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domenica 20 marzo 2011

Road

Titolo: Road
Regia: John Hillcoat
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Per sfuggire all'inverno, un padre e un figlio percorrono una lunga strada diretti verso sud. Lo scenario è apocalittico, la civiltà è stata distrutta da un grande ed inspiegabile cataclisma. Molti umani sono sopravvissuti ma la maggior parte delle specie animali e vegetali si sono estinte. Il sole è perennemente oscurato da nubi ed il clima è radicalmente cambiato.Gli esseri umani sono diventati violenti e selvaggi a causa delle condizioni estreme in cui vivono. L'istinto di sopravvivenza prevale e li induce a atti di cannibalismo e segregazione verso i propri simili, con lo scopo di poter soddisfare i propri bisogni alimentari. Padre e figlio viaggiano verso sud. Armati di una pistola, munita di solo due proiettili, cercano di sopravvivere.
E’ una soddisfazione quando un cinefilo trova finalmente una pellicola che lo appaghi al cento per cento. Un film pienamente riuscito con un indimenticabile interpretazione(Viggo Mortensen in uno stato di grazia) e uno sviluppo da epopea a cui non eravamo più abituati.
Sceneggiato da Joe Penhall e tratto dal romanzo di CormacMcCarthy-La strada vincitore del premio Pulitzer nel’07 è il successivo capolavoro dello scrittore dopo NON E’UN PAESE PER VECCHI.
Hillcoat dopo il riuscito LA PROPOSTA gira senza mezzi termini uno dei film più poetici mai visti negli ultimi anni. Un film che lascia sgomenti, senza per forza dover fare riferimento alle atrocità umane, ma dandogli quasi una parvenza di normalità, un film che fa piangere per quanto è disperato e realistico. Finalmente assistiamo ad una tragedia in parte celata, ad una scenografia mai così apocalittica e costruita in maniera minimale ingrigita e documentata dalla fotografia perfetta di Javier Aguirresarobe, ad un viaggio dell’eroe di un bambino e del rapporto tenero ma mai superficiale con il padre, i quali non si chiamano quasi mai per nome, dopo una tragedia che ha fatto perdere a tutti la voglia di vivere. Una moglie che prende la strada più stupida ed un padre che si ritrova a dover maniacalmente curare e proteggere suo figlio dalla civiltà scarna e dagli innumerevoli pericoli. Un padre che non riesce più a credere nella bontà dell’uomo a differenza dello sguardo innocente del ragazzino che crede nella redenzione.
Crudo, violento, onirico, in uno scenario che non ha bisogno di mostri o prodotti di fruizione ma sfrutta l’angoscia più grande e mostra un’umanità annientata condannata a perire e cibarsi altri sopravvissuti. Scandito da flash-back che non fanno mai perdere di vista la realtà degli eventi ma anzi servono come tasselli per cercare di capire qualcosa che il regista opportunamente lascia celato.
Il film è stato definito troppo deprimente e da qui si intuiscono le materie principali che il film mantiene e sviluppa ad arte. Distribuito dalla Dimension Film e girato con un budget di 20 milioni di dollari e passato quasi in sordina alla mostra di Venezia dopo varie polemiche per le scene di cannibalismo, tra l’altro fatte intuire ma quasi mai mostrate, The Road è solamente un film indimenticabile.