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domenica 20 marzo 2011

BodyCount-Il camping del terrore

Titolo: BodyCount-Il camping del terrore
Regia: Ruggero Deodato
Anno: 1987
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Un gruppo di ragazzi e ragazze arriva in roulotte in un camping in disarmo, gestito da una coppia non più molto giovane (Robert e Julian), di cui l'uomo non vede di buon occhio la chiassosa invasione. I ragazzi gli hanno riportato a casa il figlio, ex-soldato, casualmente incontrato per strada. Ma il luogo è tetro: undici anni prima un maniaco vi ha ucciso a coltellate due giovani e nessuno lo ha mai scovato....

Ruggero Deodato è un regista che stimo profondamente. Ha sfornato quella chicca (anche altre...)come LA CASA SPERDUTA NEL PARCO (un thriller intelligente che dimostra come i mostri sono solo forme più piccole della ben più pericolosa mente umana) oltre che numerosi cannibal-movie degni di nota. Ha quasi sempre un budget risicatissimo ma ciò nonostante sforna dei buoni prodotti in cui riesce sempre a sfogare i suoi intenti cinefili, in questo film per esempio è bellissima la parte in cui Julian sembra uccidere Robert facendo così capire che siamo tutti possibili maniaci pronti ad uccidere senza rimorsi. Il maniaco agisce come praticamente tutti gli horror neogotici italiani.
Molti luoghi comuni come le docce lontanissime dal camping dove chiunque vada muore come un cane, poco più che pretesti per far comparire il maniac della situazione. Strano notare come mentre muoiono i ragazzi, nessuno di loro si domandi dove siano o che fine facciano gli altri se non nell'ultima mezz'ora.
Come dice Lansdale è difficile sentirsi minacciati da cose che sembrano grosse scope di gomma...ma questo sappiamo essere anche il fascino di un buon b-movie. 
BodyCount purtroppo deve fare i conti con una storia sanguinolenta con un pretesto appena passabile. Tuttavia il colpo di scena finale fa presupporre che non siamo davanti al solito scontatissimo horror. Un cast contaminato in cui a parte David Hees(Robert) che ruba la scena, compare una giovane Nancy Brilli buona solo a mostrare un bel paio di tette (neanche la faccia da morta è credibile).
La sceneggiatura a tre mani è di Dardano Sacchetti, Luca D'Alisera, Alessandro Capone .
Il pregio di questo film è di avere anche due sub-plot e non fermarsi al semplice maniaco che uccide tutti.