Visualizzazione post con etichetta Stonehearst Asylum. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Stonehearst Asylum. Mostra tutti i post

martedì 2 dicembre 2014

Stonehearst Asylum

Titolo: Stonehearst Asylum
Regia: Brad Anderson
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

1899. Vigilia di Natale. Edward raggiunge Stonehearst Asylum, un ospedale psichiatrico, per iniziare l'apprendistato con il dottor Lamb, che lo accoglie e lo presenta allo staff e ai pazienti. Tra questi c'è l'affascinante Eliza Graves, ricoverata a causa della sua violenta avversione a qualsiasi forma d'intimità. I sistemi "medievali" attuati dal predecessore di Lamb, il dottor Salt, sono stati aboliti. I pazienti non sono più sedati o rinchiusi. Lamb sogna di costruire, tra le mura del suo istituto, una società libera e moderna. Una notte Edward sente un rumore sospetto proveniente dal condotto del suo alloggio notturno.

Anderson ogni volta me lo gusto sempre volentieri.
Il suo cinema è molto diversificato, come se volesse ogni volta cimentarsi con un genere diverso.
Il problema è che tutti i suoi film hanno sempre numerose pecche, o si perdono durante il percorso, per cui sembra che ogni volta che guardi un suo film, apprezzi sempre i soggetti difficili e interessanti, ma allo stesso tempo aspetti il momento in cui tutto perderà la sua valenza.
Strano ma vero, succede praticamente sempre.
Stoneheart Asylum è forse uno dei primi racconti che ho letto del maestro del brivido.
Prima ancora di conoscere Sherlock e tutto il resto, ero rimasto davvero colpito, anzi spiazzato, dall'originalità del racconto.
Ora però quel racconto durava poche pagine, mentre il film dura quasi due ore, quindi ho cercato di frenare quella paura che poteva attanagliarmi contando che quindi Joe Gangemi(?), avrebbe inventato di sana pianta gran parte della storia.
E comunque alcuni elementi davvero notevoli e il gran cast c'è tutto.
Una location mai così preziosa, tutto il film è stato infatti girato in un bellissimo castello in Bulgaria, per scelte e per una fedeltà rispetto ai costumi.
Un film ancora una volta passato in sordina, da noi, nonostante alcuni nomi noti come Sturgess, Beckinsale, Kingsley, Thewlis e Caine.
Quello che manca, dopo un ottima patenza e un ritmo misurato per semina e raccolta di quello che avverrà dopo, è proprio l'impianto macchinoso che di fatto esclude numerosi colpi di scena rivelandoci già dopo il primo atto il finale.
Nonostante tanti elementi che giocano in modo funzionale, ancora una volta il cinema di Anderson sembra misurarsi troppo con l'originalità e l'interesse che sta alla base del soggetto, ma dimentica la storia e soprattutto nel secondo tempo, rivela troppo, prendendosi alcuni lussi che l'impianto della sceneggiatura certo non dimentica.
Ancora una volta Anderson diverte, si muove bene, ma non può fare altro che donare allo spettatore intrattenimento e nulla più. Un soggetto come questo però poteva prestarsi a intuizioni e scelte che lo avrebbero di certo sostenuto dandogli quella serietà in più che il film non ha.