiono scontati e indecisi sul da farsi per non parlare di alcune vecchie glorie che sembrano fenomeni da circo in fila per prendere il metadone al Serd. Se i capitoli precedenti erano tristi questo è davvero penoso. Basti pensare al ruolo di Tony Jaa sulla barchetta che sembra aspettare l'arrivo di Christmas per accendere quello spirito vendicativo e trasformarsi da pacifista in una macchina da guerra. Sly sappiamo benissimo che nell'incidente scatenante non muore, Uwais a fare il cattivo non è credibile e poi su tutto un montaggio osceno e imbarazzante, cambi di location senza una continuità narrativa, dialoghi improvvisati con battute che non riescono mai a far sorridere e un'azione che si trascina senza avere nessun guizzo.

domenica 19 novembre 2023

Killer (2023)


Titolo: Killer (2023)
Regia: David Fincher
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un killer professionista si trova a Parigi, in attesa che il bersaglio si presenti nel luogo che da giorni sta sorvegliando. Abituato a una vita monotona, basata sulla programmazione, l'attesa, la noia, l'attenzione ai dettagli e la totale assenza d'empatia, l'uomo si trova improvvisamente a dover cambiare piani quando compie un inatteso passo falso. Come potrà sparire dal luogo del delitto imprevisto? E a chi dovrà risalire poco alla volta, sempre muovendosi con studiata precisione e implacabile assenza di emozioni, quando scoprirà qual è stata la risposta dei suoi committenti alla missione fallita?
 
Un compitino scritto e messo in scena con perizia chirurgica e una grande sfoggio di mezzi e maestranze. Un rigore preciso, cauto, sottotono, elegante, ermetico e silenzioso.
Un film asettico, dove la disciplina detta le regole come in un Fight Club e dove il protagonista sembra esserne asservito e senza un'altra strada o modalità da voler e poter seguire.
La religione e il vangelo di un killer dove non puoi sbagliare e se sbagli paghi o con la tua vita o quella di un caro o dovendo scappare nei luoghi più remoti della terra.
Un noir brutale scandito in cinque capitoli e altrettanti luoghi. Un killer che uccide poco ma che gioca come Assasin's Creed a nascondersi e far perdere le sue tracce.
Un film dove non esiste la suspance dove il sicario di Fassbender è meticoloso e ossessionato da ciò che gli sta intorno e dove deve dall'inizio alla fine rimanere concentrato senza farsi condizionare da una cosa tanto scocciante come l'empatia assicurandosi sempre che il battito cardiaco sia a un livello accettabile. Quello che per la prima volta un regista mostra di questi killer è una vita col contagocce dove non si può mai staccare un momento senza guardarsi alle spalle.

Ballerina


Titolo: Ballerina
Regia: Chung-Hyun Lee
Anno: 2023
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 3/5

Un tempo Ok-Ju lavorava come guardia del corpo ed era una delle migliori: eccellente in attività fisiche come le arti marziali, il combattimento con la spada, l'uso delle armi e la guida sportiva di moto e auto. La migliore amica di Ok-Ju è Min-hee, ballerina di grande talento. Un giorno, quest'ultima chiede un favore all'amica: vuole che Ok-ju la aiuti a vendicarsi di Pro Choi. Ok-ju non esiste a mettere in pericolo la propria vita pur di aiutare Min-hee.

Ballerina è un action coreano sporco e cattivo con la final girls che ultimamente sta riscuotendo un ottimo successo in patria e non solo Jun Jong-seo. La sua affiliazione con Hyun Lee dopo CALL sembra ormai metterla sui binari per farla diventare l'attrice feticcio del regista.
Ballerina è scoppiettante e non si ferma mai, mostra Ok-Ju cazzutissima dalla prima scena della rapina contro dei balordi fino a scovare una rete criminale di prostituzione e droga dello stupro. Mostra personaggi squallidi che filmano e seviziano donne, torturano e hanno coperture in lussuosi alberghi dove filmare snuff movie e altro. E' un film che fila via velocemente, non sembra voler dire molto mostrando un revenge movie in piena regola ma fatto con i contro cazzi come sono solito muoversi in questi territori gli orientali

Orafo


Titolo: Orafo
Regia: Vincenzo Ricchiuto
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Tre rapinatori si introducono nella casa di campagna di una coppia anziana per saccheggiare il loro laboratorio di oreficeria. Scopriranno sulla loro pelle che i due vecchietti sono tutt’altro che innocui e finiranno con lo sperimentare l’esperienza più terrificante della loro vita. 

Salviamo gli horror italiani indipendenti. L'Orafo sembra più un omaggio a tanta roba già vista che invece voler dire qualcosa di nuovo e provare a smarcarsi dalle solite strategie commerciali.
Purtroppo non ci riesce per evidenti difetti di sceneggiatura ma al contempo seppur in un tritatutto già visto dove vengono assemblati come per un puzzle pezzi di sceneggiature di altri film, riesce perlomeno ad avere un buon ritmo anche se le scene nel bunker diventano davvero soporifere per evidenti aspetti e per quel voler essere troppo vicino ad alcune vicende dei rapinatori di cui non frega niente a nessuno. In realtà poi soprattutto nel terzo atto il film fa un ulteriore step con un climax finale imprevedibile quanto poco utile ai fini della storia. Home invasion, vecchi psicopatici, splatter, se vogliamo qualche accenno di gore, tentativo di creare una final girls ma stanandola quasi sul nascere e poi quell'omicidio nell'officina che non aveva davvero nessun senso.
Contando che i mezzi ci sono, speriamo che Ricchiuto riesca ad evolversi perlomeno in termini di scrittura.

Boat


Titolo: Boat
Regia: Alessio Liguori
Anno: 2021
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Il viaggio a bordo di un lussuoso yacht di tre coppie che si trasformerà da entusiasmante esperienza, a terribile incubo.

Boat è un thriller ben congegnato, non tanto per la sceneggiatura e la trama che sembrano riproporre canoni classici del genere ma nella buona empatia tra i protagonisti. Di come ognuno nasconda pedestremente qualcosa e non sia chi dice di essere veramente.
Alla fine è un revenge movie dove scopriamo solo alla fine gli scheletri nell'armadio di alcuni protagonisti, un passato che torna furibondo per condannare tutti a fare la fine più bieca e misera.
Liguori è uno che dirige bene tecnicamente ma sembra sempre fare dei lavoretti che potrebbero avere più spessore e al momento topico si fermano. Qui seppur in un'unica location, facendo precipitare presto l'aura di festa, il regista si dimostra meno abile rispetto a Shortcut dove forse l'horror a differenza del thriller da camera gli è più congeniale.