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mercoledì 30 dicembre 2015

Banana

Titolo: Banana
Regia: Andrea Jublin
Anno: 2015
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Banana è un ragazzino convinto che nella vita si debba a tutti i costi cercare la felicità, almeno per qualcosa, non per tutto. E' per questo che si impegna al massimo per conquistare l'amore di una sua compagna di classe che vuole avere in classe anche l'anno successivo. L'unico modo è aiutarla nell'ardua impresa di salvarsi dalla bocciatura. Per realizzare i suoi desideri sa che può contare solo su se stesso ed è disposto anche a fare sacrifici, a lottare e soffrire, perché nulla nella vita è semplice da ottenere. D'altronde la regola del calcio brasiliano, di cui Banana è grande appassionato, è che bisogna attaccare sì con slancio, ma anche col cuore in mano.

Tante volte alcuni film vanno visti nella loro semplicità e nel loro discreto modo di descrivere un piccolo microcosmo.
La commedia in questione per certi versi, a metà tra l'ironia e la difficoltà di affrontare l'adolescenza con la giusta complessità, non è un compito semplice.
Jublin alla sua opera prima e reduce dalla nomination agli Oscar per il suo corto IL SUPPLENTE anch'esso ambientato nel mondo della scuola. In questo suo esordio al lungometraggio confeziona un film discreto, con una sceneggiatura un po macchinosa ma per diversi aspetti funzionale.
Cercando di evitare alcune trappole e sentimentalismi insopportabili finisce con il sacrificare tutte le storie secondarie anche se allo stesso tempo riesce a dipingere una contemporaneità in cui gli uomini sono irriducibilmente romantici e le donne involontariamente ciniche.
Un film dove la risata diventa amara proprio perchè autentica e allo stesso tempo non sempre bilanciata da alcune gag troppo forzate e meno naturali.
Un film comunque incoraggiante, non stucchevole, seppur con troppa melassa soprattutto per quanto concerne tutta la voce interiore di Banana quando crede di essere un brasiliano.
Banana è allo stesso tempo specchio dei tempi su un cinema indipendente, sempre più difficile da sviluppare e da cercare di portare alla luce con l'aiuto delle produzioni italiane. Rispetto a svariati altri film prodotti nel nostro paese lascia ben sperare soprattutto per l'anarchia di fondo che contraddistingue il regista e che speriamo riesca a crescere e maturare.