Visualizzazione post con etichetta Revenge-Movie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Revenge-Movie. Mostra tutti i post

sabato 22 novembre 2025

Mobland-Season 1


Titolo: Mobland-Season 1
Regia: Guy Ritchie
Anno: 2025
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 4/5

Londra. Due famiglie criminali si spartiscono la città come imperi feudali: gli Harrigan, dediti al traffico di armi e radicati in un'estetica aristocratica della violenza, e gli Stevenson, padroni del mercato degli oppiacei sintetici. La tregua che tiene insieme questi mondi collassa in una notte soltanto, quando Eddie Harrigan, nipote viziato del boss, accoltella un ragazzo durante una serata di eccessi. Si tratta del figlio del rivale Richie Stevenson, e la sua scomparsa rischia di far esplodere una guerra mai davvero conclusa. Figura centrale sarà Harry Da Souza, fixer della famiglia Harrigan: un uomo esterno per sangue ma interno per funzione, incaricato di gestire testimoni, trattative, rappresaglie e vendette incrociate, mentre attorno a lui tutto si disfa - la sua famiglia, la sua etica, il fragile equilibrio che tiene in piedi l'impero
 
Ques'anno Tom Hardy uno degli outsider indiscussi del cinema cazzuto ha saputo regalarci questa mini serie davvero interessante e divertente e il capolavoro HAVOC.
Tenacia, carisma, muscoli, faccia da duro, spavaldo e in grado di gestire tutte le situazioni nonchè crearle e intesserle in un quadro d'insieme che vede gang, famiglie criminali, revenge e bisogno di fare mattanza e molto altro ancora. In dieci episodi succede tutto e di tutto. Vediamo la crudeltà pura della criminalità (il corpo del figlio di Richie) la conduzione della famiglia in modo violento e viscerale di Conrad Harrigan, un'immenso Pierce Brosnan, assieme alla sua musa la figura più diabolica della famiglia che trama da dietro le quinte una strepitosa Helen Mirren che assieme a Conrad raggiungono l'apice per quanto concerne due personaggi indimenticabili, deliziosi che danno dimostrazione di cosa sia veramente il talento attoriale. Mobland in fondo parla di sottobosco criminale con tutti gli annessi e connessi, con le sue regole e la sua ritualità in fondo torna a ragionare sulle distanze e le sovrapposizioni tra la famiglia naturale e quella criminale e quanto certi equilibri possano o debbano essere spostati distruggendo in un attimo i suoi componenti.

Dangerous animals


Titolo: Dangerous animals
Regia: Sean Byrne
Anno: 2025
Paese: Australia
Giudizio: 4/5

Australia. Zephyr è una surfista che, spirito libero, viaggia assolutamente da sola alla ricerca delle onde migliori. Fa casualmente conoscenza con Moses, che ha bisogno dei cavi appositi per mettere in moto la propria auto. Scocca una scintilla, ma dopo una notte appassionata, lo spirito libero di Zephyr prevale e lei sgattaiola via da sola verso la prossima spiaggia. In un parcheggio, però, si imbatte in Tucker, che ha una barca con cui conduce i turisti in mare a vedere gli squali, ma è soprattutto un feroce serial killer che ama filmare belle ragazze divorate dai pescecani. Zephyr viene catturata e portata in alto mare verso un destino avverso che deve cercare di scongiurare
 
Alla fine il concetto è sempre lo stesso. L'uomo fa più paura di ogni squalo o altro essere della terra. La sua natura lo dimostra. In questo caso uno psicopatico che si è scelto quello che lui definirebbe un hobby molto divertente, che gli permette di fare quello che più gli piace e gli porta anche in tasca dei bei quattrini.L'idea di ibridare il popolato sottogenere dei film sugli squali con quello ancor più popolato dei film sui serial killer è interessante e relativamente originale. Zephyr è l'anomalia che Tucker non si aspetta. La final girl che a differenza delle precedenti donne uccise ci tiene a far capire che venderà cara la pelle nonostante tra i due anche a livello fisico ci sia uno squilibrio notevole. Il ritmo della pellicola è invidiabile, funziona su quasi tutti i percorsi che decide di intraprendere e attraversare e Jai Courtney aveva già dimostrato di essere un buon attore ma senza avere il peso del film sulle sue spalle e qui il lavoro è intenso dando una caratterizzazione anche per certi versi originale nel mostrare gli squilibri di un essere solitario che preferisce la compagnia degli squali a quella degli esseri umani

Love death and robots-Season 4


Titolo: Love death and robots-Season 4
Regia: AA,VV
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Diciamo che questa quarta stagione è stata molto criticata dai fan. Mantenere un livello eccelso come le prime stagioni non era facile ma io questa quarta stagione la promuovo se non a pieni voti con un giudizio alto perlomeno per il fatto di avere sempre intenti importanti e di provare a sperimentare nuovi mezzi e strumenti mettendosi in gioco e in discussione. Abbiamo tanti gatti, tanta filosofia, scifi, azione, animazione e concetti profondi e mai banali

CAN'T STOP. Pur avendo adorato i RHCP mi sembra davvero esagerato dedicar loro il primo episodio con una tecnica d'animazione spettacolare ma in fondo una specie di esercizio di stile per dare ancora più spettacolarità e pubblicità alla band in questo primo corto diretto da David Fincher con la tecnica Supermarionation
MINI INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO. Come nelle stagioni precedenti gli alieni provano a fare un primo grande passo verso gli umani con esiti tutt'altro che favorevoli
GOLGOTA diretto da Tim Miller e scritto da Joe Abercrombie: un racconto affascinante e ambiguo, che costringe lo spettatore a interrogarsi sulle dinamiche tra fede, alieni e fanatismo, e regala una delle poche esperienze davvero coinvolgenti del volume. Sullo sfondo della riflessione sullo specismo e sulla propensione umana a sterminare le altre creature senza troppi pensieri
ALTRA COSA GRANDE diretto da Patrick Osborne (già autore dei celebri “Three Robots”), che torna con una storia che è di fatto un possibile prequel della amatissima saga dei robot turisti sulle tracce dell’antica civiltà umana, ormai distrutta. Qua assistiamo, forse, alla genesi del disastro, quando un gatto insofferente, ambizioso, sarcastico e sprezzante (e a cui non per caso dà voce in originale il grande John Oliver) trasforma un robottino domestico in un agente dell’affrancamento dagli umani…
SPIDER ROSE ambientata nello stesso universo della “Swarm” di stagione 3, tratta anch’essa da un racconto di Bruce Sterling: e che però non raggiunge l’armoniosa profondità dell’episodio del 2022. In un altro anno “Close Encounters of the Mini Kind”, simpatico esercizio di stile nel filone miniaturizzato di “Night of the Mini Dead”

Ice Road-Vendetta


Titolo: Ice Road-Vendetta
Regia: Jonathan Hensleigh
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il camionista esperto di strade ghiacciate, Mike McCann, esaudisce l'ultimo desiderio del fratello morto e va in Nepal per spargerne le ceneri sull'Everest. Su un pullman turistico stracolmo che percorre la famigerata Via del Cielo a oltre 3.600 m, Mike e la sua guida affrontano dei mercenari. Dovranno lottare per salvare se stessi, i passeggeri innocenti e la terra degli abitanti di un villaggio.

Le premesse già lasciano intuire di cosa stiamo parlando e l'obbiettivo principale di Mike è così fuori dal normale da portarlo addirittura in Nepal. Da lì avvengono le cose più assurde che solo a lui e i suoi omonimi succedono in questi baldanzosi film d'azione con Liam Neeson perchè ormai sono un filone e una categoria a parte. Il film ha l'ignoranza giusta, non si prende mai sul serio, ha degli inseguimenti da capogiro che mi fanno venire in mente quando prendevo i pullman turistici in giro per il mondo e vedevo sotto di me burroni e altezze incredibili con autisti che definirli matti era un eufemismo. La coppia potrebbe funzionare ma lei è fastidiosissima così come alcuni passeggeri senza contare i mercenari che sembrano essere stati scelti a caso senza mai dare un minimo di risalto e spessore o caratterizzazione ai propri personaggi così come il losco uomo d'affari che vuole costruire una diga sul luogo e far fuori la famiglia refrattaria per vendere il terreno

domenica 26 ottobre 2025

Death of a unicorn


Titolo: Death of a unicorn
Regia: Alex Scharfman
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Elliot, dirigente vedovo di un'azienda farmaceutica, si reca con la figlia Ridley nella fastosa tenuta del suo capo, Odell Leopold. Guidando a gran velocità per il grave ritardo accumulato, Elliot finisce per investire un animale che si era fermato in mezzo alla strada: solo che non si tratta di un animale qualsiasi, ma di un unicorno. Quando la famiglia Leopold comprende che il sangue degli animali magici ha delle proprietà curative, pensa di sfruttare la scoperta a scopo commerciale. Nessuno però ha fatto i conti con l'ira di mamma e papà unicorno, assetati di vendetta.
 
E' ovvio che il film non sappia mai che strada prendere. Commedia, fantasy, horror, comico, trash? Diciamo che mischia tutto e il risultato fa abbastanza schifo come a dire ci abbiamo provato ma ancora una volta non ci siamo riusciti ma non per questo è da buttare. Intanto è il primo che mostra un unicorno ucciso e fatto a pezzi. Poi mostra gli unicorni più grossi brutti e cattivi che incornano le persone e sono famelici oltre che orribili. Poi ha un bel finale aperto che spero volesse destrutturare l'idea di un happy ending con i protagonisti che spero muoiano malamente. Per tutto il resto il film fa scimmiottare i suoi attori che risultano tutti ma proprio tutti indigesti e dove speri soltanto che possano morire dopo una lenta agonia. Un blockbuster con una pessima cg ma in grado di soddisfare il palato degli amanti del gore almeno in qualche scena e dove nel politicamente scorretto sniffarsi la polvere sbriciolando le corna di unicorno porta alla giovinezza

domenica 27 luglio 2025

Havoc (2025)


Titolo: Havoc (2025)
Regia: Gareth Evans
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 5/5

Dopo un affare di droga andato storto, un detective ferito deve farsi strada attraverso il mondo criminale per salvare il figlio di un politico, svelando una profonda rete di corruzione e cospirazione che intrappola la sua intera città.
 
Havoc è il film d'azione.
Il film con più pallottole e sparatorie degli ultimi anni.
Tom Hardy in stato di grazia.
Sequenze d'azione come non si vedevano dai tempi dei più grandi registi di Hong Kong o Mann.
Un film che ad ora credo di aver visto almeno dieci volte e lo rivedrò ancora.
Storia interessante e mai banale, sotto storie funzionali e necessarie che riescono a dare continuità alla narrazione senza mai apparire scontate.
Combattimenti che dimostrano ancora una volta il talento immenso di Gareth Evans.
Havoc è puro cinema per puro intrattenimento e per una goduria visiva che non si vedeva da anni

Out come the wolves


Titolo: Out come the wolves
Regia: Adam MacDonald
Anno: 2024
Paese: Canada
Giudizio: 4/5

In una capanna immersa nella natura selvaggia, un fine settimana di caccia si trasforma in caos e lotta per la sopravvivenza quando un branco di lupi attacca un uomo, la sua migliore amica e il suo fidanzato.
 
Out come the wolves è un film molto interessante e promettente. Tre attori, una sola location e i lupi. Un menage a trois che riesce a scandire bene i rapporti di amicizia, invidia, tradimenti, il tutto in un primo atto dove comprendiamo il background della storia. Nel secondo e terzo atto e tutto moto, branchi di lupi, vagare e perdersi nei boschi, natura inesplorata e la caccia che muove tutto il concetto del film nel senso che "chi caccia chi.."
Un survival movie tosto e violento con attacchi di lupi veri, pochissima cg, scontri violenti e Sophie in veste di final girl alle prese con Kyle che sembra molto più violento e pazzo rispetto al branco.
L'attacco dei lupi a Nolan ancora una volta dimostra il talento di MacDonald a girare sequenze sorprendenti come per il precedente BACKCOUNTRY con gli orsi

mercoledì 23 luglio 2025

Squid Game-Season 3


Titolo: Squid Game-Season 3
Regia: Hwang Dong-hyuk
Anno: 2025
Paese: Corea del Sud
Stagione: 3
Episodi: 6
Giudizio: 2/5

La terza stagione di Squid Game, ultima della serie, vede Gi-hun, alias il giocatore 456, profondamente segnato dagli eventi della seconda stagione.
La trama ruota attorno a una ribellione fallita, la morte di un amico, e un tradimento segreto.
Gi-hun, tormentato dai sensi di colpa, cerca di distruggere il sistema dall'interno, ma si ritrova a dover fare scelte difficili e dolorose. La stagione rivela il lato ancora più spietato degli uomini dietro il gioco e mette alla prova i giocatori con giochi ancora più folli e spietati. Il finale, molto discusso, vede un inaspettato cameo di Cate Blanchett, suggerendo l'espansione del gioco a livello globale

Squid Game era la risposta come già avevo scritto ad un misto tra Giochi senza frontiere e Battle Royale. Idea interessante, premesse buone e sviluppo intrigante. Almeno era quello che la prima stagione aveva promesso e mantenuto. Poi si è arrivati ad una seconda già clamorosamente più bassa come intenti, ambizioni, obbiettivi, caratterizzazioni dei personaggi, adrenalina, intrattenimento e soprattutto i giochi. Questa terza stagione a parte due prove e sfide come quella del nascondino e del salto della corda è davvero derivativa e sembra compiacere solo lo sceneggiatore e nemmeno il fan service della serie che vantava milioni di seguaci.
Quello che ci viene proposto appare piuttosto come un pretesto da parte di Netflix per prolungare forzatamente la narrazione, tornando a dinamiche già viste: giochi ripetitivi e conflitti tra giocatori. Il risultato è un racconto piatto e monotono, fin troppo prevedibile per un franchise che, negli anni precedenti, aveva saputo regalarci momenti di grande tensione. I nuovi round perdono di impatto, inseriti in un contesto che appare confuso, mentre il pubblico ormai sembra desiderare qualcosa di diverso.

giovedì 26 giugno 2025

Con la grazia di un dio


Titolo: Con la grazia di un dio
Regia: Alessandro Roja
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Luca torna nella sua Genova dopo un ventennio passato a rifarsi una vita, mettendo grande distanza fra sé e il suo passato turbolento e trasformandosi in un ristoratore di successo, felicemente sposato e con due figli, uno dei quali in arrivo. A richiamarlo nella sua città natale è l'amico di sempre ed ex compagno di scorribande Maurizio, che lo convoca al capezzale di suo fratello Vincenzo, morto per overdose. Tutti sembrano ritenere la fine di Vincenzo come il prevedibile esito di una vita di eccessi. Ma Luca non è convinto, e comincia ad aggirarsi per i caruggi di Genova alla ricerca della verità: e questo dà fastidio a molti perché fa venire a galla segreti che sarebbe meglio lasciare tali. "Il miracolo è che siamo ancora vivi", gli dice Maurizio. E non è detto che ci resteranno.
 
Roja è un attore modesto che alla sua opera prima sceglie un soggetto particolare, una scommessa, per un noir atipico quasi totalmente privo di scene d'azione. E per farlo decide di chiamare uno dei migliori attori italiani di sempre Tommaso Ragno a cui bastano pochi sguardi per mettere soggezione o dare l'idea di cosa stia succedendo. Luca è la tipica pecora nera che cerca di rifarsi una vita ma se qualcuno dice che dal passato non si sfugge in questo caso è proprio il dramma che lo riporta nella sua terra natia. E' così tra vicoletti, faide di quartiere, amici/nemici del passato, vecchie glorie e via dicendo, il nostro scoprirà a partire dalla moto del fratello come i segreti non possono essere custoditi in eterno e dopo un climax finale di pura vendetta sanguinolenta si finisce con quella scena del mare che lascia il finale in sospeso

mercoledì 25 giugno 2025

Demon City (2025)


Titolo: Demon City (2025)
Regia: Seiji Tanaka
Anno: 2025
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Incastrato per l'omicidio della sua stessa famiglia e creduto morto da tutti, un ex sicario professionista non si fermerà davanti a nulla pur di vendicarsi dei demoni mascherati che hanno preso il controllo della sua città.
 
Una volta un film del genere lo avrebbero messo nelle mani del maestro Mike Takashi e forse ne sarebbe uscito un mix tra AGITATOR e DEAD OR ALIVE. Ora questo prodotto Netflix ha tutti gli ingredienti per fare bene diventanto un thriller che mischia azione, poliziesco, yakuza, noir, revenge movie e insomma tutti quegli elementi squisitamente di genere.
Il risultato per assurdo seppur interessante sembra mancare di qualcosa che lasci davvero il segno. Cerca di districarsi di alcuni nodi difficili da sbrogliare ma su cui la scrittura in un qualche modo decide di affrontare i suoi difetti tradendo forse alcuni azzardi che avrebbero regalato più colpi di scena al film.

G20


Titolo: G20
Regia: Patricia Riggen
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il film segue la storia del Presidente degli Stati Uniti Danielle Sutton, che diventa l'obiettivo numero uno dopo che il vertice del G20 finisce sotto assedio. Sfuggita alla cattura da parte dei suoi aggressori, Sutton dovrà superare in astuzia il nemico per proteggere la sua famiglia, difendere il suo Paese e salvaguardare gli altri leader mondiali.

Non ci è riuscita Kamala Harris nella realtà e così tocca a Viola Davis nella finzione essere la prima donna nera a diventare Presidente degli Stati Uniti d'America. Anche se in questo caso il suo personaggio di "democratico" ha ben poco, incarnando invece una figura che probabilmente sarà molto più apprezzata dagli elettori del rivale Donald Trump e di altri repubblicani che si sono seduti in passato nello Studio Ovale. Il film uscito su Prime è un prodotto purtroppo pacchiano e fuori tempo massimo con i soliti clichè e luoghi comuni dove non si riesce nemmeno a far funzionare Anthony Starr come villain ed è tutto detto. Due ore all'insegna di un intrattenimento fine a se stesso, anche troppo. Lei è eccessivamente fastidiosa ma il nucleo familiare con la figlia nerd e il marito tutto baci e abbracci sembra una farsa uscita da un volumetto harmony e travestito da film d'azione con i buoni sentimenti e mai una vera prova di coraggio o di critica al governo.

domenica 20 aprile 2025

Last Straw


Titolo: Last Straw
Regia: Alan Scott Neal
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Una giovane donna è costretta a trasformarsi in guerriera per poter sopravvivere ad una notte di terrore.
 
Nancy è la figlia del proprietario del diner in cui lavora. Aperto 24h Nancy di solito non lavora di notte, lascia il compito ad alcuni suoi colleghi con cui non sembra andare d'accordo in particolare se non facendosi qualche storia ogni tanto per poi vergognarsi. E'una raccomandata e quindi decide di far licenziare chiunque le stia sul culo. Da quel momento si vedrà asserragliata da un gruppo di ragazzi mascherati che le daranno filo da torcere. Tutto ambientato in un diner, Last Straw è uno slasher home invasion imperniato in un locale con un ritmo forsennato, delle ottime musiche e per il resto tanto di già visto ma con un suo perchè che lascia soddisfatti. C'è però la riflessione finale che per quanto scontata e telefonata sembra diventare un revenge movie al contrario dove il ragazzo povero e problematico licenziato per un capriccio da Nancy si vendica di fatto nel peggiore dei modi contro una borghese che in fondo si da delle arie e non comprende in quali guai possa aver messo una persona. Nancy dalla sua è il classico lupo travestito da pecora, diventa vittima e carnefice allo stesso tempo con un metro di giustizia misto a consapevolezza che desterà non pochi dubbi nello spettatore.


Thicket


Titolo: Thicket
Regia: Elliot Lester
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Ambientato nel Texas orientale agli inizi del ventesimo secolo, questo cupo thriller segue la storia di Jack, un giovane che cerca di salvare la sorella rapita da un violento assassino e dalla sua banda. Jack chiede l'aiuto di un astuto cacciatore di taglie di nome Shorty e di un alcolizzato scavatore di tombe figlio di un ex schiavo e di un'intelligente prostituta. I tre rintracciano la ragazza nella mortale terra di nessuno conosciuta come The Big Thicket - un luogo dove regna il sangue e il caos.

Capita di rado che Lansdale venga trasposto al cinema. Ed è un pecato perchè ha scritto così tante cose originali e diverse da poter far contento tutto il cinema di genere e oltre. La foresta da cui è adattato questo film è un revenge movie, un western sanguinolento con tanti elementi al suo interno che devo dire vengono giostrati abbastanza bene grazie in primis all'azzeccata scelta di casting dove tra tutti i volti noti vorrei spezzare una lancia a favore della villain di tutto una Juliette Lewis devastata dalla violenza, dai soprusi, una cattiva che lo è diventata dopo che semplicemente le hanno tolto tutto. C'è tanto dolore, devastazione, un viaggio dell'eroe, una carovana di anti eroi che si muovono per farsi vendetta ognuno con un obbiettivo e un senso della giustizia differente.
Il ragazzo semplice che vuole ritrovare la sorella, il nano strozzino, il gigante buono di colore, la prostituta e così via trovando criminali agguerriti, saloon ormai ripieni di semi cadaveri costipati dall'alcool e il gioco d'azzardo, una natura selvaggia che non perdona e una resa dei conti finale che per chi non avesse letto il romanzo è tutt'altro che scontata

Non sono quello che sono


Titolo: Non sono quello che sono
Regia: Edoardo Leo
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

È il 2001. All'interno di un'organizzazione criminale del traffico di droga, sul litorale romano, Iago cova del rancore verso Otello per avergli negato una promozione andata invece al più giovane Michele. Con l'aiuto di Roderigo, e ingannando persino la sua stessa moglie, Iago elabora un piano per far sì che il boss diventi geloso della ragazza che ha appena sposato, Desdemona, a causa di un presunto tradimento proprio con Michele.
 
Edoardo Leo è un artista a cui non si può volere male. Sebbene non sia un talento è un personaggio piacevole che ormai conosce perfettamente l'ambiente e fa quello che vuole ed è diventato anche lui come il prezzemolo all'interno della commedia italiana. Tra tutte le scelte quella di riportare il dramma di Otello in una Roma attuale e sempre più sobbarcata di problematiche legate a disagi sociali, criminalità, scontri di potere, vendette e quant'altro, diventa una bolgia interessante dove mettere in scena un dramma sulla multiculturalità. Un genere che negli ultimi anni è stato sdoganato forse fin troppo quello del crime drama in salsa romana, lo Shakespeare in romanesco, con un Otello malavitoso che fa la guerra ai (narcotrafficanti) turchi sul litorale laziale. Alla sua nona regia Leo dimostra vita, voglia e coraggio, forse senza stare troppo a soffermarsi sull'incisività della storia e le sue sotto trame ma scegliendo un litorale più consono ai suoi limiti di autore e a quello che potrebbe volere il pubblico parlando di fatto di una storia d'amore condita da sparatorie e tradimenti

Gladiatore 2


Titolo: Gladiatore 2
Regia: Ridley Scott
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Sono passati sedici anni dalla morte di Marco Aurelio e Roma è sotto il governo tirannico e corrotto di Geta e Caracalla, imperatori fratelli, quando, dalla Numidia, con un carico di schiavi, arriva in città il misterioso prigioniero di guerra Annone, che si fa subito notare per le sue capacità nella lotta e viene scelto come gladiatore da Macrino, ambizioso consigliere dell'Impero. La vittoria nei combattimenti può fare di Annone un uomo libero, ma tutto ciò a cui il giovane sembra aspirare è la vendetta nei confronti del generale Acacio, marito di Lucilla e responsabile della morte di Arishat, sua amata sposa.
 
Di fatto il vero protagonista del film è Denzel che da consigliere africano dell'impero vuole diventare imperatore uccidendo due fratelli imperatori completamente folli e in balia di loro stessi.
Un negro che vuole prendere il potere diventando re di Roma.
Rivediamo alcune facce note, vengono inseriti alcuni personaggi che funzionano solo a tratti e dopo ore di combattimenti e di sotto trame, complotti e vendette mi sono rimaste due scene in mente quella dove il rinoceronte si schianta e si rompe il corno e quella delle scimmie.
Per il resto è un film che non aveva molto senso visto l'enorme successo del primo film irraggiungibile. Sembra a metà tra un operazione commerciale, un fan service e un desiderio personale del regista che continua a girare film con budget faraonici all'età di 87 anni

lunedì 24 marzo 2025

Companion


Titolo: Companion
Regia: Drew Hancock
Anno: 2025
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Josh e Iris si sono conosciuti in un supermercato, di fronte al banco della frutta, dove Josh ha involontariamente fatto cadere tutte le arance: sono entrambi scoppiati a ridere è stato amore. Ora, nel futuro prossimo, come coppia si recano alla villa sul lago del russo Sergey, dove ritroveranno altri amici come Kat, l'amante di Sergey, e la coppia gay composta da Patrick ed Eli. La prima serata passa per tutti con piacevolezza, ma al mattino Josh inizia a comportarsi stranamente. Molte cose infatti non sono come sembrano e Josh non è qui solo per godere di una vacanza romantica, anzi ha un piano - non proprio a prova di bomba - di cui fa parte, a sua insaputa, anche Iris.

Companion è un discreto film scifi con venature horror almeno nel finale. Il controllo sui robot da sempre è stato uno dei temi caldi in questo caso sotto alcuni aspetti giocato in maniera originale e funzionale come nel capire la natura e il passato di Iris, il colpo di scena di Patrick un'architettura basata su sviluppi più o meno inattesi che cambiano le carte in tavole soprattutto nel finale oppure quando avviene l'incidente scatenante con Sergey.
Un film con un ottimo ritmo, patinato al punto giusto con alcune scene anche abbastanza cruente come quella della candela e della mano e un andirivieni di cliffhanger nel destrutturare la caratterizzazione di alcuni personaggi e sottolineare ancora una volta come la mente umana sia consapevolmente la più crudele che possa esistere. Mi sarei aspettato alla LUCY qualcosa di più quando Iris riesce a prendere il dominio della app con le sue capacità come ad esempio quando l'intelligenza dal 40 la sposta al 100%

Signore degli anelli-La guerra dei Rohirrim


Titolo: Signore degli anelli-La guerra dei Rohirrim
Regia: Kenji Kamiyama
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Le cronache della Terra di Mezzo sono affollate di epiche battaglie ed eroi leggendari, ma ci sono anche gesta meno conosciute raccontate di notte attorno ad un fuoco. Una di queste storie la ricorda Éowyn, la guerriera capace di abbattere il Re Stregone durante la Battaglia ai Campi del Pelennor, e si svolge quasi duecento anni prima della Guerra dell'Anello: Helm Mandimartello governa su Rohan, affiancato dai figli Hama, Haleth e Hera, come dal nipote Fréaláf; un giorno, durante un consiglio del regno, si presenta Freca, ricco possidente appartenente alla stirpe dei dunlandiani, chiedendo la mano di Hera per suo figlio Wulf; Helm rifiuta l'offerta, e nello scontro che ne segue uccide con un solo pugno Freca, scatenando l'ira di Wulf che giura vendetta.
 
Potremmo quasi definirlo un grimdark questo capitolo d'animazione di Kamiyama davvero appassionato al progetto tale da renderlo una costola di tutta la saga del ciclo tolkeniano.
In più di due ore abbiamo assalti, guerre, tradimenti, rese dei conti, drammi familiari, duelli all'ultimo sangue e molto altro ancora che seppur a tratti in maniera rocambolesca riescono a dare vita ad una storia epica dove abbiamo tanti personaggi interessanti che come per GOT o la saga di Abercrombie non conviene affezionarsi a nessuno perchè manco a farlo apposta quasi tutti moriranno. Compaiono anche degli orchi e da quello che nel finale diventa il personaggio di Helm, il re che si trasforma in una sorta di demone impossibile da battere in una scena epica che sembra presa dalla mitologia norrena e che riesce ad essere enfatizzata a dovere

Escape the Field


Titolo: Escape the Field
Regia: Emerson Moore
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Sei estranei si risvegliano in un campo di mais, disorientati ma bloccati. Hanno a disposizione solo pochi oggetti: una bussola, una bottiglia d'acqua, una pistola con un solo proiettile. Per riuscire a scappare dal campo non possono far altro che allearsi e cercare di capire qual è il mistero che li ha fatti arrivare e ora li trattiene lì.

Escape the Field rientra in quella sotto categoria degli esperimenti ovvero di quelle persone che conosciute o sconosciute si trovano a loro insaputa (ammesso che non ci sia una spia all'interno che finge) in un luogo imprecisato dove dovranno sopravvivere scappando o nascondendosi o risolvendo enigmi. Il film di Moore è molto pasticciato, cerca di divincolarsi da quanto già visto scegliendo solo una nuova location, il campo di mais molto alto, ma per il resto invece rifugge in situazionismi banali e prevedibili che non danno mai risalto al dramma o alle scelte che faranno i protagonisti. Le facce scelte poi di certo non aiutano e Theo Rossi a parte la nota serie SOA continuo a trovarlo insopportabile ovunque venga messo e gli improbabili comprimari non hanno verve e pathos per farsi apprezzare o risultare perlomeno credibili. Senza stare a fare spoiler il finale ovvero il piano che gli ha portati lì e il perchè è qualcosa di così insufficiente da rendere questo film tra i peggiori del sotto genere

giovedì 30 gennaio 2025

Blood Star


Titolo: Blood Star
Regia: Lawrence Jacomelli
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

A una distanza di tempo non specificata, Bobbie è da poco uscita di prigione per furto e sta tornando a casa dal suo ex ragazzo quando, in una stazione di servizio, incontra il sospetto sceriffo locale, che non gode di buona reputazione. Poco dopo essere ripartita, la ragazza viene fermata dallo stesso sceriffo per eccesso di velocità e per avergli danneggiato un lampeggiante della macchina, rendendosi presto conto che questo non è il classico controllo da parte della polizia e cadendo vittima del sadico gioco dell’uomo.

Blood Star è un revenge movie di quelli abbastanza flosci nella narrazione e nei tempi. Riesce ad avere una buona mano e una cattiveria di fondo che lo rende un concentrato di misoginia dove alla prima incomprensione una donna finisce al calvario. Abbiamo uno sceriffo che per vendicarsi dei soprusi di una donna al fratello mezzo autistico decide di uccidere ogni ragazza che da sola cerca di attraversare il confine. Avendo l'avvallo di una comunità che crede in lui e luoghi deserti in cui prendersi i suoi tempi per fare il gioco del gatto al topo. Bobbie non è una protagonista per cui si empatizza particolarmente e questo non è un male, però alcune sue scelte sono così banali da manuale delle cose che in un horror una final girl non dovrebbe fare che distruggono gran parte della suspance e della violenza che ci si poteva aspettare. Si lascia vedere ma senza troppi ghirigori e la scena nella stazione di servizio dove la cameriera viene licenziata perchè pensano abbia rubato del denaro ad un cliente è da denuncia per come sia stata girata e pensata male.

Kraven


Titolo: Kraven
Regia: J.C Chandor
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Nikolaj Kravinoff, boss del crimine russo insensibile e violento, alleva i figli Sergej e Dimitri come se dovessero divenire dei predatori alpha. Il giorno della morte della moglie, suicida, decide di portarli con sé in Tanzania per una battuta di caccia contro Czar, un leone gigantesco. Sergej viene ferito gravemente dalla belva, ma in suo aiuto accorre Calypso, una ragazza del luogo, che gli fa bere una pozione che, secondo la leggenda, ha dei poteri magici. Sergej risulta clinicamente morto, ma improvvisamente si risveglia con dei superpoteri: il suo sangue si è mescolato a quello del leone e ora è il cacciatore perfetto: fortissimo, agilissimo e implacabile con i nemici. Decide quindi di fare l'opposto del padre e dedicarsi a braccare i peggiori criminali in circolazione.
 
Ormai la Marvel ha diverse fasi. La A, la B e la C. Kraven come VENOM 3 o MORBIUS, ovvero gli ultimi usciti fanno parte della fase C e per questo purtroppo si devono prendere le loro gravose critiche e dimostrazioni di un cinema fracassone e commerciale dove il talento di alcuni attori non riesce nemmeno ad emergere perchè troppo estetizzati da un manierismo fine a se stesso dove prevale solo la messa in scena e la cg e dove la sceneggiatura è sciattume e piattume.
Senza scene post credit (meglio così direi) dicevano che sarebbe stato molto violento e di fatto qualche scena cerca di portarla a casa ma il risultato rimane comunque molto basso e limitato e in questo Aaron non ha potuto fare proprio niente se non recitare con gli addominali.