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mercoledì 15 novembre 2017

Crucifixion

Titolo: Crucifixion
Regia: Xavier Gens
Anno: 2017
Paese: Romania
Giudizio: 3/5

Basato sulla storia vera di un prete incarcerato per l'omicidio di una suora dopo aver fatto un esorcismo su di lei, il film segue una giornalista investigativa che cerca di determinare se il prete ha ucciso una persona mentalmente malata o se ha perso una battaglia con una presenza demoniaca.

Negli ultimi anni il tema della possessione è diventato mainstream a tutti gli effetti con risultati spesso altalenanti tra loro con alcuni blockbuster guardabili ed altri assolutamente no.
Si riprende una delle tematiche più interessanti per i fan dell'horror. In questo caso ci troviamo al cospetto di Gens un regista che sa il fatto suo anche se negli ultimi anni come molti mostri sacri è stato intrappolato e qui riesce ad uscirne con una produzione rumena, un budget tutto sommato scarno, e una voglia matta di dirigere un'altra opera. Certo non siamo di fronte al post-apocalittico THE DIVIDE (il suo film migliore pur essendo il più pesante) e nemmeno di fronte alla carneficina di FRONTIERS eppure in questo film, il regista si prende i suoi tempi sviluppando un film che trova nei dialoghi e nella fede gli strumenti della sua messa in scena.
Il problema del film e che solo in alcuni momenti vedi il grande talento del regista che di fatto a parte una regia che non commette errori e una tecnica che rasenta quasi la perfezione manca qualcosa di quel cinismo e di quella cattiveria che davano smalto e qualità ai suoi film.
Questo sembrava quasi un'opera di commissione sulla scia di molti film che ultimamente stanno andando di nuovo di moda sul tema della possessione, ma poi invece ho scoperto che lo stesso Gens voleva fare qualcosa di simile ai blockbusteroni usciti finora e questo non è bene.
Penso che il motivo sia più di uno ma come sempre l'ignoranza mediatica lo ha classificato come un ibrido di THE CONJURING. Addirittutra sembra che tutta l'opera sia stata pensata proprio su
questa falsa riga. Di fatto gli sceneggiatori Chad e Carey Hayes sono proprio quelli di THE CONJURING 1 e 2. Quindi volevano probabilmente una specie di ibrido del film di James Wan e per farlo avevano bisogno di un mestierante fatto e finito.
Ora come in tutte le opere di "commissione" i limiti sono dietro l'angolo e così a parte qualche jumping scared e di un'ottima congiuntura tra pensiero religioso istituzionale e quello invece vero della fede e dei veri martiri e gli esorcisti con un credo differente dalla matassa di stupidaggini di padre Amorth, il film rimane una via di mezzo, qualcosa che ha degli spunti interessanti, soprattutto nella messa in scena e nella direzione degli attori, ma che rimane distante, come un quadro che non appartiene del tutto al suo autore.
Speriamo solo che questa non sia la fine di Gens, ma che il regista possa di nuovo dar luce ad una "sua" opera senza tanti compromessi.