Titolo: Les Garcons sauvages
Regia: Bertrand Mandico
Anno: 2017
Paese: Francia
Giudizio: 4/5
Un gruppo di ragazzi commette un orribile crimine. Un
capitano si prende carico di loro ma il rapporto diventa sempre più difficile.
«Volevo provare a fare un film marittimo, con scene di
tempesta, scene ambientate in una giungla con dei ragazzi. Scene difficili da
filmare nell’ambito di un cinema d’autore che non è troppo fortunato, perché a
basso budget. È il tipo di riprese che si può trovare nella grande produzione
americana. Ma mi piaceva molto l’idea di riuscire a farcela.»
Les garcon sauvages è un film estremo per stomaci forti e
per chi è avvezzo al cinema di genere, l’exploitation, il queer portato
all’estremo. Una fiaba provocatoria e costipata di simbolismi fallici.
Un film gigantesco che al tempo stesso produce sentimenti
ed emozioni contrastanti, con questi ragazzi alle prese con un mondo
sconosciuto in cui la Natura comincia a trasformarli letteralmente in altro,
nei loro opposti sciogliendo ogni tabù e travolgendoli tra amori allucinati e
prove iniziatiche.
Un film perverso, volgare, romantico, che trova un suo
registro specifico, una politica d’autore che verrà condannata per l’estrema
libertà e provocazione di cui il film è costellato in ogni suo frame.
Un film fuori dal tempo, magico ed erotico come non
capitava da tempo di vedere sullo stesso asse due elementi di questo tipo. Un
film mutaforma che mi è rimasto così impresso forse perché innovativo,
sperimentale ed estraneo a schemi e tendenze di tanto cinema indipendente con
cui faccio i conti quotidianamente. L’opera di Mandico che dopo svariati
cortometraggi presentati ai più prestigiosi festival internazionali, esplode
come un vaso di Pandora tra suggestioni, scene ipnotiche e oniriche, diventando
un sogno surrealista, una prova difficile da inquadrare e comprendere del tutto
dopo una sola visione.
Un film che sembra un trip andato a male che genera
turbolente allucinazioni visive e sensoriali, difficilissimo da catalogare per
tutti i registri e i generi utilizzati soprattutto per questo immaginario
sfrenato che coglie e cita così tanti universi letterari e cinematografici che
bisognerebbe studiarlo a fondo per elencarli tutti.