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lunedì 20 aprile 2020

Burbs


Titolo: Burbs
Regia: Joe Dante
Anno: 1989
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Ray Peterson si reca a trascorrere un periodo di vacanze in solitudine nell'abitazione che possiede alla periferia della città. Il giovane ambisce alla pace e alla tranquillità, ma ben presto si accorge di strani eventi che avvengono nella casa dei vicini.

Instant cult. Burbs che purtroppo non sapevo esistesse si è rivelata quella black comedy con tantissimi rimandi, spunti spiazzanti, aria grottesca, atmosfera a tratti surreale, ipnotico, con delle musiche di Jerry Goldsmith fantastiche e accattivanti.
Un piccolo gioellino sulla curiosità, sullo spiare i vicini e non avere nessuno scrupolo a frugare nell'immondizia o ad entrare in casa loro senza permesso. Un vicinato che come definisce Corey Feldman in una battuta quando la ragazza le chiede di andare al cinema lui con sedia birre e patatine si piazza fuori dalla porta di casa rispondendo che non c'è niente di meglio che assistere alla vita vera in diretta di quello che potrebbe capitare nel proprio circondariato.
Il ritmo e l'azione, la detective story con cui Dante fa avanzare la pellicola, nel suo prendersi poco sul serio è grandiosa, dimostrando ancora una volta uno dei talenti più incompresi di Hollywood, un autore e regista, nonchè sceneggiatore, decisamente straordinario e precursore di tante tematiche care all'America. In questo caso la premura di esibire un orticello perfetto affinchè gli altri lo vedano, sembrare gentili per poi dietro le finestre della propria abitazione dire la peggio.
Tutto è deciso ad aumentare nel film con tragedia finale e happy ending regalando dei buoni colpi di scena, intrattenimento e azione a gogò, idee e spunti originali e politicamente scorretti e una certa dose di horror presente più nell'atmosfera che nelle scene in sè.
Un film magnificamente interpretato tutto in una deliziosa strada con cinque case con giardino a fare da protagoniste dove prendono forma fissazioni e paure per i nuovi e diversi vicini che solo perchè rimangono appartati, sembrano segnati da una sorta di maledizione che manco a farla apposta verrà scandita come gli incubi deliranti di un giovane Tom Hanks protagonista.