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giovedì 23 febbraio 2017

Patriots Day

Titolo: Patriots Day
Regia: Peter Berg
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Il 15 aprile 2013 due esplosioni a poche centinaia di metri di distanza macchiano di sangue la maratona di Boston. Le indagini per scoprire chi è alla base dell'attacco terroristico vedono in prima linea il commissario di polizia Ed Davis, costretto a muoversi tra la più grande caccia all'uomo che la città abbia mai conosciuto.

Peter Berg, sempre lui. Le tragedie sono materiale sconfinato funzionale alla settima arte soprattutto agli yankee a stelle e striscie di cui questo film rientra perfettamente nel filone.
Che vuoi dire ad un film che già dal titolo e dalla trama saprai benissimo cosa ti metterà sul piatto? Beh che pur non essendo un fan dell'America e trovandolo uno dei peggiori paesi del mondo, ho trovato in questa pellicola il classico cinema reazionario che punta sui buoni sentimenti, l'altruismo e la fratellanza degli americani che come per la tragedia di Boston chiudono una città per iniziare una caccia all'uomo esemplare.
Un film che mostra tutti i passaggi, la maratona, la sua galleria di personaggi, il cast infatti al suo interno vanta numerose star hollywoodiane e tutto rientra perfettamente senza nodi complessi o intricate matasse da sbrogliare. Una storia semplice in cui alla fine il nostro eroe potrà tornare ad abbracciare la moglie. Mark Wahlberg non è bravo come attore ma ha la giusta faccia da culo.
Per il resto guardare una storia che parla della giornata dei patrioti, il Patriots Day, senza avere nessuna stima e nessun amore per la patria, certo mi porta ad avere i miei limiti e non potermi commuovere come il resto della nazione che qui vedrà l'immagine chiudersi con la foto di una delle tre vittime, un bambino di undici anni e le interviste dei superstiti e di chi nonostante l'incidente e aver perso le gambe nel vero senso della parola ha continuato a correre senza perdere la passione e superando la paura.
Un film che mostra una grossa fetta di american idiot ma anche tanta gente a posto.

I terroristi dalla loro sono mostrati meno peggio che in altri film e la scena dell'interrogatorio con la donna di colore che ha il compito di far parlare i terroristi e soprattutto le mogli lascia di ghiaccio per i modi e le tecniche.