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lunedì 24 dicembre 2012

Là-Bas-Educazione Criminale


Titolo: Là-Bas-Educazione Criminale
Regia: Guido Lombardi
Anno: 2011
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Yssouf è un giovane ragazzo africano con un animo da artista in cerca del denaro necessario ad acquistare un costoso macchinario con cui produrre le sue opere d'arte. Appena giunto a Napoli, trova ospitalità presso una comunità di immigrati accampata in una piccola villa a Castelvolturno, detta la Casa delle Candele perché molto spesso salta la luce. Mentre gli altri inquilini si guadagnano da vivere vendendo fazzoletti ai semafori o suonando musica per strada, Yssouf si rivolge a suo zio Moses, un potente boss del traffico di cocaina sul territorio. Questi dapprima gli trova un lavoro in un autolavaggio alle dipendenze di un padrone sfruttatore, poi lo coinvolge nello spaccio di droga per permettergli di guadagnare più soldi più in fretta.


In italia non sono molti i film a prendere in esame un percorso criminale con l’unico punto di vista dello straniero. In questo caso, ispirato agli eventi drammatici di Castelvorturno, Lombardi porta sullo schermo una quasi fiction con protagonisti eroi criminali, immigrati, costretti in un qualche modo a scegliere come unica prospettiva la criminalità e lo spaccio.
Inchiesta e narrazione diventano quindi i motori e gli strumenti per affrontare la vicenda e il microcosmo dei protagonisti. Le “mani sulla città” con cui la Camorra incatena i suoi schiavi diventano i postulati di un lungo viaggio verso la desolazione e una storia che non riesce mai a ingranare con un ritmo decente a causa di una sottrazione di scene movimentate per cercare di entrare nel vivo delle vicende reali. Il problema del film di Lombardi è che sembra essersi ispirato come forma ai racconti di Saviano descrivendo in questo modo dal punto di vista soggettivo dei protagonisti.E’ancora una volta la vita vissuta ai margini suona le note dolenti di un futuro incerto, di una rassegnazione che sta portando come in un giro di boa a sacrificare i sogni e le speranze di molti stranieri denigrati e lasciati in un baratro.